Il futuro che vorrei
Il futuro in cui avrei voluto vivere è un futuro in cui la mente creativa ha a propria disposizione tutti gli strumenti e i mezzi per creare e condividere prodotti usufruibili da chiunque.
In cui non ci sia bisogno di frapposizioni tra idee e creazione. In cui insomma per dare una forma fruibile alle fantastiche avventure di Takekaze io non abbia bisogno di Ergonomico che me le disegni, ma dove io possa veicolare direttamente l'idea precisa e fissa di tutto un progetto multimediale, direttamente o solo attraverso la mano neutra della tecnologia.
Avrei mille storie da raccontare e idee da produrre. Ma sono troppo pigro. Vorrei qualcosa che me le tirasse fuori. Ma il mio è un sogno altruistico, lo faccio per voi. Voglio portarvi con me.
9 commenti:
non sono d'accordo, ma l'idea di fondo del sogno sarebbe apprezzabile. che poi, che è l'idea precisa e fissa? comunque penso sia sempre meglio la mano sporca di Ergonomico.
Dipende sporca di cosa.
Ma vuoi mettere la bellezza di "Ho in mente una bella idea per una sit-com".
Ma poi in un mondo in cui le idee sono condivisibili e fruibili, perderebbe di senso anche la categoria, la forma. Sarebbe pure sostanza assimilabile direttamente in forma di pensiero.
Apa, la mente, inventa le grandi storie. Ergo, il manovale, è equiparabile ad una macchina il cui lavoro è solo di trasporre.
Ergo non trova la cosa allettante e preferisce di gran lunga trasporre le sue idee.
Appunto, non sarebbe bello se tu potessi trasporre le tue idee direttamente?
Ma poi io non sto mica parlando solo di disegni e fumetti, quella era una battuta, parlo di ogni cosa. Film, animazione, musica. Un contatto diretto.
Un contatto diretto, ragazzi. Un contatto diretto.
Razzi calmati. Il contatto diretto di cui parliamo non e' di tipo sessuale.
Cazzo, pensa al porno col contatto diretto!
magari un futuro senza righe anomale sullo schermo...
Sai che chi parla di quella COSA prima soffre di dolori lancinanti al perineo e poi muore?
E' scientificamente provato.
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