Soddisfazione e delusione
Spesso la soddisfazione é un sentimento subordinato ad elementi al di fuori della nostro controllo. Il grado di soddisfazione al quale si puó arrivare nell'autocompiacimento difficilmente raggiunge le vette che l'approvazione altrui puó far provare. La creazione di qualcosa, il raggiungimento di un obiettivo, non sono, di per sé, motivo sufficiente ad ispirare il massimo compiacimento. C'é bisogno di qualcos'altro, c'è il bisogno di mostrare il proprio successo a qualcuno e riceverne i complimenti, l'approvazione, in alcuni casi l'ovazione. Quando invece, nonostante tutti gli sforzi, nonostante la convinzione di aver raggiunto importanti obiettivi o di aver creato qualcosa di cui essere fieri, si riceve freddi responsi ci si sente privati di qualcosa che é dovuto. Spesso succede anche che le vittorie, i successi, gli sforzi, il tempo investito passino inosservati. Questo puo' succedere per vari motivi. Puó essere distrazione: chi dovrebbe accorgersi dell'impegno profuso semplicemente lo dá per scontato e non pensa alla fatica che il progetto puo' aver comportato. A volte é ignoranza: semplicemente non si conosce abbastanza sull'argomento per poter apprezzare appieno la mole di lavoro, l'impegno, la dedizione profuse nel progetto. Altre volte é confusione, qualcuno viene ritenuto meritevole per il lavoro svolto da altri. Qualsiasi sia il motivo il livello di soddisfazione é irrimediabilmente compromesso perché il riconoscimento da parte degli altri, lo dice la parola stessa, dovrebbe essere un moto naturale, un senso di meraviglia e stupore di fronte a qualcosa che si riconosce, appunto, come un lavoro degno di nota. Quando si é costretti a sottolineare i propri meriti a qualcuno che non li ha saputi notare si perde inevitabilmente quell'ultimo gradino della piramide della soddisfazione che ci fa giungiere all'apice. É una disdetta, una piccola sconfitta nella vittoria, una mancanza di cui non si é responsabili ma della quale si riceve l'intera ripercussione.
Questo per dire due cose. La prima: abbiate un poco di attenzione per chi vi circonda. La seconda:
lui ha messo in piedi la baracca
lui ha sistemato i server
lui manda musica
lui fa il dj
lui crea IP univoci
lui embedda sul blog
Direi che é il caso di fare una bella standing ovation per Apa, per lo sbattimento, la dedizione, l'impegno, il tempo investito, la voglia e l'innegabile successo dei primi vagiti di Radio Aparazzi.
P.S: Se volete fate anche un'applausino a Razzi che ha registrato due cazzatine e ha poi lasciato ad Apa il compito di mandarle via Radio. Ok, basta cosí che altrimenti Apa si sente sminuito.
10 commenti:
concordo appieno, Ergo, e lunga vita a Radio Aparazzi! (avevo avvertito addirittura effetti taumaturgici provenire dall'onda di questa radio).
p.s.un clapclappino a razzi, tanto per abbondare.
lol Ergo, sei un pirla. Ma un pirla bello.
Apa rules, there's no doubt about it!
Grande APA che mi tiene compagnia tutte le sere... ma ieri è saltata la corrente inaspettatamente! Sarà mica la potenza di Radio Aparazzi?
Toh, un altro segno del Maligno.
Qui si mette male...
Comunque, ritornando ad apa, dico: bella forza, quello non c'ha mai un cazzo da fare...
Grazie Apa, però potevi almeno avvisarmi così non sarei andato in montagna dai nonni.
Eh sì, hai fatto un lavoro magnifico, amigo, e potresti pure farlo di professione se continuano a passarti quei sigari.
Mitico Apa, ho fatto carte false per averlo come cognato... evidentemente dovevo falsificare di più, o di meno, a seconda.
Applausi!
Anche se non ho ancora avuto tempo di mettermi all'ascolto.
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