Gozzo turgido
Ok, questo lo devo raccontare in diretta, perchè poi mi mancherà la forza d'animo di rievocare questi momenti agghiaccianti. O meglio, lo racconto in diretta, ma lo posso postare solo in differita.
Sono sul treno, sto preparando un paio di copioni per oggi, quando una donna anziana si siede di fronte a me.
Ricorda vagamente la figura animata del personaggio della madre nel film dei Pink Floyd, The Wall.
La donna è truccata, bardata, abbronzata, ingioiellata, acconciata, voluminosa, molle, flaccida, gonfia, orrida. La pelle è cadente e grinzosa, di poche sfumature più chiara del cuoio. Ogni tanto si umetta le dita con una lingua stanca e polposa. Sta qui. Seduta di fronte a me. La gonna le si è aperta, cosce venate, carnose, avvolte da pelle che sembra morta paiono introdurre a un disgustoso e raccapricciante inferno. Le vesti morbide svelano un seno che ha ormai abbandonato ogni fiero istinto di lotta alla gravità.Le uniche cose che riesce a sfidare sono la dignità... e il buon gusto.
E' infastidita dalla mia presenza, mi arrivano continuamente calcetti accompagnati da sguardi impertinenti, mi tocca con la borsa, con l'ombrello. Che voglia in qualche modo darmi noia? Che abbia pietà, come ne ho io di lei. Di questa soldatessa che ha ormai perso la sua lunga guerra contro il passare del tempo, ma che è troppo ottusa per capirlo. E ostinata pensa di gabbare il mondo.
Quel gozzo. Quel gozzo turgido.
12 commenti:
Che splendido finale alla Lovecraft!
Ma alla fine il pompino te lo ha fatto o no?
Ha detto che ha il gozzo turgido, no?
Comunque l'Italia è un paese di gozzi turgidi.
Abìtuatici.
Il piu' antico dei temi: Eros e Thanatos.
In treno, a te, arrivano sempre calcetti da parte di donne di ogni età. Perchè? Secondo me, in qualche modo, te li vai a cercare. Sei tu ad avvicinare la gamba, per stabilire un involontario contatto.
Io sto seduto compostissimo. Le mie game sono rasenti al mio sedile. Le tue sono solo illazioni.
Allora ti sei seduto davanti allo specchio...
Ma senti, questa ti ha molestato con l'ombrello.
Tu spaccale la testa contro al finestrino.
Con gentilezza.
Per un momento ho temuto che il "gozzo turgido" fosse il tuo (n.d.M. in un romanzo di Di Stasio, "gozzo" era usato come sinonimo di "pene").
Ehy bel giovine.. ho passato la mattinata a massacrarti la rotula, in serata posso zappettarti i gioielli? Le vecchie amano adornarsi con i bijoux
Ergo, meno male che ci sei tu a tenere alto il livello dei commenti.
Vorrai dire "noi"!
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