martedì, gennaio 30, 2007

Matrimonio, convivenza...




Il razzi ha compiuto 33 anni, venerdì Montag fa un passo in più verso gli anta, io tra un mese ne faccio 29. Ogni tanto la società ci spinge a riflettere, a fare dei piccoli "recap" della nostra vita. Ne parlavo appunto con Ragion Perduta.
Mi guardo intorno, osservo la mia vita. Noto che ho due gruppi di amici, quelli come me, e gli altri. Avvocati, artigiani, ignegneri, medici. Gli altri, ai quali voglio anche molto bene.
E parlano di case, di mutui, di matrimoni, di vacanze di lusso o al mare, di ferie d'agosto, lo sapete già.
E mi sento vecchio e giovane assieme. Ma soprattutto, stranamente, vecchio, perchè, al contrario di quanto possano pensare, i loro mi sembrano tanto sogni adolescenziali di concetti assoluti.

Mi parlano di matrimonio, mi dicono "La convivenza non la capisco, a quel punto ci si sposa, perchè tanto so che X è la persona giusta, e se non lo dovesse essere so che è persona ragionevole".
Mi dicono "Lo si fa per i figli."
Ma io dico che discorsi sono? Che senso hanno?
E allora si giunge alla questione regina "è una testimonianza del nostro amore, un coronamento del nostro sentimento".
Per me è la dimostrazione che invece si tratta proprio di una cosa che ha bisogno di questa testimonianza, per sopravvivere.
Nel paragone con la convivenza, trovo sia molto più romantico che due persone che non sono obbligate a farlo scelgano di stare insieme giorno per giorno, piuttosto che lo facciano, magari anche per scelta, ma perchè ci si è obbligati a fare coppia, rassicurandosi vicendevolmente di non poter fare altrimenti.

C'è chi è contro il relativismo, io sono contro l'assolutismo, me ne rendo conto ogni giorno di più.

22 commenti:

byfluss ha detto...

Qualsiasi sia la scelta di vita l'importante è crederci fino in fondo e anche di più.
Comunque se per sfiga la scommessa fosse evidentemente persa, ritirarsi in buon ordine e con stile.
E ricordate, niente eroismi: un soldato che fugge è buono per un'altra battaglia.

Apa ha detto...

Sì, beh, la morale del mio discorso era appunto quella. Il fatto è che non mi sembra molto crederci nessuno... mi pare sia sempre "La cosa giusta da fare", ma non una scelta.

Comunque quello che volevo dire è che mi sposo.

byfluss ha detto...

LLLLLLLLOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLLLLL!!!!


Ma vaffanculo, va'!

Razzi ha detto...

Io sono costretto a condividere le ferie in agosto con "gli altri", maledizione!

Scarlet Speedster ha detto...

Apa, il fatto che due persone che non sono sposate ma convivano "si scelgano tutti i giorni", è un modo per vedere la questione. Ma c'è anche un punto di vista diverso, quello per cui due persone che si sposano si prendono un impegno concreto a far andar bene le cose. Divorziare è possibile, ma non è così semplice come può esserlo semplicemente prendere e uscire dalla porta.

Io trovo che siano due modi egualmente validi di vedere le cose. Chi dice "voglio che ogni giorno tu mi scelga" ha le proprie ragioni, così come le ha chi dice "voglio che tu ti prenda l'impegno di stare con me, in buona e cattiva sorte".
Dove concordo con te è nel dire che deve essere una scelta consapevole, e non un obbligo o una questione di tradizione.

byfluss ha detto...

Toh, l'acqua.
Ma quella calda!

Apa ha detto...

@Scarlet Speedster - Il mio discorso comunque non era legato al matrimonio in generale, solo ad un atteggiamento diffuso tra alcuni tra i miei amici e che mi sembra molto comune in generale. E ovviamente non tocco nemmeno il discorso "matrimonio religioso".

@Byflo - va' a cagher.

MaccaLupo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
MaccaLupo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
il mak ha detto...

E' un periodo molto simile al post-diploma. Inspiegabilmente tutti si devono laureare e si iscrivono a cazzo in università.

Per partire bisogna fare il primo passo, ed è relativamente facile, ma quanti arrivano poi alla fine?

Alla nostra età alcuni si sposano. Le mogli sono felici asfregio, ed hanno ragione ad esserlo visto che sono a posto per la vita anche in caso di divorzio.
I mariti invece hanno sempre una faccia un po' smarrita di fianco alla sposa raggiante, la stessa espressione di uno che subisce un incomprensibile gioco di prestigio. Le foto dei matrimoni parlano chiaro. Sanno che qualcosa non quaglia ma fanno finta di niente e sorridono sornioni.

Questo discorso si concretizza quando incontri un fresco sposino: ti da una sonora pacca sulla spalla e ti dice: "Allora? Quand'è che ti sposi anche tu?". Mal comune, mezzo gaudio.

Ho 29 anni, sono ancora piccolo! Fatemi almeno finire Zelda, perdio!

Ignazio ha detto...

Sposarmi? Non potrei mai fare una cosa del genere ad un altro essere umano.

Ci-Pi ha detto...

Io mi sposerò e lo farò in chiesa!! Semplicemente perchè ci credo. Non vi basta?
Allora vi dirò di più...
...sono di destra!!!

Razzi ha detto...

pi-ci, sei proprio un'invertita.

Razzi ha detto...

Le comunità umane hanno sempre avuto bisogno di rituali con funzione simbolica come il matrimonio. Secondo me, ciò che rende questa tradizione ancora così seguita non è tanto il fatto di assumersi un impegno quanto la cerimonia in sè e la sua forza emotiva e sociale. Insomma la banfa.

Ergonomico ha detto...

Vuoi quindi insinuare che Apa e' antibanfa? Ma qui si scardianano le basi stesse di Aparazzi!

Ci-Pi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Ci-Pi ha detto...

@ Razzi:

"invertìto:

p. p. di invertire

agg.

che è volto in senso opposto
rovesciato"

Non ho mai pensato di essere un'invertita, ma se lo dici tu forse ci credo ;-)

Ci-Pi ha detto...

@ Razzi:

"invertìto:

p. p. di invertire

agg.

che è volto in senso opposto
rovesciato"

Non ho mai pensato di essere un'invertita, ma se lo dici tu forse ci credo ;-)

ragion perduta ha detto...

Io trovo il matrimonio una consuetudine che non ha più molto senso al giorno d'oggi. Se una volta i nostri genitori si sposavano giovanissimi per potersi amare liberamente fuori dalle mura di casa, ora questa necessità non sussiste più. Inoltre circa il 90% dei matrimoni in chiesa vede sull'altare persone non credenti, "snob" clericali, che pretendono di coronare il proprio sogno d'amore di fronte ad un'istituzione non solo marcia e corrotta, ma soprattutto a cui non credono.
Io lo trovo razionalmente alquanto illogico.

Apa ha detto...

Per me siete tutti invertiti.

Ergonomico ha detto...

Non ci vedo nulla di male a sposarsi in chiesa anche solo per un fatto di tradizione e di fascino. L'architettura della chiesa, il suono dell'organo, il fascino del luogo possono essere visti con serenita' come la bella cornice di un giorno importante. Per quelli che ci credono aquista un valore sicuramente maggiore ma anche i non credenti ne possono godere. Basta essere onesti con se stessi e non raccontarsi balle, la funzione in chiesa ha comunque valenza legale.

Apa ha detto...

Tu sei il più invertito di tutti.