Ritorno dalla collina silenziosa.
Silent Hill, ieri sera. Sono andato preoccupato, pronto a tenere le mani davanti alla faccia per buona parte del film, non già per la paura, ma per l'indignazione di fronte all'hollywoodiano scempio su quella che, ad oggi, è la mia saga videoludica preferita dopo The Secret of Monkey Island (e non mi si dica che sono monotono...).
Ebbene, forse il più grande colpo di scena del film è stato che non mi è dispiaciuto affatto! Il suo punto di forza principale è quello di mantenere intatta l'estetica così unica della versione digitale, ovviamente e riesce anche bene (gradita assai la presenza dell'essere con la testa a piramide e del suo coltello da cucina oversize). Sarebbe però stato assolutamente impossibile ricreare lo stesso tipo di paura cambiando la prospettiva. Nel gioco, tutto quello che succede, succede a TE. Qui sei distaccato, comodamente seduto sulla poltrona del cinema Odeon, magari con dei popcorn in mano (io avevo solo una Fanta...), non è la stessa cosa, non sarà mai la stessa cosa, è una semplice questione di proporzione, di percezioni.
Silent Hill, il film, non fa paura. Almeno, a me non ha fatto paura, per il motivo sopra riportato, perché gli horror di tipo soprannaturale non mi fanno paura. Ma non volevo aver paura, volevo soltanto "un altro po' di Silent Hill" in attesa della PlayStation 3 e del quinto episodio della serie. E l'ho avuto. Una trama che, seppur con parecchie libertà rispetto al gioco, funziona, che non ti lascia la sensazione di dover poi andare a cercare spiegazioni altrui come su questo documento, personaggi abbastanza credibili (la protagonista Rose scappa molto più di quanto facessero gli alter-ego digitali nel gioco. E VORREI VEDERE, cazzo!).
Una pecca sta senza dubbio nella scelta (non c'è spoiler, non temete, si capisce pure dal trailer) di includere molta più gente nel film, togliendo quell'atmosfera di totale e assoluto isolamento che rendeva la paura nel gioco una perenne compagna. Anche la risoluzione degli eventi mi ha un po' lasciato l'amaro in bocca, ma la fine, cazzo, ci sta tutta. Forse non in dogmatico stile Silent Hill, ma non mi sono sentito derubato di cinque Euro.
Insomma, a chi può piacere questo film? So di gente che l'ha trovato orrendo, eppure a me è piaciuto, e sono pure un accanito fan della serie. Come si spiega? Si spiega che conosco i limiti che un simile prodotto può manifestare se spostato dal media per il quale è stato creato ad uno così diverso. Si spiega che sapevo che non si poteva fare un porting perfetto di un gioco in cui ogni locazione richiede interi minuti per ammirarne (e in certi casi scoprirne) i perversi dettagli. Fan più dogmatici non l'apprezzeranno per il semplice motivo che la trama è stata "semplificata" e chi non ne conosce la versione ludica resterà magari perplesso da un tipo di horror così confusionario.
Mi è andata bene. Sicuramente meglio che ai fan di fumetti di supereroi. Ne sono lieto, mi permetterà di affrontare a testa alta lo scempio Transformers.
18 commenti:
Pur non avendo praticamente mai provato il videogioco, il film non mi è dispiaciuto affatto.
Molto meglio di tanti altri film del genere e ANNI LUCE meglio di tantissimi film tratti da videogiochi.
Belle soprattutto le ambientazioni e lo stile generale del film (non conoscevo il tipo con la testa a piramide e devo dire che fa la sua porca figura).
L'unica nota negativa secondo me è il riassuntino della trama che viene fatto verso la fine del film (stile: "per i fessi che non hanno capito un cazzo andiamo ora a spegarvi tutto"), ma non è niente di grave.
Tipico dei film americani.
Il miglior film tratto da VG comunque rimane il Padrino.
Tipico dei film americani cosa? La semplificazione? Hai giocato al primo Silent Hill? Sarebbe stato IMPOSSIBILE riproporre su schermo un gioco di cui ancora oggi si parla su siti specializzati con "ipotesi di trama", "quello che è successo secondo me", eccetera...
No, è tipico dei film americani spiegare tutto.
Esattamente, tipico dei film americani prendere per mano lo spettatore e spiegare ogni singola cosa.
E comunque non è proprio vero che è impossibile riproporre come film una storia che ha una trama quasi imperscrutabile. Basti vedere un film qualsiasi di Lynch o i film di Takashi Miike.
I film di Lynch li accetti come tali perché è David Lynch. Se li facesse Reginald Brights diresti "ci sono buchi nella sceneggiatura".
Ti porto un po' di film di Takashi Miike.
Ti aprirò un mondo.
E per "ti porto" credo che semplicemente verrò di lì, visto che devo averne uno nella borsa.
Occhio che il mondo che ti apre apa probabilmente lo vorresti tenere più chiuso possibile.
A me non e' dispiaciuto ma... tenetevi forte perche' questa e' un'affermazione che vi sorprendera', secondo me omaggia troppo il videogioco. La trama richiama il vagare lineare dei giochi. Un indizio e si va alla scuola, altro indizio e devi andare alle chiesa. La testa piramidale centrava in Silent Hill 2 per motivi psiolgici del protagonista, qui e' un semplice cammeo, una striazatina d'occhi al videogiocatore. Non fraintendetemi, apprezzo questo tipo di cammeo ma il film ne abusa troppo. Quando l'ho visto (ormai due mesi fa in lingua originale quando e' uscito nelle sale americane) temevo il peggio. Sono uscito con la sensazione della mancata occasione. Film ben fatto e rispettoso dei videogiochi, cosi rispettoso che non si concede alcuna liberta' e finisce per essere prevedibile. Sembra un sequel senza identita', senza dire nulla di nuovo. Non concordo con Luci sulla limitatezza del medium cinema. I grandi registi riescono a farti paura, riescono a farti dimenticare di essere seduto sulla poltrona e ti trascinano dentro. Questo regista non ci e' riuscito ma la sua pecca e' stata soprattutto di non aver saputo reinterpretare Silent Hill su un medium diverso, limitandosi a scoppiazzarlo e citarlo. Voto 7
Ergo sono d'accordo che i grandi registi ti fanno paura, ma difficilmente se devono adattare un lavoro nato per un medium in cui il protagonista è lo spettatore/giocatore. Del resto guarda lo scempio generico che è il film spin-off dei videogame.
Poi è vero che Silent Hill omaggia molto il videogioco, ma che quale altra funzione hanno i film tratti da videgiochi se non far sbavare noi che i videogiochi in questione li amiamo?
Ah, non sono d'accordo che Pyramid Head facesse solo un cameo, se ci fai caso qui è praticamente l'incarnazione del bidello che ha violentato Alessa nei bagni. E' vestito simile, fondamentalmente è lui. Uno dei massimi orrori di Alessa, divenuto orrore per tutti. Inoltre l'attore che lo interpreta è lo stesso, non che conti, però...
In definitiva non sono d'accordo che non sia riuscito a reinterpreate l'orrore di Silent Hill. Secondo me ha fatto un buon lavoro proprio perché ha reinterpretato l'orrore, forse banalizzandolo un po' (la storia dei fanatici religiosi con la fissa della purificazione è un po' passé), ma ripeto, mi ha lasciato una buona impressione.
Un po' come una buona caramella al limone.
@Luci: Rispetto le tu idee ma non le condivido. L'uso della testa piramidale e' un cammeo che puo' essere spiegato come tu illustri ma, se i produttori ed il regista avessero scelto di ispirarsi all'atmoasfera di SH invece di scoppiazzarlo e riempirlo di cammeo non avrebbero scelto quel personaggio, ne avrebbero reato uno specificatamente legato al trauma di Alessa. In SH2 testapiramide e' un boia e rappresenta un boia. Qui dovrebbe rappresentare un violentatore, potevano vnirsene fuori con un design ancora piu' inquietante (senza scadere nel volgare), invece ha prevalso la voglia di sbatterci dentro il cammeo ed ecco che abbiamo testapiramide con il suo coltellone. Vi prego di non difendere la scelta dicendo che il coltellone rappresenta il cazzone e che il mostrillo infilza e inficca proprio come un violentatore, sarebbe patetico.
Il cinema e' un medium diverso dai videogiochi, questo non vuol dire che una cosa nata dai videogiochi non possa essere trasposta ottimamente al cinema, l'importante e' capire cosa trasporre, come si puo' dare qualcosa in piu', ualcosa che solo il cinema puo' dare abbandonando, giustamente, quello che solo un videogioco puo' dare. SH non riesce ne nell'una ne nell'altra delle cose. Se questa e' una scelta dei produttori per spillare quattrini a noi affamati silenthillisti ne prendo atto, ma cio' non puo' influenzare in alcun modo le mie critiche al film. Ottime trasposizioni sono state fatte da altri media come i libri e, piu' raramente, fumetti. Non vedo perche' bisognerebbe accettare che tale passaggio non sia possibile anche per i videogiochia.
Perché mi pare che fin'ora non sia mai successo. Il film che diventa videogioco è sempre stata un'operazione commerciale, come anche nel caso dell'adattamento da romanzo, ma mentre per quest'ultimo si può ipotizzare "l'aggiunta" del fattore visivo, nel videogioco questo è già presente, rendendo quindi la cosa superflua.
Con questa consapevolezza, sono andato a vedere il film, il quale mi è piaciuto. La storia "c'è" e poco importa se non è fedele alla visionarietà totale del gioco.
Inoltre secondo la mia interpretazione, riguardo Pyramid Head, il coltellone rappresenta il cazzone e che il mostrillo infilza e inficca proprio come un violentatore, mi è venuto in mente poco fa.
Amenità a parte, come fai tu rispetto la critica ma non la condivido, anche perché non tiene conto di tutti quelli che il gioco non l'hanno giocato e ne apprezzano il film partendo da zero.
E se ribatti ancora subirai il Sacro Colpo della Testata Algerina.
Scusate ma il violentatore non è quello che sta nel bagno tutto annodato col filo spinato?
Non nel nostro ufficio, Baldo, nel film.
Ti sbagli Apa, il violentatore nel vostro ufficio siede alla postazione del Tester Supervisor.
E infatti sta nel bagno annodato col filo spinato.
@b4ldo, anch'io l'avevo capita così...
cmq a me il film è piaciuto a metà...
mlto belle le ambientazioni, specie nelle parti "infernali", però nel finale un pò ha perso imo...
e hanno sbagliato a presentarlo come un film pauroso...
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