Tipi da intercity
C’è un tizio seduto di fronte a me qualche fila più in là, nell’intercity delle 8 e 57, non riesco a metterlo a fuoco. Ha circa 60 anni, probabilmente qualcuno di più, labbra carnose, viso cadente, occhi, piccoli, castani, stupidi. Continua a toccarsi il viso, con delicatezza, mentre produce un sorriso doloroso. Mormora qualcosa tra sé e sé, controlla l’orologio che ha al polso. Indossa una camicina azzurra, un maglione grigio topo a V, delle scarpe nere di vernice e per pantalone una tuta blu elettrico con una striatura giallo fosforescente. Ha una borsa enorme che ha posto di fronte a sé, dopo essersi seduto chiedendo, con estrema gentilezza, “il posto è libero, signorina?” ad un viados poderoso e nerboruto.
Ha fretta, è teso. O ha una bomba o non capisco dove stia andando.
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