I miei soliti sogni
Io ho sognato di essere Jim Carey.
E lavoravo in una specie di ospedale/azienda di catering... e facevamo degli involtini con dei feti di cane.
E mi innamoravo di questa tizia... che però non voleva che io facessi gli involtini di cane.
Però, io preferivo la carriera, e ne facevo lo stesso.
Però mi rifiutavo di mangiarne.
Lei fuggiva.
E spariva.
Allora io, che però ero sposato, passavo le mie giornate in una stanza a nutrire due feti di cane con le pellicine delle mie dita.
Fino a che non diventavano due splendidi cani neri.
Uno però era sia un cane che un mocassino (la scarpa).
Fino a quando un giorno non dovevo valutare la performance di una tizia bravissima ma che viveva in un bosco su un'isola in mezzo ad una palude.
E questa faceva tutto tranne gli involtini di cane.
E fuggiva su una specie di motoretta/baracchino per gli hot dog.
Io tornavo a casa
E si scopriva, io no ma il pubblico sì, che la tipa di cui mi ero innamorato da quando era sparita viveva sul tetto della depandance di casa mia.
E che mia moglie lo sapeva.
La stessa depandance che io guidavo tutti i giorni per andare al lavoro, perchè non trovavo l'auto e allora spostavo la casa.
Al che mi rendevo conto che si trattava di un film e che lo stavo guardando con Francesca, l'ho capito nel momento in cui Jim Carey ha fatto una faccia buffa e lei si è messa a ridere.
3 commenti:
bel post.
(commento impegnato)
Apa, hai dimenticato di chiudere con "Aiutatemi".
Quelle mani, quelle mani! Cosa sarebbe un commento di Jarman senza quelle mani?
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