La Cina è vicina - part uan
Vi dirò quest'espressione, usata fino al parossismo in Italia, comincia a sembrarmi una concreta minaccia, piuttosto che una simpatica constatazione.
Ho sempre avuto una certa idea della Cina e dei Cinesi. Devo dire che hanno superato le mie aspettative.
Arrivo bello e fresco avendo dormito sia sul Narita Express (svegliato al capolinea da un omino a treno vuoto e spento) che sull'aereo.
Mi accoglie un tassista che mi pare un folle. Guida come un cretino. Mette in pericolo me, sè, il mondo intero.
Scoprirò poi che era uno dei più tranquilli.
L'albergo è ottimo. Elegante, alto, si staglia in un mare di inquinamento.
Ovviamente c'è quel tipico senso estetico cinese.
Quello che una volta finito un edificio, ce li vedo, fa dir loro "Hmmm qui ci vorrebbero un po' di stucchi d'oro a forma di onde, delle luci colorate a intermittenza e qualche oggetto dall'aspetto chiaramente posticcio".
La stanza è spettacolo puro. Letto a TRE piazze e mezza. Vasca da sei. Doccia olimpionica.
Chiaramente la stanza è da orge.
Scendiamo, per vedere la città.
Appena attraversata la strada, ecco che sciabattando si avvicina una guardia.
Appena pochi metri da noi si gratta la pancia ed emette un rutto.
Poderoso.
Intenso.
Riecheggia per Pudong, la zona ovest di Shangai.
Poco più avanti un altro tizio raccatta rumorosamente ogni tipo di mucosa che ha nei bronchi e scatarra, rovinosamente, a terra.
E Shangai ci accoglie così, amorevolmente tra le sue braccia, con quella che sarà poi la colonna sonora di questa nostra settimana cinese.
2 commenti:
Sembri aver assimilato a tempo di record il classico campanilismo nipponico, da bravo italiano.
uh ,dimmi che mi hai preso un bell'oggetto chiaramente posticcio come ricordino.
..Vero? ..vero?! ..vero??!
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