Pagina della notte passata
Mi saluti Albert Schweitzer
E poi Angela Hoenikker Conners, la sorella spilungona di Newt, arrivò con Julian Castle, padre di Philip Castle e fondatore della Casa della Speranza e della Misericordia nella Giungla. Castle indossava un completo di lino bianco piuttosto sformato e un cravattino a stringa. Aveva un paio di baffi ispidi. Era calvo. Era scheletrico. Era un santo, credo.
Si presentò a Newt e a me sulla terrazza a sbalzo. Prevenne qualsiasi riferimento alla sua possibile santità parlando come un gangster da film, da un angolo della bocca.
"Ho sentito dire che lei è un seguace di Albert Schweitzer" gli dissi.
"A una certa distanza..." disse con un sogghigno criminale. "Non ho mai conosciuto quel signore di persona".
"Sono certo che lui conosce il suo lavoro, come lei conosce il suo."
"Può darsi di sì e può darsi di no. Le capita mai di vederlo?"
"No."
"Crede che le capiterà mai?"
"Forse un giorno mi capiterà."
"Bene" disse Julian Castle, "in caso le capiti di imbattersi in Albert Schweitzer in uno dei suoi viaggi, può anche dirgli che non è il mio eroe." E si accese un grosso sigaro.
Quando il sigaro incominciò a tirare e fu bello caldo, ne puntò la rossa estremità su di me. "Può dirgli che non è il mio eroe," disse, "ma può anche dirgli che, grazie a lui, Gesù lo è, il mio eroe intendo."
"Credo che gli farà piacere saperlo."
"Non me ne importa un fico che gli faccia piacere o no. Questa è una faccenda tra me e Gesù."
(Kurt Vonnegut, Ghiaccio-Nove)
3 commenti:
Una sola domanda.
Ma Newt è quella di Aliens:lo scontro finale?
no. è un nano.
Nonchè un anfibio.
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