Another ordinary day
Oggi c'è stato un incontro aziendale con i sindacati per alcune questioni riguardanti un dipendente. In qualità di aspirante lobbysta di successo ero pronta, impavida, assetata di battaglia.
Il sindacalista entra nella sala riunioni, cravatta e cartellina alla mano. Io, seduta alla grande scrivania bianca, tenevo un occhio fisso su di lui. L'altro vigilava il cassetto, in cui avevo nascosto una bottiglia di whisky preventivamente sfasciata sul bordo della scrivania per essere successivamente usata come arma di difesa/attacco. La mia Hattori Hanzo attendeva con fervore nella sua guaina preziosa.
Attendevo con trepidazione la prima bestemmia, il primo pugno alzato, la prima adolescente giapponese acrobata e sanguinaria uscire magicamente dalla 24ore del sindacalista.
Invece nulla. Nel giro di manco mezz'ora si è giunti ad un accordo pacifico. Nessun insulto, nessuna provocazione politicamente scorretta, nessun "bacio della morte". Niente sangue, nè risse, nè avvoltoi che arrivano per beccare gli occhi dei cadaveri.
Another ordinary day. Che noia.
6 commenti:
Ha sentito l'odore di whisky della bottiglia rotta nel cassetto.
"Questa è ubriaca fradicia. In mezzora la liquido."
Esatto.
Secondo me te l'ha messa soavemente in culo.
Ma te ne accorgerai tra un mesetto.
La bottiglia era già stata lavata con detersivo all'aceto e privata di ogni odore. Non sono mica una sprovveduta, io.
Le grandi imprese non si compiono da sobri.
Y. tsunetomo, 1659-1721
Questo non esclude che tu fossi ubriaca. Chi se l'è scolata quella bottiglia?
E sicura che quell'Hattori Hanzo non te l'abbiano pitonata?
Bisogna vedere se l'hanno solo pitonata, oppure pitonata asfregio.
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