Distribuzione dei redditi
Fa caldo, in giro è pieno di gente brutta e sventurata. Gente il cui cellulare è sempre accesso ma non suona mai, che ti fa pensare a quanto il mondo sia difficile. Donne pallide, scheletriche, la pelle ruvida incollata alle ossa, mangiate vive dall’alcool o dalla follia. Cercano di sembrare giovani spiaccicando rossetto sulle labbra sottili e indossando scarpe sexy che scoprono piedi callosi e unghie di smalto scrostato. Altre svelano rotoli di carne penzolante tra il pantalone e la maglietta attillata, stringono libri logori e sfogliano pagine ingiallite, hanno menti e guance troppo gonfi, qualche pelo sfuggito alla ceretta e capelli troppo crespi pettinati da parrucchiere di periferia. Poi ci sono uomini dallo sguardo opaco, pazzi o ritardati, che parlano da soli, tremano, puzzano e ti fanno guardare dall’altra parte. Altri sprofondati nella solitudine, che nonostante gli sforzi non riusciranno mai a dire qualcosa di interessante o scegliere una camicia decente. Leggono i giornali che distribuiscono all’entrata della metro e hanno capelli radi, gambe esili, spalle ricurve e ventri rigonfi. In mezzo a loro tanta figa, ondate di figa che l’estate sveste.
5 commenti:
Allora non sono il solo che fa la "diga" nel centro della città!
Certo che il finale mette tutto il post sotto una luce diversa... :-p
Ti credo, dalla festa dei freak si è giunti al mare di patata...
In Piazza Duomo la situazione non è tanto diversa, un giorno scriverò un racconto breve sulle vicente quotidiane di quei posti.
Io mi sento proprio così. Mi sento la festa del freak in un mare di patata. E non so nuotare.
Ciò che di tutto questo mi fa più rabbrividire è il senso di inadeguatezza che queste persone mi trasmettono. Si cerca di corrispondere a dei modelli che per i più sono quasi inavvicinabili, ma con un'ostinazione che alla fine sfocia nella pura follia. Invece di rendersi conto della stupidità del sistema e sviluppare concetti che ci rendano da esso indipendenti ci si accanisce nel voler perseguire obiettivi tanto comuni e scontati da essere per lo più banali e vacui. Questa gente non sa proprio come cercare la sua felicità. Consoliamoci con la figa.
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