Un nonno in trasferta

Questa ve la devo proprio raccontare.
Mdi - per motivi di lavoro - ogni tanto si ritrova a redigere passaporti mortuari. L'incombenza consiste nello stilare un documento contenente generalità, ora, data, modalità del trapasso e immagini del caro estinto. Un sorriso per la stampa, sempre che ci sia ancora la dentiera. Ah già, deve anche occuparsi della prenotazione del volo aereo per le varie destinazioni, assicurandosi che il corpo non venga dimenticato in qualche hangar. Una domanda sorge spontanea: come muoiono gli ospiti nella mia ridente città? Incidenti di montagna, d'auto, coccoloni, risse viulente.. normale amministrazione, insomma. Eppure la morte altrui può ancora cogliere di sorpresa una tosta come MDI. E la mia mamma di gente stoppata ne ha vista tanta e ha sempre preso la cosa come un momento della vita. Come quando il giovedì - giorno di autopsie - scrutava le viscere umane pregustando il cavolfiore gratinato che avrebbe trovato in mensa. Per la cronaca, mi sono sempre chiesta come facesse a respirare l'odore di morte prima e poi - in tutta lietezza - masticare un cavolfiore puzzolente. Boh. Cmq oggi the mother è rimasta basita. Per farla breve, è venuto a mancare un nonno... diciamo che mancava da una vita, visto che il signore è deceduto vent'anni fa e riposava nel cimitero di Baghdad. I nipoti 'merigani - dopo una luuuuuuuunga riflessione - hanno sentito l'urgenza di avere accanto la salma. Ora, per trasportarlo hanno dovuto estrarre il cadavere dal loculo e cremarlo. E fin qui niente da dire. Ecco, però, il colpo di genio: i nipoti vivono in stati diversi, quindi perché non dividere l'avo a metà e fare un bel 50 e 50? Dunque due urne parzialmente vuote (o parzialmente piene, un pò come la storia del bicchiere), una diretta nel Michigan e l'altra a Los Angeles. Yeah. Fortuna che i nipoti sono solo due, altrimenti alla fine avrebbero messo i resti de' nonno nelle bustine da tea.
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RIP nonno puzzle.