La domanda delle 13.43
Ma cos'è che rende "triste" una musica? Si tratta solo di una questione di memoria, ricordi di associazioni mentali... o è qualcosa di intrinseco nel ritmo, nelle note, nella sua intriseca struttura musicale?
E l'eclettica dattilografia della canna e della banfa.
Ma cos'è che rende "triste" una musica? Si tratta solo di una questione di memoria, ricordi di associazioni mentali... o è qualcosa di intrinseco nel ritmo, nelle note, nella sua intriseca struttura musicale?
ALLE ORE: 13:43
24 commenti:
Che canzone è?
Nessuna. Un'idea in generale. La musica lenta, triste.
Perché è così? Perché ci suscita tristezza?
Forse perchè non hai uno straccio di figa che ti caghi?
Quanta delicatezza, Byflo! Tutto effetto della neo-paternità?
E poi che cazzo dici?
Ma infatti.
Da quando ha preso a frequentare il bar dei nudisti e il mio pornoangolo non è più lo stesso.
la prima che hai detto Apa, la risposta è sempre già in te
Grazie, torgo.
Finalmente qualcuno che prende la domanda sul serio. Quindi per te è solo un fatto culturale. Nurture against nature, quindi. Non c'è nulla di naturalmente triste in una struggente aria o nella Marche Funebre di Chopin.
Comunque benvenuto.
Come sempre, se vuoi partecipare nel blog, contattami a cazzabubbola@gmail.com.
Io non sono esattamente d'accordo, credo anzi che ci sia proprio una componente animale nella percezione del suono che non ha a che fare con la cultura.
Il cane che si spaventa al richiamo minaccioso del padrone o che si tranquillizza con un tono mite mi pare non possa essere spiegato come un fatto culturale.
Forse è un istinto per la sopravvivenza che aiuta a distinguere la minaccia - un imprinting animale di base, insomma. Certo la tristezza è una fase più in là.
Ad ogni modo NOI siamo in disaccordo, questo CI provoca molti problemi.
E' semplicemente questione di un semitono. Gli accordi maggiori (ossia allegri) hanno la terza nota normale, quelli minori (tristi), un semitono più basso.
Per non parlare degli accordi di settima diminuita e delle scale armoniche.
Fatto sta che per ogni accordo o scala maggiore ne esistono due minori.
@ Viola, penso di essere d'accordo con te. Comunque è normale che manchi l'armonia, io sono un personaggio controverso.
@kevin, c'hai provato a distruggere la magia, ma hai solo farfugliato cose senza spiegare un cazzo. Vergogna.
Come da topic, una canzone diventa triste quando la canto io, oppure Alcor. Per motivi diversi.
Io penso che la tristezza e la malinconia siano già dentro di noi e la magia della musica non faccia altro che tirarle fuori, pizzicando nell'animo delle corde altrimenti difficili da raggiungere...
Oddio, ma che cazzo dico?
Io parlo come cazzo mi pare, va bene?
Brutti stronzi!
Secondo me è questione di stato d'animo... Ci sono canzoni che quando sei depresso ti aiutano nella ricerca di una lametta, ma le stesse, legate ad un bel momento, ti possono far sorridere.
E comunque nessuno ha parlato del testo. Direi che è fondamentale.
Comunque ha ragione il sardo.
E' questione di modo.
Maggiore o minore.
Nel minore, è più probabile che il pezzo risulti triste, anche se ho il sentore che questi moti d'animo dipendano anche da altri fattori.
Ad esempio, se io ascolto Twist And Shout che è tutta in modo maggiore e quindi dovrebbe mettermi allegria però questa mi ricorda quando la mia ex (Yoko Ono) decise di farsi trombare da tale Lemmon o Lennon, ecco che mi intristisco a prescindere.
Non parlo di canzoni, ma semplicemente musica.
Quindi sostenete che non ci siano musiche in modo maggiore che suscitino tristezza? E comunque, perchè, come lo spiegate, capite che non state spiegando un cazzo, vero? Che è come dire che la pasta piace perchè sa di pomodoro...
Ma che minchia vuoi?
Tienti i tuoi fottuti problemi e non ci rompere le palle.
Sei un ignorante.
Apa, la tua domanda è fin troppo specifica. Perchè non alzare il tiro e chiedersi marzullescamente: cosa determina la felicità? cosa determina la tristezza?
Quella era la domanda di un'altra ora.
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