Buon anno!
Al fine di affossare ulteriormente le sorti di questo blog, circa un mese fa il Paglia ha deciso di reclutarmi tra i suoi “contributor”. Non sarò comunque io a dare al blog il colpo di grazia, spiacente di deludervi: i miei interventi saranno molto sporadici e l’onore toccherà a qualcun altro.
A onor del vero il Paglia, familiarmente conosciuto come Mr Straw (e spalleggiato dai suoi fidati collaboratori Mr Hubs e Miss Wings... Sì, ho barato; e allora?), avrebbe facilmente trovato il modo di convincermi minacciando di includere il mio nome fra i riconoscimenti di qualche giochillo, ma non divaghiamo: ho qui l’onore di augurare buon anno fiscale a tutti, localizzatori e non, con quasi tre giorni di ritardo!
Va precisato che questo ritardo è assolutamente intenzionale. Dovete sapere che i localizzatori sono generalmente presi poco sul serio (specie quando i giocatori vedono su schermo i frutti del loro lavoro, ma soprattutto quando parlano) e se dicessimo che il nostro capodanno coincide con l’April Fool’s Day, sicuramente ci crederebbero degli inguaribili burloni. Non che la cosa possa dispiacerci, sia chiaro: in cuor suo, ciascuno di noi sa perfettamente come si sente Dylan Dog quando sui giornali inglesi si vede dare del ciarlatano, ma ogni tanto ci piace essere ritenuti attendibili e far sapere quando stappiamo la NOSTRA bottiglia di champagne.
Ora i più maligni fra voi penseranno che ce l’ho con le bottiglie di champagne, già finite sul banco degli imputati per aver fatto dire a qualcuno “Per fare i giudici bisogna essere dei disturbati mentali”; ma vi assicuro che non è così. Al limite me la prenderò con loro quando gli effetti di quella che mi sono scolato saranno svaniti, ma non ora.
La ragione per cui anche i localizzatori meritano un capodanno è presto detta: la nostra professione somiglia molto a quella dello stuntman che guidava Supercar e che dava allo spettatore l’illusione che la vettura fosse controllata da un supercomputer. In altre parole, è come se noi fossimo sempre accucciati davanti ai pedali e sotto il volante, senza un’idea molto chiara della direzione in cui procediamo. In tali condizioni, siamo normalmente chiamati a esibirci in acrobazie spettacolari, virtuosistiche, oserei dire circensi; e talora ci viene persino chiesto di farlo a tutta velocità. I bonus di tempo, i più ambiti, dipendono strettamente dalle abilità (nell’ordine) “Spostamento di Deadline”, “Eloquio e Carisma”, “Piagnucolio al Telefono” e “Fortuna sfacciata” (niente volgarità, finché possibile); esistono pure assi nella manica come “Invito a cena” e “Ferrari”, fino a oggi mai utilizzati da alcuno. Chi lo sa, forse un giorno io e Mr Straw apriremo il nostro famoso bar in Thailandia (non siamo ancora d’accordo su una questione di secondaria importanza, vale a dire su chi fra noi due dovrà portare i libri contabili in tribunale dopo il fallimento dell’attività), ma per il momento ci consideriamo dei privilegiati.
Ben altro vissuto è quello di chi si limita a giocare...
Sono le 7:00 del mattino e la situazione è disperata: al comando del mio plotone di Tiger I devo garantire la fuga dell’intera 2° divisione Panzer (o di quello che ne resta) dall’avanzata di quegli sporchi yankee che da sud stanno chiudendo l’accerchiamento per tagliarci fuori definitivamente. “A ore 10 uno Sherman, altro Sherman a ore 12”, mi grida sovraeccitato il cannoniere, che non è, come potrebbe sembrare dal nome, un drogato cronico, bensì un membro dell’equipaggio; in rapida successione neutralizziamo i nemici, e ora è il momento di avanzare. Comando all’intero plotone “Formazione a destra” e il carro n. 3 si avvia, ma... ma cosa fa, si pianta contro una casa (“Ma sei cretino, e muoviti!”); il n. 2 parte deciso e... e si schianta contro i resti di un bunker, ruota, si attorciglia, si appropinqua, develloppa, si ingroppa ’sto cavolo di bunker; quanto al carro n. 4... beh, fortunatamente per le mie coronarie il plotone è composto solo da tre mezzi, sennò quest’ultimo si sarebbe sicuramente inchiodato contro il classico osso di formica. Decido allora di lanciarmi ugualmente nel cuore della battaglia, solo, contro un intero battaglione nemico. “M36 ore 4, M10 ore 5, Y10 dietro l’angolo in sosta vietata [sicuramente un errore di localizzazione, ndR]”, mi grida furibondo il solito tossicodipendente mancato; dispensiamo allora cannonate a destra e a manca, lottiamo con il coltello tra i denti, dentro il carro il fumo è così intenso da non poter distinguere più la leva di sparo del cannone dalla catenella dello sciacquone del water: è la fine, si soccombe sotto il fuoco incrociato di quattro carri armati. È triste, sì, è triste essere abbandonato dai propri compagni di plotone proprio nel bel mezzo di una battaglia, troppo presi nel tentativo di accoppiarsi e riprodursi con i vari elementi presenti sul campo. Naturalmente dopo l’accaduto non mi sono scoraggiato: mi sono detto “Forse è meglio mantenere una formazione in colonna, così i miei compagni mi verranno dietro senza problemi, come i pulcini seguono la chioccia”. Macché: dopo avermi seguito per qualche metro, improvvisamente come mossi da una “intelligenza artificiale”, o forse istinto sessuale, hanno variato dalla traiettoria da me delineata andandosi ad appiccicare contro qualunque cosa, bastava che fosse insormontabile.
Champagne, e alla salute!
1 commento:
Un grande.
Mi sono commosso, sul serio.
Mi unisco al brindisi, e speriamo che l'anno prossimo sia anche di un pochino meno Trieste di questo.
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