Ho incontrato un satanista
Oggi ho incontrato un satanista, era nell'aria.
In stazione, treni in ritardo di 30 minuti, mi guardo intorno.
C'è un tizio alto, cappotto nero, di pelle. Capelli lunghi (come Bobbe Malle) tirati all'indietro da quello che una volta era probabilmente stato l'archetto di sostegno di due cuffie. L'effetto era piuttosto ridicolo, ma probabilmente in qualche ambiente è ritenuto trés chic. Portava dei guanti neri, senza dita e degli anfibi neri. Dava l'idea di sporco.
Aveva appoggiato su una panchina una serie di oggetti, dei DVD dai titoli piuttosto monotoni "la figlia di Satana", "Vampires"... un bastone di legno, nodoso, dei "tomi" finto antichi, delle borse di pelle nera. Camminava nevroticamente in cerchio attorno ad una colonna che stava lì, a pochi metri dai suoi oggetti. Masticava una gomma e mormorava cose tra sé e sé.
Ma perchè i satanisti devono essere così sfigati?
So if you meet me
Have some courtesy
Have some sympathy, and some taste.
"TASTE", per dio.
7 commenti:
Apart from, of course, the fact that the world was an amazing interesting place which they both wanted to enjoy for as long as possible, there were few things that the two of them agreed on, but they did see eye to eye about some of those people who, for one reason or another, were inclined to worship the Prince of Darkness. Crowley always found them embarrassing. You couldn't actually be rude to them, but you couldn't help feeling about them the same way that, say, a Vietnam veteran would feel about someone who wears combat gear to Neighborhood Watch meetings.
There were people who called themselves Satanists who made Crowley squirm. It wasn't just the things they did, it was the way they blamed it all on Hell. They'd come up with some stomach-churning idea that no demon could have thought of in a thousand years, some dark and mindless unpleasantness that only a fully-functioning human brain could conceive, then shout "The Devil Made Me Do It" and get the sympathy of the court when the whole point was that the Devil hardly ever made anyone do anything. He didn't have to. That was what some humans found hard to understand. Hell wasn't a major reservoir of evil, any more than Heaven, in Crowley's opinion, was a fountain of goodness; they were just sides in the great cosmic chess game. Where you found the real McCoy, the real grace and the real heart-stopping evil, was right inside the human mind.
da "Good Omens", di Pratchett e Gaiman.
FYI, qui Crowley non è il buon Aleister, ma un demone minore protagonista del romanzo.
Vestire di nero, ascoltare certa musica, avere un bastone nodoso e dei tomi finto antichi non fa di te per forza un satanista. Cert'uni magari si, ma altri sono semplicemente appassionati di death metal. In realta' nessuno di questi e' un satanista, se incontri un satanista non lo sai, e' vestito bene, e' affabile e sorride ma se potessi solo vedere la sua anima, un lungo gelido brivido percorrerebbe lentamente la tua spina dorsale, su fino alla base della nuca, poi la tua pelle si accapponerebbe e gli occhi si riempirebbero di lacrime. Lo so perche' mi e' capitato un paio di volte quando ho incontrato Prezzemolo e Topo Gigio.
Concordo con Ergorelli.
Rimando comunque a quest'articolo dell'ottimo Massimo Introvigne, per avere un'idea più chiara di cos'è il Satanismo al di là degli squilibrati vestiti di nero e coi capelli strani che girano oggi.
Consiglio d'aprire il link in un'altra pagina. Questo blogspot mi sta giù sui maroni.
Prezzemolo è il sommo sacerdote della mia personalissima religione.
Comunque, se non era un satanista era di certo un satanasso.
Io sono politeista: Aglio, Olio e Peperoncino.
Io sono un seguace di Grappa, dea di Banfa e Giustizia
Posta un commento