Linguistica bresciana, lezione I
Non so come sia nel resto della lombardia ma a Brescia, terra di poeti e di signori (anche quest'anno infatti Brescia ha vinto l'ambito titolo di Capitale del Buongusto), il termine "FIGA" viene usato non solo per individuare una parte anatomica femminile o per complimentarsi veracemente delle qualità estetiche di una donna ma, con una simpatica e pertinente metonimia (una parte per il tutto), "figa" può semplicemente stare per "donna". Da qui l'espressione "brutta figa" che suona simpaticamente ossimorica a tutti, tranne al bresciano, per il quale semplicemente significa "bruttona". Questa serie di lezioni si propone come obiettivo quello di rendere il mondo un posto migliore portando la brescianità nello stesso.
9 commenti:
Veramente l'espressione "brutta figa" l'abbiamo inventato a Piacenza parlando delle bresciane...
Sì ma a Piacenza parlate anche mal coniugando genere dell'oggetto e predicato, a quanto pare. Tu e il tuo revisionismo linguoistico del cazzo. E scottando!
Linguoistico?
Hai capito bene.
Esco.
Concordo: "linguoistico e scottando!"
Secondo me è una banfa, ora telefono a mia nonna a Castelcovati e gli chiedo se è vero.
Mi stai dando del bugiardo?
Mi ha risposto "non so se troverai moglie..."
Posta un commento