Le ballerine ed il pittore
La mia idea è che il treno sia un "non luogo", una fase di intermezzo per molti, un "momento", più che un "posto". Ma non è del tutto così, per chi ci lavora, come il controllore o i subumani che portano le bibite e i panini, il luogo è il treno stesso, è dove sono, ed è il paesaggio che scorre fuori dai finestrini ad essere il momento. Loro sono dove stanno andando, come se fuori dalle finestre del mio ufficio il mondo si muovesse indipendente.
Su di un treno si fanno conoscenze affascinanti, da un punto di vista zoologico, anche involontarie.
Ieri si sono presentati al mio vagone due ballerine ed un pittore che ci provava in maniera tristissima con le prime, facendo il simpaticone e quello di successo, assediato, a suo dire, dall'avvocato che voleva che mettesse la firma su di un quadro, perchè lui "è artista".
Hanno parlato e sbraitato per un'ora, e in così poco tempo sono riusciti a sputtanarsi da soli, le prime facendo capire che erano due mignottone e il secondo ammettendo di essere un insegnante di sostegno e un pittore fallito con gravi problemi di affermazione dell'io.
Sceso dal treno ho incontrato Caratti.
Ho avuto viaggi migliori.
12 commenti:
Ricordo una simile esperienza sulla tratta Tirano-Monza, 1999 a.D.
Questo tizio, salito a Sondrio, ci ha provato in modo agghiacciante con la bella ragazza seduta davanti a me, affermando di essere un PR, di andare abitualmente a feste grondandi celebrità, che se le interessava poteva provare a sfondare nella moda, e tutta una sequenza si luoghi comuni piuttosto poveri.
Però è divertente assistere a queste cose.
A me invece pervade la tristezza.
Perchè in genere tu fai la parte di quello che ci prova...
Ci tengo a precisare che quando ho detto "mignottone" volevo proprio dire mignottone. Nel senso che erano, di professione, baldracche.
Ahahahahahah, e il tipo faceva lo splendido con le troie?
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!
Non credo l'avesse capito, preso com'era dal suo spettacolino fatto di atteggiamenti idioti.
Apa, hai letto forse Marc Augé?
:)
No, e fino a poco google fa non sapevo manco chi fosse.
Non escludo di aver letto qualcosa di suo da qualche parte e di averla fatta inconsciamente mia, ma onestamente non saprei dirti dove.
Credo che questa cosa dimostri quasi inconfutabilmente che io sono un genio.
Sarebbe bello realizzare una serie di cortometraggi legati ai viaggi in treno\autobus.
Qualcosa di intimista tipio coffee and cigarettes.
Sarebbe fantastico, su sto blog ci sarebbero un paio di interventi niente male.
La cosa che piu' mi ha colpito della tua esperienza e' la grande lezione finale. Sei sul treno, in una di quelle situazioni che detesti: i classici coglioni che parlano ad alta voce non curandosi di aver riguardo per la loro e per tua privacy. Finalmente puoi scendere dal treno e sgombrare le orecchie da tutta quella fastidiosa caciara quando il fato, nella deforme figura dell'Alain Prost italiano, ti ricorda prepotentemente che c'e' sempre di peggio.
Quoto ergonomico, effettivamente la frase finale è davvero la torta sulla ciliegina.
@ Mak - Sì, stavo pensando ad una rubrica, ad un appuntamento fisso.
@ Ergo - Solo tu mi capisci.
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