mercoledì, gennaio 18, 2006

Al ristorante brasileiro

14 tipi di carne diversi, in successione! Acquolina in bocca quando ci sediamo al nostro tavolo, le papille si preparano ad un'esperienza fantastica. Poi comincia la danza proteica. Il primo cameriere si presenta con un lungo spiedo avvolto di carne ancora sfrigolante, ne taglia una fetta con un grosso coltello che è un piacere degli occhi, affilatissimo, e tu, con un'allegra pinzetta, raccogli il succoso pezzettone, scorza croccante e cuore al sangue... che spettacolo!
Stai ancora gustando il primo, saporitissimo boccone, ed ecco il secondo cameriere. Spiedo, coltello, pinzetta: però, che bel ritmo da abbuffata! Passano pochi minuti, stai versando il secondo bicchiere di vino con la bocca piena, e arriva il terzo. Un altro pezzettone. Sei costretto a lasciare gli altri a metà per assaggiarlo, vabbè, pensi, chissenfrega, ed ecco che arriva il quarto.
Basta cazzooo! Piano, porca di una eva puttana! Fatemi mangiare in pace, per dio! Ma se salti un giro, l'hai perso per sempre. Per sempre. Che razza di figli di puttana. Adesso ho capito come fanno a tenere i prezzi così bassi, questi barbari maledetti dal signore.
Mentre mastico, mi giro continuamente. Il cameriere, sorridente, sta affettando a 3 tavoli di distanza. Ho ancora tempo. Sì lo so, amore, hai ragione, posso anche lasciarli raffreddare miseramente nel piatto. Lo so, lo so, li porteremo a Julie, ci farà le feste. Ma non è la stessa cosa. Non si fa così, caspita... Cazzo! Che angoscia. Che patema, che tachicardia. Non vedo l'ora che sia finita. Voglio andare a casa.

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