sabato, settembre 20, 2008

Ikebukuro no lights

Prima volta che metto piede a Ikebukuro.
Una specie di incrocio tra Shinjuku e Ginza. Cosa che non vuole dire un cazzo per quasi qualsiasi lettore di questo blog ma che fa molto sofisticato.

Sigarettina nell'area fumatori alla north exit, perchè a Tokyo non puoi fumare per strada. Nei locali sì. Per strada no.

Passa una ragazza in brassiere. Passa una ragazza vestita da cane. Passano americani spaesati, grassi e confusi.

Il tramonto è generoso con Ikebukuro, il sole sembra calare più lentamente del solito.

Arriva Hiroko, carina, elegante, in ritardo ma non fa niente. Mi fa ridere solo a vederla.

Arriva Kevin, si va in una specie di pub belga pieno di birre assurde, arriva Midori, arriva una il cui nome significa Beach o Bitch.

Locali fumosi, izakaya, luci, passeggiate. La notte è calda Ikebukuro, ma soffia il vento ignorante di Tokyo.

Birra, beef jerky, yakitori, liquori impronunciabili bianchi e densi, pollo crudo in salsa wasabi, chiacchiere e parole astruse che mi si cominciano ad appiccicare al cervello e cominciano ad assumere significato.

Con me ci provano rispettivamente una vecchia e una ragazza che asomiglia a Gizmo dei gremlins, la quale si concede qualche libertà di troppo.

Sul finire di serata uno scontro tra gang rivali. Giapponesi. Anche nello scontro.
Si sfidano da un lato all'altro della ferrovia. Due binari e un fosso li dividono, ma sono duri, troppo duri. Medio alzato, grida, mosse imparate da qualche video rap, puttanelle al seguito che fanno versi e gesti. A volte sembra quasi che si salutino, ma poi no, di nuovo qualche gesto inequivocabile.

Mi verrebbe quasi da far loro notare che c'è una scala e un sottopassaggio dove potrebbero comodamente incontrarsi e risolvere le loro questioni irrisolte menandosi di santa ragione, ma poi anche perchè?

Arriva il treno ed è un tribudio di insulti, il gran finale. Poi tutti a casa a giocare con la playstation e a pensare a quante gliene hanno cantate a quei bastardi di Ikebukuro est.

7 commenti:

Ergonomico ha detto...

Andare nel sottopassaggio vorrebbe dire abbassarsi al loro livello.

byfluss ha detto...

Ergo, tra me e te uno dei due non ha capito.
Potresti tradurre, per cortesia?

@apa: triPudio

Ignazio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Apa ha detto...

Eh?

Ah.

LOL, ma come cazzo ho fatto a scrivere triBudio???

Che comunque è una parola bellissima.

byfluss ha detto...

E' cacofonica.
La pronuncerebbe a meraviglia un senegalese con accento bresciano.

Scarlet Speedster ha detto...

Il west side story sui binari è fantastico, da applausi! Mi sa che di scene surreali così se ne vedono parecchie in Giappone, o sbaglio?

Apa ha detto...

Per niente. Ieri ho visto un gruppo di Yakuza. Sembravano in un film. Diluviava e un uomo enorme portava l'ombrello a un altro tizio, quindi era completamente fradicio ma serissimo.
Tutti incazzati.