sabato, ottobre 30, 2010

Sposarsi e risposarsi all'estero



Come dimostra questo video, è scelta per gente coraggiosa.


La storia è di questa coppia di svizzeri che ha voluto confermare il proprio legame con un rituale locale alle Maldive, pare essere cosa abbastanza in voga.

Solo che non conoscendo la lingua locale... In pratica i tizi non fanno altro che chiamarli maiali, infedeli e quant'altro.


Ma io dico, ma come si fa a pensare di sposarsi all'estero?

venerdì, ottobre 29, 2010

L'ECLETTICA E SCHIZOFRENICA DATTILOGRAFIA DELL'AMORE

LOL.

L'ho letto solo ora.

Ricordi immotivati



Stamane mi sono svegliato dopo una notte di strani sogni, tra i quali una piazza completamente fatta di carne cruda tritata, comprese statue, monumenti ed edifici, in cui danzavano delle fanciulle vestite con indumenti della Grecia antica, nella mia testa erano Nausicaa e le sue amiche, dall'Odissea, che intavolavano con me una discussione sulla natura effimera e fugace della bellezza.

Mi sveglio e mi ricordo di alcuni sabati in cui i miei genitori mi lasciavano dai miei nonni paterni, mentre loro andavano a fare le spese per la settimana.

La TV la faceva da padrona e ricordo, non so perchè, che una mattina trasmettevano un servizio su Milva.

"Nonna, ma chi è Milva?" chiesi
"Eh. Milva. Chela lè (quella lì) l'è una MANGIATRICE DI UOMINI".

Avevo forse sei anni e ovviamente trovai spaventoso e terribilmente figo il concetto che qualcuno potesse essere definito tale, solo vagamente intuendo il suo significato

"Nonna... ma cos'è una mangiatrice di uomini?"
"Eh." e la vidi abbassare il capo, un po' triste.
"Non lo so proprio".

giovedì, ottobre 28, 2010

Parallelismi di una certa stampa



Si parla tanto dei parallelismi tra Putin e Berlusconi, con parole forti come dittatura, regime... ma mi sembra chiaro che su certi punti politici ci siano forti disaccordi.
In Ucraina infatti cinque smandrappate protestano in topless contro Putin proprio mentre pare ci sia una nuova inchiesta sul nostro caro primo ministro e l'ennesima minorenne, certa Ruby, scuderia Lele Mora, con bizzarri retroscena di mezze adozioni e comunità protette.

E' quindi ora di finirla con questi paragoni che danneggiano l'immagine del bel paese, Silvio non ha nulla a cui spartire con l'ex capo del KGB russo.

Certe semplificazioni sono frutto palese di una certa stampa, di una certa sinistra, che rema contro e che fa dell'antiberlusconismo una bandiera vuota di veri contenuti.
Emerge evidente come la politica sulla figa sia quantomeno agli antipodi, per esempio.

Basta con la facile superficialità, potere ai contenuti.

martedì, ottobre 26, 2010

Endechomenon

Ok, vi parlo di Y




Finalmente vi posso parlare di Y.

Y non è il suo vero nome e assolutamente non c'entra nulla con le sue iniziali, pre la cronaca.

Y è una persona che conosco, simpatica, brillante, divertente.
Ex festaiolo, irlandese, battute, idiozie, lavoro.
Lavoro nel senso che lo abbiamo assunto. Bravo, preciso, capace, volenteroso.

Poi ho fatto l'errore di aggiungerlo su FB.

Scopro che oltre a tutto quel di cui sopra odia i gay.
O meglio, non li odia. Trova solo che siano un abominio, come dice la bibbia.
Così, pure, crede che meritino di morire, come tutti gli abomini.
Ma ovviamente spera che si pentano e ravvedano e tornino al signore.

Così pure crede che la terra abbia 4800 anni.
E che non esista l'evoluzione.

Il sabato e la domenica va per strada con cartelli e megafono a predicare e dire a tutti quanto male farà quando bruceremo all'inferno.

Poi si è licenziato.
Vuole vivere in campagna.

Prima di andarsene mi dice come sia giusto, corretto, divino e sacrosanto uccidere a fucilate un medico abortista e la sua guardia del corpo. Come ha fatto tale Paul Hill, recentemente messo a friggere sulla sedia elettrica.

Il motivo? Beh, se uno sta uccidendo dei bambini, in una scuola, tu hai una pistola in mano, che fai?
Mi verrebbe da dire miro alle gambe, ma non credo sia quello il succo del discorso.

Il succo del discorso è che sì, come noi fermeremmo anche sparando un tizio che sta per lapidare una povera donna per sospetto adulterio o per essere stata stuprata, così lui (loro) crede che sia OK fucilare un abortista.

La sfumatura tra fatto reale e fatto supposto, ovvero che l'uccisione di una persona formata è un atto compiuto, mentre l'aborto di un essere in stato pre-fetale è un omicidio solo per fede, per opinione (per quanto sicura, salda, precisa possa essere), dovrebbe fare un mondo di differenza.

Ma qualcosa mi dice che non sia una distinzione che possa essere apprezzata.
Kant a queste persona fa un baffo.

L'estremismo ottunde le sfumature, i concetti.

E questa persona, che per me, non estremista, riesce inconcepibilmente a risultare persino gradevole, al di là di quegli aspetti, immagino solo che un giorno la vedrò sulla prima pagina del giornale mentre degli uomini in blu la portano da qualche parte.

lunedì, ottobre 25, 2010

Diapositiva animata di Ergo da piccolo

Ribaltamento comico



Girando in rete, ho trovato questo filmatino.
Carino, sorrisini, riassunto?
Tre supereroine dell'universo DC cantano una canzoncina sui colleghi maschi, mettendo in ridicolo le loro doti come amanti o i loro attributi sessuali.

Niente di troppo volgare, ma mi domando, e se si fosse trattato di uomini che prendevano per i fondelli le controparti femminili toccando gli stessi argomenti?

Non credo che sarebbe stato in alcun modo accettato, nè dalle donne, nè dai maschietti.

Perchè?
Di sicuro esiste una sorta di tabù sulla sessualità femminile, una sorta di protezione della sfera intima, segno di una forte oppressione culturale. Se l'eroe si tromba la nemica (James Bond) è un figo. Se l'eroina si tromba il nemico... Stupro? Sconfitta? Inganno?
Sì perchè l'uomo scopa e la donna viene scopata.

A parte questo mi viene in mente quel che Le Febvre diceva del carnevale, di come si sviluppa in quel processo comico per cui al servo, allo schiavo, è permesso prendere per i fondelli il padrone, ma non viceversa.
La sovversione dei ruoli nella commedia, il servo furbo, il padrone tonto.
Il ribaltamento comico.

E forse c'è una componente di questo, sottomessa anche e soprattutto nella cultura sessuale, alla donna è concesso lo sfottò, all'uomo no.

E di fatto mi sovvengono solo due manifestazioni "culturali" (termine che uso per intendere la produzione di contenuti di puro valore d'intrattenimento o artistico) in cui questo svilimento o ridicolizzazione della donna è concessa, e addirittura ne è un tema portante.

Il porno, è uno. E dice molto della repressione, della paura e sottomissione dei fruitori acquirenti nei confronti della donna.

E l'hip hop.
Ed infatti se esiste nel mondo "occidentale" una forma di matriarcato è di sicuro quella del ghetto afroamericano, dove le famiglie sono spesso formate da nonne, madri giovanissime e figli, con spesso totale assenza di figure paterne, fuggite chissà dove.

venerdì, ottobre 22, 2010

Assenze


Scusate la mia lunga assenza, ma una serie di motivi mi hanno impedito di frequentare con la dovuta attenzione queste pagine.
Spero nei prossimi giorni di riuscire a recuperare il mio normale rate di post.

Vi lascio per ora con un filmatino inutile.





Una volta Thesp, come spesso fa, espresse con un'espressione adattissima quello che era un mio pensiero inespresso.

In Giappone hanno la cultura del gesto.
Sono affascinati dal gesto, dal movimento, anche insensato, soprattutto insensato, ridicolo.
Ne ridono, ne sono affascinati.
Certi sketch comici si basano solamente su quello.

Ora.
Io pure ne subisco un fascino, ne rimango ammaliato, come la pubblicità di qui sopra.

E a voi, non violati, non macchiati dalla cultura giapponese, domando.
E' normale, o am I turning Japanese?

giovedì, ottobre 21, 2010

Le grandi sfide



Ai tempi delle medie mi capitava, nel pomeriggio, di saltare la scuola per giocare a Super Mario con Mdi.
Facevamo un livello a testa, i boss finali però erano sempre e solo di mia competenza.

So che molti non avrebbero approvato questa scelta.
Eppure a distanza di anni non riesco ad immaginare un modo migliore per trascorrere quei momenti.

martedì, ottobre 19, 2010

E sei inattaccabile



Classifica delle parole di senso compiuto che sembrano bestemmie ma non lo sono.

sabato, ottobre 16, 2010

Now what?




Bene.
Now what?
Voglio dire, mi sono sposato.
Ho girato e portato in giro Ergo e Rebo.
Sono andato a farmi qualche giorno sul monte Fuji.
Domani altro giretto, ma comunque.
Fatto.

Ora sono qui e che devo dire?
Credo di doverne parlare, alla fine racconto sempre i cazzi miei...

Dovessi seguire il trend generale su matrimoni et similia dovrei raccontare di quanto sia stato emozionante, entusiasmante, bellissimo e fantastico.
Tirarmela un po' che mi sono sposato in Giappone, trasformare in leggende due o tre momenti topici, pubblicare foto romantiche e quant'altro.

Onestamente, non me la sento proprio.

Ho sempre avuto la sensazione che ci fossero molte ragioni che spingessero a vivere il giorno del proprio matrimonio come un qualcosa di esaltante, eccitante, favoloso e favolistico.
La necessità di ottenebrare la mente, una di queste.
La paura, la tensione, il dubbio.
L'inconsapevolezza, forse un'altra.
L'emozione che va a coprire tutti quei punti che la logica, la lucidità, non toccano.

O così mi è sempre parso.

E pure mai mi è piaciuto quel render pubblico, quel celebrare, quell'esaltare e lasciare in pasto ad amici, parenti, baccanti e sicofanti. Quel rivoltare, quello sbudellare qualcosa di intimo, fragile, privato.
E perchè viva me, viva noi? Non ne sento il bisogno. Lo sentono gli altri? I convitati?


Ma è vero che io per certe cose sono fatto un po' al contrario.
Non ero emozionato affatto.
E mi sentivo a disagio con l'attenzione, addosso.
Mi sono divertito, mi sono ubriacato, ho cantato con amici, alcuni persino venuti dall'Italia e che non vedevo da tempo, come avrei potuto. Non divertirmi, intendo.

Emozionato?
Non io.
E mi avrebbe spaventato il contrario.
Mi sono emozionato quando ho, abbiamo, preso questa decisione, quello sì.
Da lì in poi per me è sempre stato uguale. Non lo dico in senso negativo, eh? Tutt'altro. Una costante positiva.

Non ha cambiato molto il di per sé molto pragmatico matrimonio giapponese.
Vai in un ufficio, comunichi loro che quella cosa che prima era due, ora la devono considerare uno.

Che è poi esattamente quello che ho fatto io tempo fa.
Ho capito che questa cosa, che era sempre stata due, la consideravo uno.
In fin dei conti mi sono "sposato" allora con LK.
Quella di questi giorni è stata una gradevole formalità, seguita da una festa. Con qualche amico vero.

giovedì, ottobre 14, 2010

You know my name (look up the number)

Questa canzone mi ha sempre fatto impazzire.
Quando ero la quinta Beatle e mi trovavo nella mia stanza negli studi di Abbey Road, la cantavo spesso. Poi un giorno Paul, quello stupido, da una collina mi fa gli occhi all'ingiù, e si sa come vanno le cose, John arriva con un letto e una scala in cima alla quale c'è scritto "Yes" e ci si installa con la tipa dei film dell'orrore coreani, Ringo si toglie gli anelli, George va a fare il giardiniere e io rimango a spasso.
Ecco come si finisce a Cinisello Balsamo.


mercoledì, ottobre 13, 2010

E poi ci sono gli oompa-lompa che fabbricano la cioccolata



E' da un po' che non vi parlo di Charlie Brown, l'uomo dalla sindrome premestruale perenne.
Volevo rassicurarvi, sappiate che è sempre qui. Indefesso. Stoico. Granitico.
Come una panna cotta.

Charlie continua a riversare i suoi inutili piagnistei su tutti: piante, tazze, conoscenti, la sottoscritta.
E le piante appassiscono, le tazze si rompono, i conoscenti si danno alla macchia ed io.. io cerco di rendermi il più trasparente possibile ma le sue K mi ritrovano sempre.
Ke fortuna.

Invero non sussistono motivi validi per avallare questa sua litania perpetua.
Nessun problema economico, di salute o di famiglia. Nessuno sgarbo da parte di qualche presunto amico.
Nessun pelo del culo che non tiene la piega.
I suoi drammi sono più che altro quelli dell'orsetto cuore che si ritrova a visitare la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka.

Dal vangelo secondo Charlie:

Xkè nn ha risp al mex?
qqcuno m vuole bn?
m odio da sl.
m madre m fa i 4 slt in pad nuuu.
qcosa di bll? Un smplc affetto ke puo venire dal kuore.


E sull'ultima frase ci sarebbe molto da dire.
Quel "può" mi turba, presume che l'affetto possa avere origine anche da altri anfratti.
De gustibus.

Ad ogni modo spero che una gentile e pia donna lo raccatti il prima possibile.
Fra le altre cose comprese nell'offerta ci sarebbe già anche un anello di fidanzamento usato da quasi 500 "Iuri" (moneta ufficiale della Svervegia).

Donna pia e gentile, cosa stai aspettando?
Alza la cornetta, Charlie Brown ti aspetta!

domenica, ottobre 10, 2010

42

(by Montag and hazey)

L'imponderabile ci attende in qualsiasi momento a ogni angolo di strada.
Un'altra pietra miliare per l'umanità verrà posta oggi in Giappone.
Dopo la circumnavigazione della terra a opera di Magellano, dopo la passeggiata lunare di Neil Armstrong, dopo l'introduzione dei cuori di palma nel menu della fiaschetteria Il Latini di Firenze, due giovani incoscienti attualmente domiciliati a Tokyo daranno senso alle loro esistenze unendosi in un lieto e armonioso matrimonio.

È il 10/10/10.
42 in binario.

"Ho pieno il cervello di domande di cui vi assicuro nessuna delle risposte possibili mi ha mai portato una virgola di felicità; a parte una, LA domanda, l'unica della quale avrei voluto la risposta: è la ragazza giusta? E la risposta non è 42, è sì; indubbiamente, inevitabilmente, invariabilmente sì." (Arthur Dent)

Auguri Apa e LK.

venerdì, ottobre 08, 2010

Vagina bubbles from hell - sei e mezzo?

Ok, lo ammetto.
Persino io provo vergogna nel postare una cosa del genere.
Tuttavia ho una sfida in corso con me stessa.
Perdonatemi.

mercoledì, ottobre 06, 2010

Stranger, my friend


Oggi doveva essere il giorno della verità.
Dopo tre settimane di inseguimenti, attese e francese.
Ero pronto, mi sono fatto la doccia con il nuovo shampoo all'argilla e jamon serrano. Ero sicuro di me.
E poi, venti minuti prima di questo terzo colloquio, squilla il telefono e mi dicono che tutto è rimandato di una settimana.

Ancora una settimana per sapere se avrò un nuovo lavoro e se avrò dei colleghi, se farò parte di una squadra. Il mio piano pulito è rovinato, adesso gli aerei per volare a casa costano troppo.

Forse hanno pensato a questo piano fin dall'inizio: diamogli appuntamento settimana prossima per fare i seri, poi all'ultimo minuto glielo spostiamo di una settimana così abbiamo più tempo per vedere altri candidati e decidere con calma. Questo è quello che immagino. Immagino spesso cosa pensino le persone e la loro psicologia.

Da quando ho la PS3 gioco a Battlefield perché me l'ha consigliato Apa, mi ha detto che avremmo giocato in squadra. Abbiamo giocato in squadra due volte con Montag ed Ergo, momenti di camaraderia che mi hanno fatto sentire di nuovo maschio (in Francia è difficile, mi sono iscritto a teatro e seguo dei corsi di cucina).

Quando ho iniziato a giocare Apa era già a livello 16. Dopo tre settimane di gavetta sono riuscito a raggiungerlo a livello 20. Ci sono volute 46 ore di gioco, molte delle quali avrei potuto passarle in compagnia dei miei amici e che invece mi sono trovato a condividere con persone estranee e strane.

Parliamo di quante cose si possano conoscere di un estraneo anche solo giocandoci assieme. Da quando ho aggiunto nel mio profilo che parlo inglese Battlefield a iniziato a mettermi in squadra con anglofoni e non più con ragazzi sardi.

Jamael è stato il primo compagno di squadra ad aprirmi gli occhi sul grande potenziale di ricerca in questo campo. Jamael non smetteva di parlare un minuto, l'icona del suo microfono sempre sempre accesa.

"Man, c'mon, take that shit, let's go, let's go!"
Siamo sul carro insieme, io guido e lui ha la voce di un dodicenne indonesiano cresciuto nel Queens: "what the fuck 're you doin' man, turn right! turn right! No no no noooooo!".
Il fatto che io non sia nella stanza con lui e che non posso rispondergli fa sì che si senta libero di parlare con me esattamente come con un suo fratello Hasouk.

"Ok, go back, go back now! They shoot, kill 'em! Kill 'em!", un razzo colpisce in pieno il nostro carro e mentre lui strepita come se nel carro ci fosse davvero io scendo per tentare di ripararlo.

Non c'è niente da fare, un secondo missile e il carro salta in fiamme, Jamael non la prende bene: "What the fuck you doin' man!? You leave me here to DIE! Fuck you man! Fuck youuu! Fuck youuuu!".
Grazie a Jamael ho scoperto la funzione MUTE del gioco, usata ora per la prima volta. Fine primo incontro. Quando vostro figlio dice oggi non me la sento di andare a scuola, sappiate che il suo piano è passare la giornata a insultare sconosciuti su internet.

Altra partita e altro compagno: KarateKid86.
Dal nome pensavo guai, invece è un tipo tranquillo, accento e humor inglese, si lamenta sommessamente quando viene ucciso, dà qualche indicazione utile, è pacato, non grida e non dice parolacce.
Giochiamo amabilmente per almeno un'ora, coprendoci le spalle a vicenda, prendendoci cura uno dell'altro e campeggiando in pace tra gli arbusti. Mi è simpatico.

Poi la realtà fa irruzione nel gioco.

Un pianto di neonato: una, due, tre volte.
"Oh come on stop that, I beg you", ma i pianti si intensificano.
KarateKid86 è lì con il suo M24 che difende con efficenza la base dagli attacchi nemici, ma dietro a quel soldato c'è un uomo di 24 anni, in una stanza, in una casa da qualche parte in Inghilterra e in quella stanza c'è un neonato e il neonato sta piangendo, ma lui non molla il joypad.
Cosa pensare? Il pianto continua.

"Stop that I said! You know you're not getting anything!"
Ora è irritato, ha perso la calma e non è più la persona pacata che conoscevo.
"I can't believe this, I swear I'm never having children".
Adesso so anche che non è suo figlio, che stia facendo baby-sitting? Di sicuro gli piace la parte del sitting ma non quella del baby. In ogni caso è un gran bastardo perché va avanti come se nulla fosse e si gioca altre due mappe in tutta serenità mentre il pargolo muore soffocato dal proprio rigurgito. Io muto spettatore.

Una persona che era quasi mio amico, una cocente delusione, disgusto.
La sessione di gioco si concluderà qualche mezz'ora più tardi in compagnia di un giovane commerciante romagnolo la cui mamma insiste a più riprese perché vada a far riparare la gomma della bicicletta dal Gigi. Per qualche ragione penso al Razzi.

Quante cose abbiamo condiviso inconsapevolmente con un estraneo? Ci credevamo nell'intimo della nostra dimora e invece abbiamo proiettato in mondovisione un estratto della nostra vita, il nostro lavoro, la nostra famiglia, i nostri difetti, un commento distratto che dice molto a un ascoltatore attento (vero Hazey?).

La vita privata è un mobile antico in cui lente e impercettibili si insediano piccole creaturine: la chat, il blog, il fotolog, il social network, il forum, il curriculum online, il gioco.

Siamo stati bucherellati a colabrodo un po' da tutti i lati e non vedo un'inversione di tendenza. L'effetto più evidente lo osserveremo nelle nuove generazioni, vivranno una naturale simbiosi con l'estraneo e acquisteranno un'elevata professionalità nell'arte della dissimulazione.

Tempo di acquistare un microfono.




Handle with care



Non sono sparito.

Giusto per la cronaca.
Solo devo lavorare ad un progetto amministrativo, delicato e complicato, in fretta.
Valutare l'opzione di un nuovo ufficio, in fretta.
Ridiscutere il mio contratto, in fretta.
Godermi Ergo, in fretta.
Sposarmi, con calma.

E prendermi cura della Rebo.

E fra tutte le cose, quest'ultima è in assoluto la più impegnativa.
D'altronde una che vede delle foto di gattini tenerissimi sulla porta di un ristorante e ne deduce che se li mangiano, e ne rimane convinta, non la puoi, da essere umano, lasciare senza un minimo di supervisione.

martedì, ottobre 05, 2010