giovedì, novembre 30, 2006

Luciana - Silvana: non solo rima..

La vita spesso riserva delle sorprese.. alcune piacevoli, altre un pò meno. Dicono che ognuno di noi in giro per il mondo ha almeno 6 o 7 sosia.. io ieri ho scoperto il mio in età infantile. Verso sera una persona mi ha portato un regalo: il nuovo libro della Littizzetto. Contenta come una Pasqua ho iniziato a sfogliarlo e ad un certo punto ho avuto la balzana idea di guardare il retro della copertina.. ed ho notato che stampato c'era un volto familiare. Troppo familiare. Un'altra me!. Stessa espressione da pirla, stesso ambiguo sorriso in puro stile gioconda, stessi occhi, stesse occhiaie da panda e stessa frangetta tagliata da Edward mani di forbice. Oh cazzo! Che paura!!. Che senso!!!. Da infanti sembravamo due sorelle, da grandi ci accomuna ancora l'altezza ma per il resto siamo completamente diverse. Come può capitare una cosa del genere? E soprattutto, come posso finire quel libro se ogni volta che mi accingo a leggere Rivergination scateno l'ilarità di chi mi sta attorno?

Alopecia nel cuore - Ah ti amo Gian!



Un altro video musicale accattivante, preso direttamente dal blockbuster natalizio "L'alopecia nel cuore".

mercoledì, novembre 29, 2006

Tilt


Dopo un’intera giornata passata a ideare test formativi a risposta multipla per corsi multimediali, dalle 10 del mattino alle 11 di sera, cosa scegli?

- Nascondere il contenitore del sale sotto il letto per far impazzire M.
- Una sessione di onanismo defatigante
- Leggere i post di un’Apa logorroico
- Rollarti una canna con un biglietto non obliterato
- Disegnare nuove linee della metro sulla mappa della tua città
- Passarti un cubetto di ghiaccio sulla pancia
- Creare un test a risposta multipla con domande e risposte senza senso

Sogni bizzarri

Stanotte ho fatto un sogno particolarmente bizzarro, ma non tanto per le vicende.

In pratica ero diventato velocissimo a scendere le scale. Una vera e propria saetta, e mi divertivo tantissimo a scendere a rotta di collo.
Ridevo come un bimbo.
Come uno di quei cani che quando corre sembra felice.

E c'era chi mi applaudiva e condivideva con me questa gioia intensa.

Chissà cosa significa.

Le attese disattese

Qualcuno di voi, tra i più attenti, si ricorderà del camionista che poche settimane fa ce l'aveva con me chiamandomi Hermann.

Credo di averne fatto un post.

Da allora, comunque, do sempre un'occhiata, quando mi fermo allo stesso incrocio, per essere preparato nel caso reincontrassi il simpatico camionista.

Ed è così che mi è capitato di assistere alla scena odierna. Un camion che, ci tengo a precisare, faceva lo stesso tragitto, svoltando a sinistra, stava impegnando l'incrocio in attesa di poter completare la manovra quando, normalmente, il semaforo è diventato rosso.

In Italia è cosa abbastanza normale che le auto in attesa del loro verde partissero e cominciassero a strombazzare al camion "in mezzo al cazzo"... cosa che però, stranamente, non è successa. Tutti, molto composti, hanno atteso che il camion potesse svoltare.

Evidentemente però anche il camionista si aspettava un diverso atteggiamento (oltre ad avere un certo bisogno di sfogare la sua frustrazione) ed ecco che si guarda intorno agitato... sembra ribollire... non resiste... e manda affanculo sia quelli a destra, sia quelli a sinistra.

Ed è così che mi sono beccato un vaffanculo senza motivo di prima mattina.

martedì, novembre 28, 2006

You meke ruttero



.. quando la lingua diventa poesia.
Per restare in tema, chi si ricorda il nome della gatta di Gargamella?
Aiutatemi :(

Back, with a vengeance

Vergogna.

Pochi, post, pochi interventi.

Tre settimane fa culi come se piovessero.
Due settimane fa moralismi e chiacchere... e ora?

Niente da dire?
Neppure cazzate?

Vergogna.

E noi che si sono passati giorni a pensare a voi, con tante, bellissime e nuove proposte.
Non ve le meritereste, ma giusto per farvi stare male, per farvi sentire vergogna.

Innanzitutto l'Aparazzi Lounge, un cinema d'essai al primo piano e lounge bar/ristorante al piano interrato, con palco per musica Jazz, e magari angolo per qualche DJ session.

Poi Radio Aparazzi. Musica, cazzate, e soprattutto i podcast di The Champ, di Apa, di Razzi, di Ergo, di chi vuole... e pure le ammucchiate. Ma soprattutto quello che sarà il Radiodramma di Aparazzi.

E da questo nasce il terzo progetto irealizzabile aparazzino, la sit-com di Aparazzi, diretta evoluzione del radiodramma, il pilota è già praticamente scritto.

A hearty welcome back to me.

When in Rome... Capitolo II

Ad Apa non pareva vero di essere arrivato in aeroporto senza troppi intoppi. Ok, aveva dovuto pagare dieci euro per il bagaglio non a mano... ok, la poliziotta che lo aveva perquisito proferendo le parole "ti apro qui" gli aveva spezzato la cerniera del maglione... ok un po' di intoppi c'erano stati, ma di certo nulla lasciava presagire l'arrivo di Roberto, il simpatico stewart della Ryanair.

Quest'ultimo attendeva Apa al suo arrivo sul veivolo. Lo cercava con lo sguardo. Appena lo vide, infatti, lo afferrò per un braccio.
"Tu sei forte." disse.
"Tu sei un ragazzo forte. Possente." Gli disse tastandogli il braccio.
"Dimmi che lo sei." Ribadì.
Apa confermò: "Faccio del mio meglio e l'onanismo aiuta."
"Allora mi servi - disse - mi servi qui, in prima fila, tu sei l'addetto al portello di sicurezza, in caso di emergenza tu dovrai aiutarmi, con la tua forza e il tuo sangue freddo, a divelgere il portello e a portare tutti in salvo."
La prima idea che balenò nella mente di Apa fu che sulla propria forza e sangue freddo non contava neppure lui. La seconda fu che, visto che tra Milano e Roma v'erano ben pochi mari e specchi d'acqua, la possibilità che in caso di emergenza fosse necessario divelgere il portello erano ben poche.
Ma non volendo creare problemi, se le tenne entrambe per sé.

lunedì, novembre 27, 2006

A cage went in search of a bird



- Praga è la città d’atmosfera per eccellenza. È romantica e oscura, elegante e gotica, dolce e malinconica. Parigi impallidisce a confronto. E non è un caso che Thespian abbia scelto di andare a Parigi.
- Praga ha una natura ambigua, qualcosa di indecifrabile. Camminando per le sue vie si avverte la presenza di un mistero. Non è un caso che Kafka dicesse: Praga è una grande madre che aborrisce la chiarezza.
- Di solito le città mostrano il loro volto oscuro quanto scende la notte. Praga no. È di giorno, in piena luce, che le sue contraddizioni vengono allo scoperto. Che le facciate in tinte pastello ti gettano uno sguardo di inganno quando hai svoltato l’angolo. Di notte, invece, Praga sfodera il vestito da sera e un sorriso elegante. Del resto mio zio dice che le città sono più belle di notte, perché si vede meno lo sporco.
- La maggior parte delle ragazze ceche sono carine, magre, hanno labbra rosa e denti bianchi. E, come la città che abitano, lineamenti duri e delicati allo stesso tempo. Il fatto che vestano da schifo contribuisce al loro fascino. Non è un caso che Praga sia la capitale del porno.
- Mi dispiace che Thespian e Apa non siano venuti, ma non ho sentito la loro mancanza. Da solo ho potuto intrattenere una interminabile conversazione privata con la città, fatta soltanto di passi e occhi. Del resto, spero che avremo modo di ritornare.
- Una delle primissime pubblicazioni di Franz Kafka, su un giornale locale, si intitolava Die Aeroplanen in Brescia. Era il 1909 e il mistero della città, credo, ha origine...

Gangs of New Brescia


Nella Rete la banfa è sempre viva: ascolti canzoni a sbafo, chatti con gli amici, litighi con i boxari.

Poi trovi cose che fanno lavorare sodo la tua sinapsi, forse inaspettatamente: le tue vibrazioni stanno diventando negative.
Oggi leggo eventi che riguardano la città di Apa: un luogo forse diventato più sicuro durante il suo soggiorno romano.
Tuttavia sembra che i problemi di questa evocativa città non finiscano con Apa.

"Che bella Brescia di notte! Sembra un'altra città. Una città mediterranea. Araba, precisamente. Ma può anche sembrare una città del misterioso oriente. Cinese, ad esempio. O pakistana. O indiana, perché no! Dipende dalla zona in cui arrivi. Il centro storico è diviso a spicchi. Come un'arancia. E' diviso a quartieri. Come New York. E' controllata da piccole mafie e giri di malavita, che cominciano a guerreggiare tra loro e a fare i primi morti, nell'omertà generale e nell'indifferenza delle forze dell'ordine. Come Napoli. Ogni area ha la sua lingua, i suoi negozi, i suoi abitanti. Le vie si sono svuotate di negozi e di boutique. Qualcuno ha tentato di resistere, ma dopo un po' ti passa la poesia..."

Il resto, qui.

domenica, novembre 26, 2006

Il nulla

Apa e' sparito da quanto? Una settimana? E il panorama del blog induce al pianto. Tutto e' silenzio. Non un post, non un commento, non un'iniziativa, zero vitalita'.
Siamo ridotti cosi male? Aparazzi e' cosi Apa dipendente? E pensare che prima di partire lo stesso Apa mi diceva:
"Il blog mi sembra ormai ben rodato, posso andarmene in vacanza a cuor leggero, lo lascio in buone mani."

Fiducia ben riposta, non gli abbiamo fatto neanche un graffietto.

mercoledì, novembre 22, 2006

Destino e speranza

Ormai l'umanita' corre veloce su dei binari diretti verso un precipizio. Il consumismo folle, il capitalismo sfrenato, Electronic Arts, tutto fa presagire al peggio. Per fortuna qualcuno sta finalmente sviluppando un sistema per salvare il genere umano riappacificandolo con la Terra. Il sistema dei "Nuovi Villaggi" e' finalmente qui.

Per informarvi potete leggere il sunto sul sito della Repubblica, oppure leggervi la pappardella infinita sul sito del Partito Nuovi Villaggi

Comunque, in sintesi, il progetto auspica che noi si ritorni all'eta' del bronzo.

lunedì, novembre 20, 2006

Ceno coperto

Caracollando da un canale all'altro, mi sono imbattuta nel gaudioso tg di una rete regionale. Lo studio ha un che di hippie (scritto anche Hippy), lo sfondo blu cobalto é intervallato da righe fucsia psichedeliche che si muovono a casaccio. Le luci sono incredibilmente forti, la pelle dei giornalisti varia dal bianco cadavere alle ombre verde Visitors. I giornalisti sono due, una donna ed un uomo e si danno il cambio a seconda degli orari. La donna sembra la signorina Rottenmeier.. stessi occhiali, stesso volto, stessa espressione da irresistibile guascona. Stona leggermente il look, indossa infatti una maglia con motivi militari ed un golfino verde ultra pesante (e ultra peloso) in tinta. La sobria eleganza é valorizzata dalla postura simile a quella di Felice Caccamo mentre il tono monocorde accompagna suadente lo spettatore da una notizia all'altra. Ogni tanto la miss si diletta a sottolineare i passaggi chiave con inaspettate improvvisazioni, il cielo diventa ceno ed i metri di altitudine si trasformano in milledumillequatrcicci.. ento. Il collega é identico a lei, eccezion fatta per l'assenza della parrucca. Peccato. Alla fine del telegiornale lo sfondo inizia a ruotare vorticosamente, simboli e scritte fanno capolino un pò ovunque. La Rottenmeier si sfila gli occhiali e ammiccando augura una buona serata. Schermo nero, tempo 10 secondi e parte la pubblicità delle onoranze funebri.
Deve esserci sicuramente un nesso che mi sfugge.
Nel dubbio: peace & love

domenica, novembre 19, 2006

Gioite! Il Wii è nato, e tanti auguri all'Amministratore Delegato




Scene da Antico Testamento.

Slowdive

Un uomo stanco sta dormendo sul divano della mia stanza, pervasa da una musica che ha il tessuto dei sogni. Un uomo che accudisco, sfamo, porto in giro in motorino e a cui somministro delle flebo di abbacchio e film d'essai giapponesi. Un uomo che sto allevando per potermene cibare quando sarà grasso e felice. Quando il filo della sua tetta avrà raggiunto la convessità giusta.

Abuso di termini

In America e' uscita la PS3 e, come c'era da aspettarsi, molti si sono messi in fila per giorni pur di accaparrarsi il giocattolo Sony. A questo proposito, il sito del Corriere della Sera, ha dedicato un articolo nel quale si legge come la situazione abbia avuto dei risvolti grotteschi.

"...nel Connecticut, due uomini armati hanno derubato le persone in coda per la console, che pur di non perdere il posto in fila sono rimaste immobili nonostante l'arrivo dei rapinatori..."

"A Fresno, in California, la polizia ha invece arrestato due persone con l'accusa di avere usato dei Taser per farsi largo tra la folla.."

Il climax dell'articolo, tuttavia, si raggiunge nella sezione dedicata alle fotografie relative all'evento, nello specifico la didascalia all'ultima fotografia, che recita: "...i più perspicaci hanno iniziato a stare in coda lunedì." Qualcosa non mi torna, apro la pagina del De Mauro online, cerco la definizione di "perspicace" e leggo:
che ha intuito acuto e profondo, che sa comprendere e valutare con prontezza le situazioni
che dimostra intelligenza e acutezza di mente

Ironia ricercata o involontaria?

Horrorfest - 8 films to die for

"Each year there are movies produced that are never seen by the public. Their content is considered too graphic, too disturbing and too schocking for general audiences. Now, for the first time, one studio will defy the system to bring you 8 movies you where never meant to see."

Il sito ufficiale

Ne ho gia' visti due, uno ieri e uno oggi, ecco le mie impressioni e qualche spoiler.

UNREST
Un bel film, un bel film del cazzo. Un gruppo di studenti di medicina comincia il suo corso di vivisezione umana. La protagonista, che assomiglia a Britney Spears, sente pero' che c'e' qualcosa che non va nel cadavere che loro stanno sezionando. Muiono 5 persone, uccise non si sapra' mai bene da chi. Lei ed il suo ganzo (incontrato a "vivisezione umana") indagano, scoprono alcuni fatti, ci ricamano sopra senza alcuna prova tangibile e risolvono la situazione cremando il cadavere. Tanta tensione che non sfocia in nulla in quanto non succede mai una minchia, ma proprio una minchia. La gente muore ma non si sa chi o cosa la uccide e il cadavere rimane, dall'inizio alla fine, un pezzo di carne inanimata (piu' o meno intera). Tristezza.
Momento piu' bello: quando, al massimo della tensione, finalmente si aprono le porte della vasca frigorifera piena di formalina e, fra gli altri cadaveri ivi conservati, si puo' notare, in basso a destra, un cadavere con la camicia.

PENNY DREADFUL
Altro film a dar nuovo spolvero al termine "cagata". Una bimba ha un incidente nel quale vede rantolare a morte i genitori. Anni piu' tardi cerca di vincere la sua fobia delle macchine facendo un bel viaggio "on the road" con la sua psichiatra di nome Oriana. Ad un certo punto quasi investono un tizio e, per scusarsi, si offrono di dargli un passaggio. Il tizio evidentemente non accetta le scuse e, fattosi portare in un camping abbandonato in mezzo alle montagne, prima uccide Oriana, poi, stordita la protagonista, la chiude in macchina con il cadavere ed infine incastra il mezzo fra due alberi in modo che la ragazza non possa uscirne. La tensione sale fino a quando lo spettatore non comincia a provar simpatia per lo squilibrato che si sta, evidentemente, divertendo come un matto a giocare ogni tipo di scherzo alla protagonista. Prima fa rumori sinistri bacchettando contro le lamiere della macchina; poi si mette a ballare sul tetto; poi le taglia il mignolo e si mette a sfotterla ridendo; poi apre il baule, pratica un foro nel sedile posteriore e le tira i capelli; poco dopo, quando lei cerca di uscire dal bagagliaio aperto glielo chiude in faccia ridendosela come un matto. Il film prosegue per un po' in questo dramma claustrofobico in cui lo spettatore, piu' che mangiarsi le unghie, si annoia di brutto, poi, improvvisamente, il film finisce.
Il momento piu' bello: quando, a tre quarti del film, vengono introdotti tre nuovi personaggi il cui unico scopo e' venir uccisi dal pazzo per far vedere che non e' uno che scherza.

Lunedi prossimo: Grave Dancers
Giovedi: Resurrection

Stay tuned

sabato, novembre 18, 2006

When in Rome... Capitolo primo

Il viaggio di Apa cominciò come tutte le sue giornate, con quel retrogusto di surreale che normalmente non guasta ma che stava cominciando a stancarlo.

Erano le sei del mattino di una tipica giornata di novembre in cui ci sono 14 gradi a Brescia. In pratica una giornata che riconciliava con idee quali l'effetto serra e l'innalzamento del livello del mare.
Suo padre era venuto a prenderlo per portarlo in aeroporto. Subito si dimostrò sveglio e pimpante quando Apa, che lo aveva raggiunto lentamente e rumorosamente, trascinando il suo pesante borsone da viaggio, lo salutò... spaventandolo a morte al grido di "Occazz non ti avevo visto".

"Comincia bene" pensò Apa.
"Comincia bene" pensò il padre.

Sistemato il borsone nel bagagliaio dell'auto Apa si fermò a pensare compiaciuto ai tanti viaggi in cui quella stessa borsa era stata sua fedele compagna, a come fosse più facile vedere in un oggetto piuttosto che in se stesso, il riverbero di luoghi lontani.

E così si misero in viaggio, mentre alla radio cominciavano a raffica quei noiosi programmi del mattino, quelli che calcano il fastidioso tasto del "sorriso a tutti i costi".
"Quanto mi stanno sul cazzo i DJ del mattino... e quelli della notte" pensò Apa, mentre l'aurora dalle dita rosate faceva capolino in lontananza.

giovedì, novembre 16, 2006

Me ne vado

Ma non come Luci. Me ne vado a Roma. Parto domani mattina alle sei e mezza.
Me ne vado per dieci giorni.

Non so se potrò leggere e postare.

Perciò fate i bravi.

Love is in the air

Scateniamo l'inferno

mercoledì, novembre 15, 2006

Roma

Percorro via Zanardini, attraverso il fiume, lascio il Palazzo di Giustizia sulla destra, aggiro Castel Sant’Angelo, do una sbirciata a Piazza San Pietro e mi proietto sul Lungotevere.
Se torni a casa in motorino dopo una piacevole serata in mezzo a gente interessante, Roma è bella da far paura. Di una bellezza lussureggiante. Non so se esistono città capaci di farti sgranare gli occhi e sorridere come questa. Se Roma facesse parte del blog le direi di darsi una calmata. Perché è bella in modo esagerato, quasi offensivo.

In tema di vecchietti...

Io credo da sempre esista un cartello di vecchietti che, quando mi vede arrivare in auto all'incrocio, attende solo gli ultimi secondi del verde per passare sulle strisce pedonali, in modo da non permettermi il transito, nonostante il via libera, per il lasso di tempo più lungo possibile.
Non so perché lo facciano, ma sono praticamente sicuro tutto sia programmato scientemente... sono convinto alcuni mi guardino con aria di sfida mentre lentamente procedono nell'attraversamento...
Quale sarà il loro scopo?
Li temo.

martedì, novembre 14, 2006

Dolce nonnina

La mia linea telefonica non é delle migliori. La connessione adsl cade inesorabilmente ogni qualvolta qualcuno telefona e spesso, alzando la cornetta, si sentono delle voci di sottofondo. Il che non é male, soprattutto perché sovente ci si può intromettere nelle banfe altrui. Mia nonna é perfettamente conscia di tutte queste vicissitudini ma fa orecchie da mercante. Telefona in continuazione, a qualsiasi ora, giusto per lasciarci senza internet. Stasera voleva chiedermi se ho riconosciuto mia mamma (che nel pomeriggio é andata a farsi tagliare i capelli). Insomma, non sono mica un manga, solo in Sailor Moon bastavano un'acconciatura ed un vestito nuovo per confondere l'identità. Poso la cornetta e torno davanti al pc. Parto con una combo preghiera norvegese/rito voodoo sperando di riottenere il segnale e quando sto per riconnettermi squilla di nuovo il telefono. Rieccola, ama dire le cose a pezzi. Si offre per dare un passaggio in macchina a mia mamma. Ottimo! Ora so che domani, alle 6.45 in punto, richiamerà per confermare l'appuntamento. E non solo... Dato che c'é elencherà dettagliatamente tutte le faccende domestiche che ha già sbrigato. Ovvio, chi non punta la sveglia alle 5 per pulire casa?. Il peggio, tuttavia, non é ancora arrivato. Durante il tragitto in auto ci sarà la trasformazione da nonnina a hooligan. So già che insulterà tutto e tutti, se la prenderà con il semaforo che non diventa verde e col tizio davanti a lei che va troppo piano. Vari "brutto porco" allieteranno il viaggio mattutino, intervallati dalla descrizione minuziosa di come ha pulito il bagno poche ore prima. Adora ripetersi.
Chiedo asilo politico.

Dalla macellaia

Oggi sono andato dalla macellaia, una donna piacente e per nulla volgare, nonostante l'idea di una donna in mezzo a tutta quella carne dia un po' un'immagine alla Tinto Brass.

Ad un certo punto mi sono reso conto di non avere il portafogli.
Allora le ho fatto vedere il cazzo.

Mi ha regalato anche una fiorentina di manzo chianino.

Gnammete!

Che bello

Montag mi ha regalato il dvd di TOFFFSY e l'erba musicale!

lunedì, novembre 13, 2006

L'arte sottile della seduzione - puntata nr. 2

So che aspettavate con ansia la nuova performance di Mak(ké) Dolores.
L'attesa sta per essere ripagata.
Prendete appunti..

Le Forze dell'Ordine e la Patata (ovvero il teatrino della parzial giustizia)

Atto I - 2 mesi fa - Vita mea, Mors tua
Sbrigo le faccende in città. Torno al parcheggio. Un aitante vigile di mezz'età sta scrivendo un qualcosa su un blocchetto che mi è familiare. Sta vicino alla mia portiera. Mi avvicino e, con sguardo languido e occhi da gatta da cui traspare un innocente e falso senso di colpa per non aver pagato il parcheggio, dico "sono stata via solo 5 minuti..". Lui risponde, fermo ed elegante "io sono qui da 25 minuti.". Sfoderò le mie abilità di ruffianaggine e modifico nuovamente la mia voce per renderla ancora più falsamente innocente "ma me la fa veramente la multa?".
Cede.
Dice: "Non ho ancora scritto la targa. Se la macchina di fianco non ha il biglietto, dò la multa a lei, e ti lascio andare."
Non ho preso la multa (povero quello/a con la Ford Fiesta al mio fianco. Chiedo venia con falsa innocenza)

Atto II - la scorsa settimana - la Questura
Devo fare il passaporto. Urgente. Vado in questura, dove trovo un signore sui 60, brizzolato, piacente. Chiedo gentilmente un'urgenza per il mio passaporto. Lui mi dice che "Non c'è niente da fare. L'iter burocratico è quello: 20 giorni.". Cominciamo a parlare, mentre lui compila le scartoffie. Gli passo le mie fototessere, mentre parlo del miei progetti futuri.
"Lei ha degli occhi da pantera. E uno sguardo cattivello..immagino come si comporta con tutti gli uomini che avrà..". Io sorrido.
La richiesta è stata portata da lui direttamente in centrale. Avrò il passaporto a giorni.

Atto III - oggi - l'Autovelox
Limite dei 50 Km/h. Io di fretta (..solita scusa..).
Sono in due della polizia municipale che mi fermano. Accosto e al finestrino mi si presenta un giovane uomo, sui 35 anni, con tanto di mitra al fianco. Tolgo gli occhiali e con nonchalance mi rivolgo al giovane, sfoderando il mio sorriso e, come sempre, lo sguardo accattivante che solo una donna colpevole può avere. "Andavo forse un pò troppo veloce?"
In quell'istante arriva la vigilessa: incazzosa, passo pesante e aria da stronzetta. La pistolona che porta segna chiaramente 82 Km/h. Mi chiede la patente e il libretto. Sta per scrivere la multa (tipo 150 Euro + 4 punti della patente), ma lui la ferma. Si accosta nuovamente al mio finestrino e dice "Ti lasciamo andare. Però la prossima volta stai più attenta!"
Lo farò, sergente.

Alta Velocità

Ieri ho preso il nuovo Eurostar Alta Velocità Roma-Napoli per la bellezza di 33 euro (sola andata). Arrivo al binario e vengo accolto da una sfilza di assistenti di viaggio in uniforme, impettiti, pronti a dare gentilmente indicazioni ai passeggeri e ad aiutarli a caricare le valigie.
Il treno è scintillante e pulito, riscaldato al punto giusto. Le poltrone sono comode, al dente. Il convoglio scivola veloce e silenzioso su binari conditi con olio extra-vergine di oliva. La voce del capotreno è vellutata. Ad un certo punto passa il carretto delle bibite, ma a guidarlo c’è una giovane donna mediterranea, non il solito buzzurro urlatore. La dolce signorina mi chiede se desidero qualcosa da bere, rispondo una cocacola, mi porge un bicchiere, sto per mettere mano al portafoglio, ma lei se ne va. Non succede più nemmeno sugli aerei.
Ora, al di là del costo del biglietto, dovrei essere soddisfatto, no? Invece boh, sarà stata colpa della pioggia, ma mi sembrava una pagliacciata, mi sentivo vittima di uno scherzo di carnevale. Considerando lo stato delle ferrovie nazionali e osservando la periferia di Napoli dal finestrino ho pensato: “Questa è un’Italia in maschera, un’Italia stracciona che si concede una notte improbabile al Grand Hotel”.
Appena sceso ho chiesto subito indicazioni per il Grand Hotel. Poi quando sono tornato in stazione per salire sull’Intercity Napoli-Roma, la sera, ho scoperto che partiva con 1 ora di ritardo. Mentre aspettavo, le cose si sono aggiustate e tornate alla normalità, nel senso che il ritardo è salito a 2 ore e mezza, per un tragitto di 2 ore.

Crescere

Ultimamente c'è una fetta di miei amici che non fa altro che parlare di mutui, di pavimenti radianti, di case, di mercato immobiliare, e qua e là matrimoni.

Non che ci veda nulla di male nell'affrontare gli specifici argomenti, ma noto in loro una sorta di morbosità, un certo saputo compiacimento. Quest'ansia di tramutare l'infinito nel solido mattone.

Questa smania di "crescere" proprio non la capisco.
Nè nella sua natura, ovvero "perchè?", nè nella sua manifestazione. Ma è proprio vero che per crescere bisogna fare questi passi istituzionalmente prefissati e parlare di cose che sono un ammozzamento di palle come se fossero fondamentali? Ma se la godono davvero? O è solo un senso di aver fatto qualcosa di socialmente apprezzato?

Non so, ho sempre pensato che crescere fosse crearsi una scorza di indipendenza economico, intellettuale ed affettiva. Sviluppare la consapevolezza della propria libertà (e una sorta di conseguente cinismo), non credo molto che tuffarsi nel conformismo sia la risposta che cerchiamo. E voglio essere ottimista e pensare che in fin dei conti non è neppure la risposta che cercano loro.

sabato, novembre 11, 2006

Lo sciopero bianco del cervello

Sono andato a letto alle nove di mattina.
Mi sono alzato alle dodici circa.
Mi sono rasato.
Ho fatto una doccia.
Ho accompagniato mia madre, infortunata ad un piede, a fare le spese.
Ho speso 133 euro di non so cosa.
Ho fatto tot punti fragola, il che mi ha fatto sentire appagato ma con moderato disagio.

Sto vivendo il mondo come se fosse un insieme di didascalie.

Credo che sia il modo che il mio cervello ha per dirmi "tu sei vuoi resta, io me ne vado".

Per chi non sapesse cos'è lo sciopero bianco, qui troverà una risposta.

Il tubetto maledetto

M. ci chiama a convegno impugnando il tubetto e dice: “questo l’ho comprato soltanto un mese fa ed è già quasi finito, si può sapere chi è che mi ruba il dentifricio?”.
Noi proviamo a spiegargli che non siamo così morti di fame da rubare il dentifricio al prossimo, ma non ne vuole sapere. È convinto che in casa ci sia un ladro di dentifrici, ha dei sospetti abbastanza circoscritti, e comincia a snocciolare allusioni, battute taglienti, velati insulti…
Io provo un vago senso di fastidio e molta pietà, ma il principale indiziato, il presunto ladro, cioè E., reagisce diversamente, si incazza di brutto e si arriva ad un passo dalla rissa. Volano oggetti, si sbattono pugni su porte e tavoli, si urla selvaggiamente.
Io assisto alla scena tra basimento e panico. Visualizzo un tubetto di dentifricio, in tutta la sua potenza distruttiva, e penso: questa la scrivo su Aparazzi, altrimenti mi rimane il segno.

Per chi non ricordasse, M. è l’uomo delle salsicce, colui che sta attraversando una fase troppo spirituale per nutrirsi di salsicce, perché le salsicce contengono la sofferenza del maiale e provocano incubi. Evidentemente ha ragione.

venerdì, novembre 10, 2006

L'arte sottile della seduzione





C'é molto da imparare..

Un giorno

Un giorno.
Razzi, Fiodor, Ergo ed Io...
Dovremmo andare in un buco del culo del mondo.
A mangiare pesce palla in brodo di ostriche, sorseggiando del succo di tamarindo servito in bicchieri ghiacciati ed ornati con orchidee viola e gialle.

E ad osservare un geco arrampicarsi sulla statua di un dio di cui non conosciamo il nome e la cui effige è ormai diventata il logo di una qualche birra chiara di produzione locale.

Piccole cose

Oggi sono di buon umore. Tratto bene tutti. Forse perchè praticamente non ho incontrato nessuno, ma ciò non vuol dire nulla, mi sento ben disposto.

E poi, un dettaglio. Oggi ho messo i boxer con le automobiline.

Ora mi domando, ho messo questi boxer perchè ero ero allegro o sono stati i boxer a mettermi di buon umore?

Secondo me una risposta, vera, c'è.

Il bivio


Ci sono momenti in cui bisogna riflettere attentamente e fare delle scelte. Nelle ultime settimane Aparazzi ha raggiunto il suo punto di massima tensione e ora si presentano due possibili scenari.

Scenario 1 – l’esplosione
Aparazzi Corporation è una holding multinazionale, un complicato sistema di scatole cinesi e partecipazioni incrociate, pronta ad invadere il mercato nei seguenti settori:
- Spettacolo, con le note produzioni cinematografiche tipo “L’alopecia nel cuore” e “I proiettili dell’amore”
- Informazione, con le famose “Inchieste di Aparazzi”
- Arte, con variazioni pop, proiezioni multimediali e installazioni che vertono sul tema “Le chiappe di Apa”
- Telefonia, con un catalogo variopinto di suonerie per cellulare

Scenario 2 – l’implosione
Il genio, la passione, la perversione di Aparazzi si esprimono “all’interno”. Ci rinchiudiamo per 120 giorni nella fiera di Darfo Boario Terme, rigorosamente blindata. Saranno presenti:
- I fantastici 4 del Consiglio di Stato Maggiore
- 7 Fanciulle e 7 Fanciulli, tutti vergini
- 7 Fottitori superdotati tra cui il Mozzi
- 4 Meretrici cantastorie (ovviamente Ignazio, Ci-Pi, Ragion Perduta e Ikarella)
- 1 Pianista (The Champ)

giovedì, novembre 09, 2006

Apa funsclub


Faccio ammenda e posto qui un contributo alla diffusione dell'Apa-mania. Non è granchè, come arte, ma il soggetto aiuta.
Non vi prendo per le mele, anche se con tutte ste chiappe in giro sarebbe semplice, la foto così modificata rende bene grazie all'impostazione dell'originale. Vista così mi viene di ammettere che forse il giudizio è stato un pò affrettato... urge verifica dal vivo.

Fan sbaragnaus


Apa ormai rilascia interviste, posa per scatti sexy e - scoop - a breve lo vedremo ballare fra le letterine di passaparola. Cosa gli manca per entrare di diritto nell'olimpo dello showbiz? Il carisma di Richard Benson? Il suo magico coperchio? No, lui non necessita di tutta questa fuffa. Lui ha soltanto bisogno del sostegno di un gruppo di fans scatenati a perenne testimonianza del suo verbo. Forza dunque, mettiamoci al lavoro e diffondiamo le sue epiche gesta. Nel mio piccolo ho realizzato un ritrattino a china e mi impegnerò a diffonderlo ovunque nel web. Quando mi chiederanno chi é il modello io risponderò loro "é apa". Apa chi? "colui che é".Questa cmq é soltanto la pietra miliare di un grande progetto. Mi aspetto grandi cose da tutti voi.. wallpapers, avatars, e sign per gridare al mondo intero sì, anch'io sono sono un fan.

Ultimamente poi il trend del blog é quello di svelarsi nonostante l'avanzare dell'inverno. Urge un rimedio contro i colpi di freddo che, come effetto collaterale, possono causare fastidiose esplosioni di sbaragnaus. So che é già capitato a tutti, anche a mak.. soprattutto a mak.. ma io ho il rimedio:


Il lato migliore ed il coraggio

Molti di voi lo sanno gia', sto seguendo un corso di laurea in illustrazione a Pasadena, California, Stati Uniti. Ho visto per centinaia di volte modelli e modelle prender posizione, assumere una posa. Ho visto centinaia di volte l'istruttore di turno avvicinarsi ai fari direzionali e spostarli in modo da evidenziare meglio le forme, il carattere della posa stessa. Mi hanno parlato centinaia di volte di come sia importante, quando si prendono delle foto come "reference" per un nuovo dipinto, posizionare le luci in maniera adatta, fare piu' prove, prendere piu' di uno scatto e scegliere quindi il migliore.
Troppe volte per non notare chi, nelle fotografie precedenti, abbia tenuto in considerazione tali accorgimenti e chi no. Con le immagini bidimensionali ci lavoro notte e giorno, troppo per non sapere che possono essere fallaci, che possono mostrare alcune cose ed occultarne altre secondo la discrezione di chi le crea.
La fotografia di Apa parla chiaramente per lui, dice: "Guardate le mie chiappe" non "Guardate quanto sono belle le mie chiappe". Un unico scatto, fatto di corsa, con l'autoscatto. Dice molte cose, per chi sa vedere. Facile criticare. Facile pure postare delle fotografie eseguite ad hoc.



Mi spiace per Apa, l'unico che merita le mie scuse, a tutti gli altri:
"Baciatemi le chiappe!"

Uomini 2 - Donne 2
Gli uomini pero' ci mettono la faccia...o la nuca

mercoledì, novembre 08, 2006

..di chiappa perisce!



La rivincita delle donne.
Pensare che vedrete tutti prima le mie chiappe che la mia faccia.

Apa fa tendenza. E che tendenza.

Donne 2 - Uomini 1


Chi di chiappa ferisce...

Avete richiesto a gran voce le mie chiappe?!?! Eccovi accontentati.
Questa foto assolutamente originale delle mie chiappette è dedicata a quelli che mi hanno provocata.
Che non si dica che mi sono tirata indietro!
Ecco la prova della mia inconfutabile competenza in materia.

Con questo post festeggio l'entrata in questa bella banda di matti!


martedì, novembre 07, 2006

Ogni promessa è debito

Come tutti sanno, non sono tipo facile ad autoincensarmi. Ma quando ci vuole, ci vuole. Aparazzi ha raggiunto un traguardo importante. Ventimila contatti. Ventimila leghe percorse in compagnia della banfa.
Certo un traguardo che altri siti raggiungono in un paio di giorni... ma noi non dobbiamo scoraggiarci. Aparazzi productions sta raggiungendo nuove vette, abbiamo nuovi membri, la cerchia si allarga, Khan non posta più, si respira aria di primavera. La primavera dell'amore.

E allora non ci rimane che fare una cosa.

Guardare baldanziosi al futuro, pacco in mano e chiappe strette.


Mille di questi giorni, fieri compagni Aparazzini.





20K

Evviva! Aparazzi ha appena superato le 20 mila visite.

E molti di voi sanno cosa sta per succedere...

Tenetevi pronti e reggetevi forte.

La donna del Mozzi

Finalmente Montag ha trovato l'amore. Internet è stato galeotto. Questo il sito.


E questa una foto in anteprima.


domenica, novembre 05, 2006

Album covers war



Certo che nemmeno una copertina degli 883...!

sabato, novembre 04, 2006

Richard Benson - Ovvero: quando Sgarbi incontra Speedster

Si ringrazia NightLight per la segnalazione.

Il bello della diretta



Fammi lo spelling.

venerdì, novembre 03, 2006

Distrazioni

Mi sono distratto un attimo. Mi sono distratto per un paio d'anni.

Ma ora sono guarito.


I am fucking back.

La grande Enne, la grande Ennui

C'est l'Ennui! L'oeil chargé d'un pleur involontaire,
II rêve d'échafauds en fumant son houka.
Tu le connais, lecteur, ce monstre délicat,
- Hypocrite lecteur, - mon semblable, - mon frère!



Charles Baudelaire


[La noia! Occhio greve di pianto involontario,
fuma l'houka e sogna impiccagioni.
Tu lo conosci, lettore, questo mostro delicato,
tu ipocrita, mio simile, mio fratello!]

giovedì, novembre 02, 2006

L'hype mi distrugge...


Io sto messo peggio...

L'angolo del buon cinema - Basket Case



L'ho visto ieri sera su "FANTASY", canale semisconosciuto del pacchetto SKY. Ragazzi... merita. Credevo meritasse solo per il doppiaggio in italiano, raccapricciante, ma a vederlo in originale sul trailer... capisco che è un'opera d'arte di valore assoluto. In qualsiasi lingua.


E per la risposta alla domanda sulla bocca di tutti, what's in the basket...

mercoledì, novembre 01, 2006

Breaking News - L'alopecia nel cuore

Ho appena ricevuto un comunicato stampa in cui si evince la presentazione della nuova produzione "L'alopecia nel cuore".

Aparazzi ha la fortuna di disporre in anteprima della locandina ufficiale che rappresenterà il futuro gioiello.

Vorrei non passasse inosservato il logo declinato di Aparazzi.

Basta parole, a voi i fatti:

Nuove frontiere

Mi suonano alla porta, penso sia mio cugino, invece è un tipo alto, faccia stramba, egiziano o qualcosa, bello pacioccone anche se smilzo. Sorride ed è rigogliosamente riccio. Mi porge un foglio in cui mi spiega con dovizia di particolari strazianti che sua figlia sta morendo. Sempre sorridendo. Mi chiede se posso fare come i miei vicini e dargli un aiuto economico.
Gli dico no grazie.
Insiste.
No. Grazie.
Insiste.
No. Non interessa. Grazie.
E mi fa quello sguardo.
Quello sguardo di un negro che ti dà del razzista, quello sguardo triste e ricco di biasimo. Quello sguardo che serve per spillarti dei soldi.
Sono lì lì per spiegargli che ho lavorato gomito a gomito con il Gambaro e che quindi non posso essere razzista, quando la parte più mite e logica di me prende il sopravvento. Stavo per cascarci.
"No, grazie."
"Ma di cosa mi ringrazia?" mi dice.
"Ti ringrazio perchè ora prenderai questo foglietto e questa foto che mi hai gettato in mano, te ne andrai salutando e mi solleverai dall'imbarazzo di chiuderti la porta in faccia."

Se ne è andato ringraziando.

Mi domando di cosa mi abbia ringraziato...