sabato, luglio 30, 2011

With or without you




Leggo. Life without art is stupid.
Rifletto.

Vero.

Poi vedo il filmato di cui sotto.

E mi vien da pensare che life, even with art, is pretty stupid anyway.





Anche se il tipo sullo skate, mi comunica qualcosa.

venerdì, luglio 29, 2011

Banchine



Mi piace scherzare, fare battute.
Esagerare.
Sicumera.
Parossissmo.

In ogni senso, e' il mio modo di scherzare, di far ridere. Come quello di Ergo e' quello di fare il cagacazzo, o come quello del Razzi e' quello di fare l'eremita in Friuli'.
Mattacchioni.

Ma torniamo agli argomenti interessanti, a me.

Esagero.
A volte anche su cose volgari.
Stamani, per esempio, mentre io e LK stavamo andando in ufficio, e' passata una bella ragazza, giapponese, hot pants, stivali da motociclista, bel fisico.
Ne parliamo, ci viene in mente cosa dicevano i nostri amici, "la legge delle tre dita".
Ora, se te la dico cosi' sembra una cosa sconcia, ma in realta' meno di quel che si pensa, si riferisce alla morfologia delle anche nipponiche.

Ovvero che per conformazione e magrezza le ragazze giapponesi tra una coscia e l'altra, ci passano tre dita.

E ovviamente me ne comincio a fare il volgarone. "Meglio cosi', ahahha, altro che tre dita blah e bam"
Con "bla e bam" intendo volgarita' varie, dette con voce baritonale, risate sguaiate e vaccate altre. Cose che hanno senso a dirsi, ma non a scriversi.
Facevo il mio famoso personaggio, Il Grezzone.

Ridiamo, io e LK sulla banchina in attesa del treno. Poi la banfa si spegne. Mi giro e incontro due occhi bovini, dolci, spaventati. Due ragazze, lonely planet in mano, vestite da turiste. E parliamoci chiaro, se due ragazze giovani decidono di andare in vacanza da sole e scelgono il Giappone, o sono lesbiche o diciamo che non sono proprio in cerca di quel tipo di divertimento. Quello in cui rientra l'utilizzo del pene autoctono, intendo, vista la rinomata carenza e poca disponibilita' locale.

Lo sguardo mi trapassa, il one hundred mile stare, mi passa oltre, mi guarda ma fissa il vuoto alle mie spalle, mentre la mia mente si aggrappa a una solida speranza che si sgretola nell'istante in cui una dice all'altra con voce tremante, con accento leggermente romano "Il prossimo treno e' per Shibuya".


giovedì, luglio 28, 2011

Simpatici parallelisimi



In Italia, la parola per indicare un luogo vicino a chi parla e' QUA, ovvero praticamente il verso della papera.
In Giappone invece e' kokode', ovvero praticamente il verso della gallina.

Deal with it.

mercoledì, luglio 27, 2011

Meccaniche cerebrali



Sto diventando abitudinario.
Non in cio' che faccio in generale, ma nelle piccole azioni quotidiane. E devo dire che un poco la cosa mi spaventa.

Il mio cervello, asfissiato da task di alto livello, cerca di liberare la propria RAM associando  a piccoli gesti delle meccaniche automatiche che si sviluppano a livello quasi inconscio.

Non ci sono abituato, convinto come sono che la piu' alta delle virtu' e delle qualita' sia  la consapevolezza, ho sempre prestato la massima attenzione ad ogni cosa, provando persino un certo tipo di fastidio fisico quando non mi e' stato possibile in passato.
Paragonabile ad una goccia di sudore che scivola lungo la schiena e si infila con precisione nella cavita' delle natiche.
O alla sabbia nelle mutande.

Per dire, in vita mia, non ho mai perso quasi nulla. Solo cappelli.

Inoltre sono per natura caotico e disordinato, nella mia vita, e complicatamente sistematico nel mio modo di ragionare, alterno a singhiozzo zoom e grandangolo, lucidita' a emotivita' e analisi ed intuito. In modo convulso ma in un certo modo, per me, sensato. Consono.
Piu' o meno coscientemente alimento l'officina del mio stress e della mia ansia, con la mia stessa natura.

Per questa ragione, per disabitudine, per natura, spesso i meccanicismi li incasino di brutto. Come appunto i cappelli. E ora mi ritrovo ad aprire chiudere casa e infilare le chiavi nella tasca della borsa senza riflettere. La PASMO per la metro me la gioco tra borsa e tasche a seconda della tappa nel mio tragitto quotidiano e l'alterno con il badge dell'ufficio. Stessa cosa con il portafogli.
Per ora non e' successo nulla, ma non ho controllo, e nessuna fiducia in me stesso, su tutte queste e mille altre azioni quotidiane, potrei invertire i fattori. I tempi. Gli oggetti con i soggetti.

Ma quello che temo di piu' e' quando verra' il giorno in cui piscero' prima di averlo tirato fuori.

(il finalino)

martedì, luglio 26, 2011

Piccole Ignazio crescono

Sin dalla più tenera età, quando era piccola come uno zainetto, Ignazio incitava il mondo a non mollare mai.


A New You



Ancora duole l'addio a Giorgio I, sovrano e seborghino.

Tempo è, però, di nascere ancora.

Lunga vita a George Tupou, re di Tonga.

venerdì, luglio 22, 2011

Il frutto preferito del Razzi



Il cocomero.

Prenderla bene



Onestamente, pur essendo calcio.
Pur essendo Giappone.
Pur essendo donne.

Pur tutto cio', non me ne fregava molto della vittoria della Coppa del Mondo femminile di calcio da parte delle blu samuraiesse.

Qui, qualche bandiera qua e la', qualche fischietto, una scusa in piu' per bere, festeggiare, un po' di vago nazionalismo e quella voglia, palpabile in Giappone, di dimostrare di far parte del mondo. Quel dire, dai che ci siamo anche noi, con voi. E dopo secoli di "noi siamo unici e diversi", e' un bel passo in avanti.

E comunque, poco me ne importava.

Poi leggo cose come questa qua sotto.



Ecco. Dopo questa cosa posso solo sperare che succeda qualcosa che porti l'umilta' e l'intelligenza negli USA.
Ma anche ridere, ridere fortissimo, perche' la mia risata e la mia gioia crescono con il crescere del rumore delle loro rosicate da trogloditi.

giovedì, luglio 21, 2011

You say it's your birthday, it's my birthday too

Ignazio. Sempre a fare di testa sua. Tutti oggi a festeggiare un buon-non-compleanno, e solo lei che esce dal coro e si ostina a fare quella diversa dagli altri. Lei e i suoi polpacci a puntini.
Non ci resta che levare in alto il nostro chinotto e augurarle, se proprio dobbiamo, buon compleanno.
Meno male che la giornata è quasi finita.


La Juve ha preso Vidal.



Ora finalmente si laveranno, 'sti pezzentoni!

L'evoluzione della tetta



Eccola qui.

Quelle cose che un po' riassumono i momenti



Tipo vedersi arrivare i tipi della TV via cavo, che ti chiedono se vuoi fare l'abbonamento, decidere di farlo, chiedere della serie A, sentirsi dire, tutti tronfi, che si', c'e' inter channel.

Tornare a casa e vedersi questi due giappi che sulle note di "Pazza Inter amala" discutono di Pagliuca, di Vieri, di Zenga.

Nella mia testa mi faccio l'idea che stessero elencando i piu' testa di cazzo dell'universo esaltati come non mai per il fatto che fossero tutti giocatori dell'Inter. (Come se poi fosse un caso).

Poi non hanno detto "Materazzi", quindi evidentemente stavano parlando di altro.


martedì, luglio 19, 2011

sabato, luglio 16, 2011

Verrry busy



Scusate la mia prolungata assenza, sono stanco, spossato, occupato da lavoro e quel pizzico di malanni che lo stress procura e che non passano mai di moda.

Ma tanto l'assenza è parte stessa di questo blog, parte della sua formula. Ridondanza e assenza.
Apa e Razzi.

Vorrei quindi giustificare la mia mancanza ma anche quella di un altro grande assente.
No, non il Razzi, quello non è giustificabile.

Thesp.
Dov'è Thesp?

Sono sicuro che molti di voi se lo staranno domandando.

Beh, Thesp stava facendo un viaggetto in Russia, tracciando le proprie origini, quando gli è capitata una piccola disavventura.

Cliccando qui potete leggere il resto.

venerdì, luglio 15, 2011

Strali di gufo: Meglio di così...

Fu anni fa, eppure ricordo ancora distintamente quando Apa mi domandò quali motivazioni mi spingessero a tifare Inter. Al momento mi parve una domanda semplice, se non fosse che si affrettò subito ad entrare nelle specifiche del caso. "La Juventus," mi fece l'esempio " rappresenta le virtù umane della dedizione, del sacrificio, dell'impegno, dell'orgoglio; il Milan è la squadra che più di ogni altra incarna, in Italia, gli ideali del bel gioco d'attacco, del fascino dei grandissimi campioni. L'Inter, invece, cosa rappresenta?" Alla domanda fece poi seguire quello sguardo attento ma perplesso che hanno i canidi quando inclinano la testa di lato, quasi cercassero veramente di capire quel che gli si dice.

Il motivo per cui sono nerazzurro mi venne in mente subito: alle elementari la maggior parte dei miei compagni di classe era interista ed io, che mi sentivo lo sfigato ostracizzato, decisi di cercare di recuperare punti tifando Inter. Nessun profondo motivo, nessun valore morale o affine virtù umana mi spinse a quella scelta, solo mera emulazione e senso di sopravvivenza.

E mentre Apa mi guardava con quel suo fare interrogativo e puro di chi è solo genuinamente interessato alla risposta e non ha alcun secondo fine, alcun desiderio di provare la propria superiorità, mi resi conto che non avevo il coraggio di ammettere la verità, quindi improvvisai:

"Perchè tifare per l'Inter non è facile. Le sconfitte, gli sfottò, l'umiliazione ti temprano. E anche perchè il ruolo del giullare è fondamentale, serve a capire che le cose non vanno prese sul serio."

Era il periodo prima di Calciopoli e l'Inter non vinceva nulla. Apa si limitò ad accettare la mia risposta senza contestarla, chi lo conosce sa che è per lui un atteggiamento del tutto inusuale. Non capii mai se fosse perchè si era accorto del mio bluff, della mia risposta inventata sul momento, o se invece avesse interpretato le mie parole come un segnale di resa, alla stregua del cane che infila la coda fra le gambe, facendogli ottenere una prematura quanto insipida vittoria.

Col tempo ho capito che le sue motivazioni eran certo fighe ed altisonanti, ma tanto posticce quanto quelle che avevo inventato lì su due piedi. Anche lui ha cominciato a tifare Juve per qualche input esterno e solo dopo, in un processo psicologico chiamato "razionalizzazione", ha deciso di fare l'upgrade a motivi più consoni al suo ego.

Oggi, però, posso finalmente rispondere a quella domanda che tanto mi spiazzò, e la risposta è "Scudetto 2006". Perchè sarà anche tutto un "magna magna", ma noi l'abbiamo fatta franca.


Live with it.

giovedì, luglio 14, 2011

Per Byfluss


Ogni tuo desiderio è un ordine..

mercoledì, luglio 13, 2011

Il prequel di "Io ballo da sola"

Scena tratta dal film, prequel della famosa pellicola.


Spiega le motivazioni interiori che porteranno alle note vicende del film di Bertolucci.

martedì, luglio 12, 2011

Il Bersaglio


(cliccate sull'immagine per ingrandirla/vederla meglio/ecc ecc)


Partendo dalla parola che è indicata dal disegnino, raggiungete quella contenuta nel centro del bersaglio, eliminando successivamente tutte le parole incluse in esso, secondo le seguenti regole (copiate dalla Settimana Enigmistica, ovviamente):

1) La parola può essere un anagramma della parola precedente;
2) Può essere un sinonimo o un contrario della parola precedente;
3) La si può ottenere aggiungendo, togliendo o cambiando una lettera;
4) Può trovarsi unita alla parola precedente in un detto, una similitudine, in una metafora, o per associazione di idee;
5) Può formare, unita alla precedente, il nome di una persona celebre o di un luogo famoso reale o immaginario;
6) Può trovarsi associata alla parola nel titolo o nella trama di un libro, di un lavoro letterario o teatrale, oppure di altri componimenti celebri di qualsiasi genere.

venerdì, luglio 08, 2011

Una clip che piacera' al Razzi


Per il bambino dietro.

Perche' al Razzi piacciono queste cose che ci ricordano la semplicita' della vita, come l'erezione mal compresa, gioiosa, simpatica e inopportuna di un bimbo.


Nel video completo le due ragazze si girano, vedono il bambino e gli dicono "Va' a vedere i cartoni animati, va'".

mercoledì, luglio 06, 2011

Quale regalo migliore



Quale regalo migliore davvero.
E' il compleanno di Ergo.
Avevo preparato un post pregno e curioso e sentimentale. Pieno di emozioni, ricordi. Un post che evocava l'unicita' della nostra amicizia e della persona, le sue idiosincrasie, qualche frecciatina, tanto amore.

Ma ubi maior, minor cessat.

Cosa posso fare di fronte al tempismo di questa sentenza. Tutto sbiadisce.
Quale regalo migliore, e non sono ironico.

Perche' se il 90% degli interisti in questo momento ha il culo che brucia, la schiuma alla bocca mentre dice, come quel signore del loro capo, "Facchetti no", io lo so che Ergo e' li', che se la ride.
Che se la gode anche di piu'.
Che dice "prescritto".
Che improvvisamente sente proprio quegli scudetti, e che li sentira' ancora di piu' se il 18 luglio qualcuno glielo leveranno.

Rubare, vincere, farla franca pur venendo beccati.
Perche' Ergo e' la persona piu' crudelmente buona che conosca.
Uno che ti insulta per dirti che ti vuole bene.
Uno che ti soffoca di frecciatine per ridere di te, con te.

Ma che se solo provi a farlo tu con lui, apre un tondo portale, si infila in un tipico ascensore di Milano, e non lo rivedi piu'.

Ergo, goditi questi 33 anni. Da campione.
Lascia che io sia il tuo Facchetti.

E ora un video che evoca dolci ricordi