venerdì, ottobre 31, 2008

Cosa ci faccio nel titolo?


Visto che è venerdì mattina e ho stranamente sonno, ci ho messo tipo mezz'ora per accorgermi che c'ero anche io sulla cima dell'Olimpo aparazzino assieme ad Apa e Razzi.
Primo: non so cosa ho fatto per meritarmelo (nel bene e nel male, ovvio)
Secondo: se ora il mio nome appare lì, quelli che scrivono sul blog si dovrebbero chiamare aparazzicipini?
Terzo: mi sento un po' presa per il culo, ma la cosa mi diverte, quindi va be ìne così.

Scrivere post




Quando scrivete un post appare un BR tra <>. Lasciatelo. Serve per creare uno spazio tra il TAG e il corpo del post.

Understanding Apa - Prima Puntata



Si apre oggi una nuova serie, alla quale tutti sono invitati a partecipare, che si pone l'obiettivo di fornire strumenti di analisi per meglio comprendere un personaggio multisfaccettato e controverso quale Apa. Da troppo tempo, colpevolmente, si è taciuto sul libertino uso del linguaggio e della sintassi che è proprio di Apa, nella paura di apparire non all'altezza. Mi sembra il caso di rompere questo tabù ed aprire un confornto su quel che Apa dice e sul perchè lo dica. Squarciamo quel velo di omertà che è stato presente sin dal primo post il quale, in armonia con il suo carattere criptico, è firmato, ricordiamolo, The Champ.
Prendendo spunto dalle ultime uscite del nostro, presento quindi un piccolo vocabolario per comprendere quel che dice Apa e quindi per valutare se quel che dice abbia effettivamente senso.

IMMANENTE: che fa parte della sostanza di una realtà e non esiste separato da questa in cui trova il proprio principio e il proprio fine | che non trascende i confini della conoscenza e del mondo umano.

ASINTOTICO: che tende ad avvicinarsi sempre più a una determinata grandezza senza mai raggiungerla

ONTOLOGICO: che concerne la natura e la conoscenza dell’essere, della realtà e dell’oggetto in sé

APPERCEZIONE: percezione accompagnata dalla consapevolezza di percepire

(fonte: De Mauro Paravia on-line )
Questa prima puntata vuole essere uno spunto per la discussione, come gia' detto ognuno è libero di proporre in puntate successive nuovi spunti o proprie analisi personali. Che si apra il dibattimento!

Sempre più bellezza




Il Giappone mi dimostra che la bellezza è relativa, senz'altro la sua valenza ontologica è dunque da rivalutare.

Qui vengo ritenuto animalmente bello. Brutale, non carino, attraente ma capace di facce tenere. Sono una specie di cartone animato al contrario. Avete presente no? Quelle facce tenere che diventano all'improvviso dure e brutali. Ecco. Specularmente.
Sono tutti pazzi. Belli. Distanti. E pazzi.


Ad ogni modo, parlando di bellezza, non ho più nemmeno un accenno di maniglie dell'amore e sono un figurino.

giovedì, ottobre 30, 2008

E ancora bellezza

La bellezza sta anche nello sballo.

Ovvero l'oblio, lo scordarsi di ciò che si dissolve, di ciò che è impossibile, dell'inesistenza di Dio. Tanto che rimane solo un godimento idiota e perfetto.

A volte lo sballo è provocato da ondate di straordinaria felicità, legate cioè a eventi di piacevolezza non ordinaria, altre da alcool e droga.

Ma lo sballo per eccellenza risiede nell'innamoramento. Quella tenerezza sconfinata accompagnata da una formidabile erezione.

Quella follia in cui l'uomo dimentica l'imperfezione propria e universale, la natura effimera della bellezza, la cruda verità che fa di ogni nascita il principio e il seguito di una morte.

Lo stato di grazia in cui del divenire si circoscrive la componente genetica, escludendo quella funebre.

La bellezza




La bellezza sta nell'attimo. In questo universo palesemente non creato da Dio, la bellezza risiede nel momento, c'è una drammatica bellezza nell'istante che svanisce, nell'assenza di bellezza là dove prima sussisteva.

E' nella bruttezza immanente e nella fuggevole impossibilità del piacere concomitante di anima, cuore e cervello che risiede la bellezza.

In quello e nella struggente malinconia che segue la sua dipartita, il suo allontanarsi come una luce che sbiadisce dalla sua impressione sulla retina.

Come in un fuoco d'artificio e nella labile memoria che abbiamo di quell'esplosione di luci che fosse stata immobile non ci avrebbe ammaliato.

E allora a noi rimane questo.

In quest'ottica dobbiamo accettare il ritorno di Cipi.

I'm back

E mentre Apa ci delizia con i suoi racconti fuori dall’Italia io ritorno sul blog, sempre che mi vogliate…
Al contrario di lui sono sempre in Italia, ma con una vita nuova che assomiglia fin troppo alla mia vecchia vita.
In poche parole nonostante tutto quello che ho fatto e tutte le “disgrazie” che mi sono successe in quest’anno (c’è chi mi direbbe meritatissime disgrazie), la mia vita mi ricorda un sacco quella che avevo un anno fa, prima che decidessi che volevo cambiarla.
Il destino? Il fato? L’impotenza umana di fronte alla predestinazione? O semplicemente la mia necessità di sicurezza? Chi può dirlo?
Comunque sembra che per il momento io possa un attimo rilassarmi e vivere la mia normalissima vita con un sorriso sulle labbra.
Perché in fondo anche qui in Italia le cose normali sono sempre un po’ speciali.

mercoledì, ottobre 29, 2008

Lo snooze




Non ne avevo mai usufruito particolarmente, prima.
Se perdevo tempo perdevo il treno, non era un gioco fattibile.
Qui se perdo tempo arrivo al massimo con dieci minuti di ritardo e lo snooze è diventata una droga insosituibile.

Con tanta fatica riesco ad addormentarmi, con la stessa fatica mi sveglio.

Ritrovo in questo una caratteristica a me nota, il mio corpo resiste al cambiamento, e' fortemente suscettibile all'inerzia.

Sarà per questo che sono così giovanile e bello?

lunedì, ottobre 27, 2008

La vita fuori dall'Italia




Chiacchiere da ufficio, come va, come è andato il Week End.
"Normale."
Così, come sensazione.
Poi mi soffermo.

Venerdì sono andato a cena al cinquantesimo piano a Shinjuku.

Sabato cena a Shibuya dove hanno girato Kill Bill seguita da nottata a Roppongi, fino all'alba.

Domenica pranzo alle quattro, Shabu Shabu, vicino a casa mia. Poi passeggiata a Shinjuku, uno snack in un giardino pensile, delle crepes e del sidro.
Film in cinema in cima a un grattacielo, sempre Shinjuku.

"Normale."

domenica, ottobre 26, 2008

Repertori




Mi è toccata.
Serata a Roppongi.
Diciamo nottata a Roppongi.

Amico/collega. Amico dell'amico. Fidanzata giapponese dell'amico dell'amico. Amico dell'amico dell'amico.
Primo club, piccolo, fumoso, c'è una tipa molto bella, per il resto è la sagra del bastone.
Ce ne andiamo.
Secondo club, densità di popolazione alta. Entriamo e usciamo strisciando tra la gente. Credo di averne messe incinta un paio nel passare.

Terzo club, ci siamo.
Musica di merda.
Gente di merda.
E' il posto che piace a loro.
"Tanta figa".
Se si la si intende come parte anatomica sì, ce n'è tanta. Per il resto direi che ci sono X ragazze molto belle.
Di queste X, K sono mignotte. H sono accompagnate da uno o due fidanzati. J sono palesemente cerebrolese. Ne rimangono sei o sette a cui lascio il beneficio del dubbio.

Le altre vanno dall'indecente al carino.
La cosa bella è che passano e mi salutano, attaccano bottone, ci provano.
Una parla spagnolo. E' un cesso, ma si comporta come se la concupissi.
Mi dice, non domanda, che io sono ricco. Mi dice, non domanda, che io ho troppe donne.

Poi due si avvicinano, una è carina, si parla.
Per modo di dire.
Ci prova, mi tocca, fraternizza diciamo. Sono tutte qui per imparare l'inglese, a quanto pare. Ma io proprio non ce la faccio, non sono fatto per 'ste cose.

Dialogo tradotto dal nippo/inglese.

"Vieni a ballare con me, dai"
Non mi piace ballare.
"Perchè, perchè?"
Hai presente come balla bruce willis?
"No"
Esatto.

Questa è la mia battuta.
Questo è il mio repertorio.
La uso. Ridono. Piace. A posto.
Normalmente.
Ma non è andata così.

Hai presente come balla bruce willis?
"Sì"
Ah sì? Hai visto Bruce Willis ballare?
"Sì"
Dove?
"Qui, ora, bella canzone"
No, dico, Bruce Willis
"Ahahahah"
Perchè ridi?
"Sì"
"Bel naso"
E mi passa il dito sul naso lentamente.
"Bel naso."
E ci passa il dito dieci volte, dicendo la stessa cosa. Lentamente. Facendo la boccuccia.

"Mi piacciono italiani"
Anche a me le giapponesi, fino ad ora.
"ahahhahaha"
Esatto.


Però tornando a casa, col primo treno del mattino, mi sono reso conto che alla fine mi sono pure divertito. Tokyo, anche nei posti stupidi, la notte ha il suo perchè.
Che magari non lo scopri subito, ma che all'alba, con l'aurora dalle dita rosate che fa capolino dietro i grattacieli, mentre chiacchieri camminando per le strade dove c'è gente che bivacca, non fai fatica a scoprirlo.

giovedì, ottobre 23, 2008

Razionalità




In Giappone la gente vive secondo la razionalità.
Vivendo qui ti rendi conto che ci sono mille e mille buchi, che un "italiano medio" saprebbe sfruttare.

Per dire, vai ad un distributore di lattine, una vending machine, e la lattina di coca costa 120 yen (in media). La lattina da mezzolitro di coca invece costa sempre 120 yen.

Reazione Giapponese "Prendo quella che mi serve".
Reazione italiana "Sono scemi, ahahahha, prendo quella da mezzo litro".

Per poi magari ritrovarsi con una lattina semipiena in mano e nauseato.

Allo stesso modo vai in un ristorante e puoi scegliere O la zuppa O i contorni a refill continuo, ovviamente nessuno controlla che tu prenda solo una delle due.

O vai in un ristorante dove fanno curry e puoi avere come topping (letteralmete qualcosa che guarnisce, ricopre) di tutto.

Per dire tu ordini del maiale in salsa curry con aggiunta di pollo fritto, oppure uova, o carne o formaggio o altro maiale o... qualsiasi altra cosa.

Ed ecco cosa succede se chiedi tutti i topping.

Un piatto degno di Byfluss, o del Mak.

Mak. Che mi piace ricordare quando, per farsi bello dimostrando il suo grande appetito (ognuno mette in mostra le qualità che ha), ogni volta ordinava, con grandi proclami, due pizze.

Per poi a malapena finire la prima.

Per poi cercare poi di pagare come chi ne aveva ordinata una sola.
E pronunciare frasi tipo "La marinara non costa nulla" e "mi fate costare questo pranzo più che la mia istruzione".

Per la serie "i retroscena".


mercoledì, ottobre 22, 2008

Gli angoli di aparazzi




Ho creato un nuovo TAB, "Mitologia Aparazzin". Un po' per tenere presente quei miti che ogni tanto fioriscono su queste pagine. Tipo Spitty Cash, la nonnina, Bobbe Malle, Metal Carter. Gente di questo calibro.


Ho poi cominciato un viaggio a ritroso nel blog, per segnare i post relativi.

Mi sono fermato a leggere qua e là.

Cose.
Parole.

E certi angoli di Aparazzi sono davvero geniali. Brillanti, amari, sagaci, tristi, divertenti. In certi angoli di aparazzi, io ci metterei un tavolino, ci servirei il caffè, in altri mi ci sbronzerei, in altri ci vorrei passare del tempo con una donna.

Secondo me alcuni angoli di Aparazzi valgono davvero.

E li ho scritti quasi tutti io.


E se eliminiamo i post del Mak, secondo me questo blog è un capolavoro.

martedì, ottobre 21, 2008

La magia dei fumetti






I fumetti non sono letteratura. Non sempre.
Non spesso. Alcuni sì, la maggior parte no.
Però, se scritti, disegnati bene, possono avere anche dei dettagli di notevole rilievo. Magari poi sono solo spunti, sono solo concetti, solo bozze di qualcosa di bello, interessante, artistico. O che potrebbe esserlo.

Come in questo dialogo, un po' banale se vogliamo, ma ci sono cose che mi hanno colpito.





Come dicevo, sono cose banali, di tutti i giorni. Ma ci sono quei punti di vista che non ti aspetti. O forse semplicemente è il momento, sei più ricettivo a certe cose, ci stai già pensando per cavoli tuoi, il retro del tuo cervello ne sta elaborando l'immagine, le idee prendono forma ma non sostanza fino quando, per caso, stai leggendo un fumetto.

E allora ci arrivi. Michia che tette che ha la tipa rossa.

lunedì, ottobre 20, 2008

Je t'aime, chère Nicotine

Sono incazzato a bestia.

Perché ho voglia di innamorarmi e so che quando mi sento così finisco per incontrare una qualsiasi e ci perdo la testa istantaneamente, spaventandola a morte e facendola scappare. Poi soffro per un paio di settimane. E dopo un paio di mesi mi ricordo a malapena di come si chiama.

Ma, soprattutto, sono incazzato perché sto cercando di smettere di fumare. E questa cosa mi fa uscire di testa, mi rende irritabile e di malumore. Quindi vi sbatto in faccia un bel video allegro e vi mando pure a fare in culo.

Quando il calcio crea dei mostri

È ormai passato un bel po' dall'ultima volta che ho postato qualcosa sul blog. Trovo quindi assolutamente appropriato rompere questo digiuno nella maniera più mediocre possibile, ovvero con il classico "filmatino del cazzo"TM.
Sono incappato casualmente nelle video-gesta di questo individuo, mentre cercavo le immagini delle quattro pappine che abbiamo rifilato alla Roma. Ascoltando le sue argomentazioni strigenti mi è subito venuto in mente Apa e proprio a lui, quindi, dedico questo post.
Un paio di avvertimenti, il video è un po' lungo (circa 8 minuti e 50) e un po' datato. Tuttavia ha i suoi bei momenti.



La mia parte preferita e' la descrizione di Mancini.
E, naturalmente, la sintesi finale della differenza fra juventini e interisti.

Occazzo




Non sono ancora morto.
Ma potrebbe accadere da un giorno all'altro.
In Giappone, per vari motivi, è vietato fumare per strada.
Uno di questi motivi è che in mezzo a tanta gente potresti spegnere una sigaretta addosso a qualcuno.
Trovi cartelli ovunque.
E la gente tendenzialmente evita di farlo.

Contemporaneamente è vietato andare in bici sui marciapiedi.
Ma questo divieto, sti maledetti, non lo rispettano.

E se uno si fa una passeggiata, ma anche semplicemente dalla fermata dell'autobus all'ingresso dell'ufficio (diciamo hmmm 15 metri) e ha l'iPod nelle orecchie, rischia costantemente la propria incolumità.

Un mese. E non mi hanno ancora beccato.
Sfiorato.
Sorpassato all'ultimo.
Quasi travolto.
Piombati da ogni cazzo di direzione non coperta dall'occhio umano.

Ma beccato ancora no.

Comincio a sospettare sia un simpatico gioco a premi.

sabato, ottobre 18, 2008

Il segreto dei successi della Juve




Un nuovo sistema di allenamento ideato da Mr Ranieri.





Non ci ferma più nessuno.

Sequenza di un bel pornazzo turco

Anni '70.
Meraviglioso.




Grazie Byfluss per avermi fatto scoprire trashopolis!!
Ti adoro :D

A tutta voce!

giovedì, ottobre 16, 2008

Turbamenti - 1


.. prima puntata della soap padana.
Bye bye.

Babuinette di ottobre




E' anche il caso di cominciare a pensare ai regali di Natale.
Soprattutto per il Razzi, che è un tipo sofisticato, di gusti difficili.

Per questo ho avuto la fortuna di scoprire questo magnifico prodotto.

VULVA


Vi prego anche di notare l'eleganza dell'indirizzo, con un simpatico gioco di parole.

E dovete, è obbligatorio, guardarvi il video.

Le facce del tipo sono impagabili.

mercoledì, ottobre 15, 2008

Femminilità

Ora, come se noi donne non fossimo già abbastanza complessate per il nostro aspetto fisico, oltre a viso, capelli, mani, tette, culo, coscie, celluliti e pelame vario da tenere sotto controllo, si aggiunge anche questo.

Io mi ero arresa già molto prima.

martedì, ottobre 14, 2008

Bellissima - Giuseppe Jr

Un nemico per tutte le stagioni




Ok, posto nuovo, gente nuova, uno alla fine ha bisogno di farsi amici.
Fin'ora per lo più mi sono fatto amiche, ma non è questo quello di vorrei parlare.

Nel ricostruirti una trama sociale ti rendi conto che non è solo di amici che hai bisogno.
Ma anche di nemici.

Gli altri Gaijin possono essere una buona valvola di sfogo.
Ma serve anche una faccia.

E l'ho trovata.

Lavora come tester. Ha una faccia sconsolata da coglione. Occhio a mezz'asta dietro agli occhiali. Con quell'aria di chi è talmente sfigato e subissato che è passato a credersi intellettualmente superiore.
Una barbetta un po' così.
Dei capelli un po' così.
Ha sempre la faccia un po' scocciata, infastidita dal mondo.

Ma soprattutto... è da quando lavoro qui che ogni giorno è vestito con merchandising inter.
Da capo a piedi.
Maglietta di zanetti, scarpe dell'inter, berretta, cappellino, giubbotto, pantaloni della tuta.

lunedì, ottobre 13, 2008

Il paradosso della complessità




Mi stanno succedendo tante cose eppure è come se non stesse succedendo nulla.
Cose veramente folli.
Mi ritrovo ad ascoltare musica, appoggiato ad una ringhiera, alle due del mattino.
Guardando la gente passare.
Donne scollate, ragazze rinsecchite.
Mi ritrovo in quella solitudine che anelavo a cercare la bellezza di un posto, il Giappone, che la vende e la nasconde. Che ignora e conosce se stesso allo stesso tempo.
Spiega il Giappone ad un Giapponese e lo stupirai e convincerai. Sarà d'accordo con te.

Perchè il Giappone è tutto, quindi qualsiasi cosa dirai sarà vera.
Perchè dare ragione è educato.
Perchè non ci hanno mai pensato, sono privi di quello che chiamo "pensiero strategico". Ignorano il perchè delle cose ma ne sono affascinati.

Sono venuto in Giappone anche nella speranza di perdermi e ritrovarmi.

Ben fatto Apa.
Sei a metà del lavoro.

sabato, ottobre 11, 2008

Alcune domande per il Nippomenatore


Chi sono questi?
Dove si trovavano?
Chi ha scattato la foto?

venerdì, ottobre 10, 2008

Sapori d'occidente




Hiroko è tornata da New York e mi ha portato dei regali.

Cercavo un portatessere per la SUICA card (per i mezzi), la chiave magnetica dell'ufficio e quella di casa e me ne ha portato uno credo in fili d'uranio. Infatti non passa assolutamente nessun campo magnetico, nonostante normalmente la gente tenga le stesse tessere in portafogli immensi e funzionino perfettamente.

Una volta ho detto che in Thailandia con la birra servivano sempre beef jerky, mi ha portato dei beef jerky.

Poi mi ha finito le vivdent che avevo portato dall'Italia e mi ha comprato delle cicche.

Che hanno due caratteristiche.
La prima è che il sapore dura per quasi un'ora, che è abbastanza incredibile per un chewing gum.

La seconda è che sanno di quei disinfettanti che buttano nei bagni pubblici.
Non che li abbia mai assaggiati, che mi ricordi, ma l'idea è quella.

mercoledì, ottobre 08, 2008

Shibuya Party

Party a Shibuya ieri sera.
Una sorta di festa preparatoria al Tokyo Game Festival che si terrà da domani fino a lunedì, per chi non è del settore, si tratta di un evento molto importante.

Ovviamente non parlo della festa di ieri sera, ma del TGS.

La festa di ieri sera era fatta nell'ottica "localizzazione". O comunque "movimento internazionale in Giappone". In coda all'ingresso davanti a me c'era un tizio in gessato e cravatta e ciuffo sbarazzino. Una specie di frocia inglese che si credeva maschia. Il resto della popolazione andava dal palestrato americano con pantaloncini corti jeans, timberland e calze di spugna bianca tese, al samoano che sembra avere gli occhi persi di un dodicenne, all'average nerd. Tutti convinti di essere nella terra dell'oro, di essere dove possono essere dei grandi, dei giganti. Tutti convinti di essere il più figo del Giappone, quando è ovviamente impossibile, visto che sono io.

In mezzo a tutto ciò. Ragazze belle. Splendide. Volgari. Eleganti. Deliziose. E, all'ingresso, Naomi.
Lo so perchè aveva un adesivo sulla maglia, poggiato su quel suo seno minuto che gridava, con una voce carina e stridula, "io so di fragola!". Non so se gli altri lo sentivano, io l'ho sentito chiaramente. Dolce. Bella come pensi che non possano essercene al mondo. Viso gentile, sorridente, calma, rilassata, prendeva il tuo nome all'ingresso, assieme a 5000 yen.

Mai inizio fu più promettente.
E mai promessa fu più disattesa.

Una splendida serata a parlare di filosofia della localizzazione, di business model, di strutture, processi, progetti.

E Naomi all'ingresso del locale, e nel retro del mio cervello.

L'ho rivista nell'uscire.

Nel tornare a casa mi sono preso un dolcetto alle fragole.

martedì, ottobre 07, 2008

Miglior

Questo blog sta migliorando di giorno in giorno specialmente grazie al contributo dei suoi fondatori.
Da quando si è schiuso il loto della diaspora assisto a un fiorire di contenuti, sempre più frequenti, più colorati e più succosi.
Voglio ringraziarvi perché mi fate felice, mi fate da casa quando non sono a casa ovvero sempre.
Siete il mio caffé gratuito, fatto come dio comanda, in un paese dove costa caro.
Già che ci siamo vorrei lamentarmi di me stesso per il mio scarso apporto.
Spero che questa età dell'oro duri a lungo perché il caffé mi piace lungo.
Avanti tutta e col bacino proteso ragazzi!

per le ragazze: invertire il bacino e arretrare

Boomerang

Tokyo. Shinjuku.
Cammino per l'ufficio, si avvicina un tizio, giappo/canadese.

Mi guarda e mi dice "ASUFUREGIO".
Oddio. Che il mak si sia impossessato di lui è la prima idea che mi faccio.
Poi scopro che ha fatto il tester e che ha avuto il piacere, dice, di fare la conoscenza di Mak.

Vedendo la mia faccia un po' perplessa ammette che comunque era positivo in una situazione di lavoro forzato avere a che fare con una persona così spiritata.

Vedendo la mia faccia un po' perplessa ammette "a volte".

Vedendo la mia faccia un po' perplessa si mette a piangere. Il ricordo lo tocca ancora sul vivo. Lo capisco.


Poi prendo un taxi col il gran capo. Un bell'uomo, un po'goffo come tutti i giapponesi, forse un pochino di più. E' timido e fa sempre dei risolini.

Siamo seduti dietro e ad un certo punto si gira, si china con fare giocherellone e di complicità un po' bambina e mi dice "Porco Dio." E ride.


Sono circondato.

lunedì, ottobre 06, 2008

Qui è troppo bello

Tu esci dall'ufficio, fai per andare a fare due passi fino a casa, ma passa l'autobus e ti dici, mannò, andiamo a Shinjuku.
Due minuti e ci sei.
Splendide ragazze, gente, casino, folla. Ti perdi per ore in un negozio di 9 piani di elettronica folle, esci e ti domandi se spararti qualche cosa lì, se tornare a casa, vedi che arriva l'autobus che passa da te, ci sali su e in tre minuti sei a casa che provi i nuovi aggeggi.

Sei a un passo da ciò che ami, è ineguagliabile.

E' un po' come se Byfluss abitasse al ridosso del quartiere a luci rosse di Amsterdam.

Razzismo

Nella società giapponese esiste, strisciante, sordido, leggero eppure stranamente resistente, una forma di razzismo.
Lo straniero, il gaijin, è visto con un pizzico di sardonico compatimento, fastidio, ammirazione superficiale.

Solo in alcune fasce della nuova generazione questa cosa è stata superata.
Ma per molte persone, il forestiero rimane un fantastico animale mitologico da monta, una bestia possente e strana, capace di tanto, eppure così non-giapponese.

E in più, bisogna ricordarlo, il giapponese è preternaturalmente portato per le cose complicate, contorte.

Ed eccono che nascono queste piccoli scherzi che loro seminano sul loro territorio.









Ma soprattutto in un negozio pieno di saponi e affini ho acquistato l'unico completamente in inglese. Sea Breeze. Body soap. Palesemente Gaijin Oriented.

Chiaramente si tratta di acido muriatico mentolato.

Ho fatto la doccia due ore fa. L'incavo tra le chiappe, le ascelle, i capezzoli e altre parti sensibili sentono ancora la sea breeze.

domenica, ottobre 05, 2008

Umanesimo

“Ascoltate” questo post di notte, quando siete soli.

E immaginate una città dell'Europa. Non so, ad esempio Praga. E vi renderete conto di come questa musica ne sveli le pieghe più segrete, tutto il peso. Tutta la storia.

E penso che vi dimenticherete di Berlusconi (che mi viene ancora dato come errore dall'ingenuo correttore ortografico), delle trasmissioni televisive, della banalità, della stupidità, della crisi americana e delle vostre crisi.

E capirete con gli occhi di questo vecchio e con me cosa significa essere uomini, o perlomeno Europei. E immagino che vi chiederete come ha fatto l'Uomo ad arrivare fin lì. A fare cose così. A dire cose così.

Che prima di Lui non c'erano e non potevano esserci.


giovedì, ottobre 02, 2008

Ain't that violent?

Aiuto.

Sto perdendo la testa, le notti, ore di lavoro, attenzione, concentrazione, stabilità fisica ed emotiva.

Per uno che poi trovo anche un pò noioso nella sua brillantezza e nel suo ingerire proteine, nel suo calore periferico e nel suo sguardo distante, nel prepararmi il caffè la mattina e poi suonare con la chitarra versi scritti dall'amico che è diventato una rockstar fallita mentre io mi preparo allo specchio, nel guardarmi con i suoi occhi mezzi verdi mezzi marroni con un'intensità sfuggente, nel suo avere un PhD in fisica e bere vino rosso parlando di psicologia cognitiva, nella sua consistenza un pò anglosassone un pò rhodesiana, nel dire davanti al migliore amico di come sia difficile per lui trpovare una ragazza che gli piace, ma quella che gli piace gli piace davvero, nel prendermi la mano sotto il tavolo e cercare costantemente di appoggiare il ginocchio al mio mentre i miei meccanismi affetti da un caos statico di pietra non sanno più se fa senso funzionare in senso orario o all'incontrario e le mie implicite richieste di vetro soffiato sono talmente trasparenti che la loro vulnerabilità diventa aria senza peso.

Ora come ora mi farei una dozzina di doppio martini bianco senza ghiaccio ma con tante olive.

Mi faccio un bagno in bianco e nero.

Aparazzi Contest: Jordan vs Razzi

Essere di sinistra significa amare chi ce l'ha piccolo. Gli ultimi, i poveri, i matti, gli sconfitti. Significa desiderare che per loro ci sia giustizia e allegria.

Io sono uno di loro, e sono di sinistra. Quindi era inevitabile che perdessi il sondaggio, specialmente contro un tipo ingombrante come Jordan.

La maggior parte di voi sa chi è Jordan, ma voglio spiegarlo lo stesso ai nuovi lettori e alle nuove lettrici.

Jordan è il cazzo di Apa. Si chiama così in onore di Michael Jordan, fuoriclasse del basket, che portava il numero 23 sulla maglia. Perché 23 è “l'altezza” in centimetri di Jordan.

Il suo proprietario è teneramente, deliziosamente timido a riguardo, non ama farsi pubblicità. Ma io ci tengo a mettere le cose in chiaro per dimostrare di aver perso contro una creatura imbattibile.

I risultati:

Jordan 13 voti
Razzi 9 voti

Il prossimo è un meta-sondaggio dall'esito più incerto e di grande importanza per il futuro di questo blog. Partecipate!

What a beautiful face I have found in this place that is circling all 'round the sun

Il cielo è blu chiaro, di notte, in certe zone di tokyo.
Ad Asakusa, il cielo si tinge persino di arancio.
Credo.

Sono le luci che si riflettono.
Sono i templi che si stagliano.

Eriko ha un bellissimo viso.
Beviamo un caffè e mangiamo dei cookie, seduti ai piedi de Senso-ji.

Eriko è nata e cresciuta in un piccolo paese vicino a Kyoto, sta a Tokyo solo per due giorni.

Mi parla del suo ragazzo, in Germania, di una storia che non va, che non sa quando si rivedranno e se.
Mi dice che non tradisce e mi appoggia le mani sulle gambe.

Mi parla di come in Europa baciarsi sia una cosa normale ma per lei no.
E mi appoggia le mani sulle gambe.

Mi domando cosa le passi per la testa, sono divertito.
Ride.

Quando ride è sgraziata e convulsa.
Nemmeno e-steba con la pertosse riderebbe così.
Se faccio una battuta urla, ride, alza la voce e si scuote.

Fumo un paio di sigarette.
Le luci dei delle vie interne, dei templi, vengono spente pian piano.
Comincia a far fresco e mi metto la mia fida felpa da fighetto.

Mentre Eriko parla.
Parla e ride.
Parla e ride e mi tocca le gambe.

Il cielo dice che domani sarà un bellissima giornata.
Solare.
Fresca.
Calda.

Eriko ha smesso di toccarmi le gambe, immagino anche di parlare.

La guardo. Mi sorride.
"Andiamo?"

mercoledì, ottobre 01, 2008

Contrasti

Il Giappone è così.
Trova il suo significato nel contrasto.
Il fuoco dei vulcani, l'acqua dell'oceano.
Nasce e vive in questo.
Nella tecnologia e nelle tradizioni.
Nel caos e nella calma.
Nei distributori automatici di tè verde.
Nel rigore e nel relax.

Nel fatto che vado a pisciare e dalla finestra immensa dell'atrio ascensori vedo un cielo altissimo e rosso sangue penetrato da grattacieli neri e luminosi e sullo sfondo la cima del monte Fuji che spunta dalle nuvole e che mi guarda come un padre.

E il silenzio.

Lo sciopero dei mezzi

Ieri c'era lo sciopero dei mezzi e io stavo mettendo su una band.

Come sapete, il nome è sempre uno degli aspetti più difficili e importanti, in una band. Ne stabilisce l'identità in modo definitivo, non puoi più tornare indietro.

Per il momento, di certo c'è soltanto il titolo della prima tournee, che è appunto Lo sciopero dei mezzi, in cui i mezzi, per svariati motivi, siamo anche un po' noi componenti della band.

Per il nome, invece, sono incerto tra le seguenti opzioni:

Mozzi, Razzi e Spruzzo
Mozzi, Spruzzo e Razzi
Spruzzo, Razzi e Mozzi
Spruzzo, Mozzi e Razzi
Razzi, Mozzi e Spruzzo
Razzi, Spruzzo e Mozzi

Che ne pensate?