martedì, aprile 28, 2009

Addii






Così arriva il momento.
Si ride, fai ridere, cerchi di fare in modo che la realizzazione sia dolce, molle, un'invasione calda e lenta.

Siamo alla fine della commedia. Per definizione le commedie finiscono bene.
Eppure siamo qua, con quell'amarezza di quando un bel libro, un bel fumetto finisce, e tu ne vorresti ancora, vorresti averne di più. Ma lo sai che non è possibile, lo sai che non ce n'è più.

Saluti tutti. Rimani da solo in ufficio.
Lo stesso ufficio che hai visto crescere cambiare, che hai formato, arredato, sporcato. Quello che era il risultato tangibile di un aspetto della tua vita.

A uno a uno saluti tutti, legati più o meno a quei luoghi, ma nessuno come te che sentivi di appartenere un poco a quei muri, che sentivi che un poco ti appartenevano, quei muri.

Li vedi andar via e sai cosa ti aspetta, quel momento. La solitudine. La pace. L'angoscia.
Il senso di colpa.

E finalmente puoi pisciare nel bagno delle donne.

E lasciare giù l'asse.

E uscirtene con la sensazione di aver fatto tutto quello che potevi, anche se non è bastato.

Il mio lato sinistro






Il mio lato sinistro e' diverso da quello destro. Al di la' della normale mancanza di simmetria ha proprio problemi diversi. Un po' lo odio, il mio lato sinistro.
La spalla sinistra mi fa sempre male.
La testa mi fa sempre male, l'arcata sopraciliare sinistra proietta fasci di dolore che raggiungono la cute, l'occhio, la tempia. A sinistra.
La gamba sinistra e' piu' corta di qualche centimetro di quella destra, sul petto, a sinistra, ho il mio terzo capezzolo.
Il polso sinistro fa costantemente dei rumori raccapriccianti.

Io sono destrorso ma di contro certe cose le faccio come un mancino.
Tendo l'arco.
Suono la chitarra.
Punto un fucile come se fossi un mancino.

In termini astratti, il mio lato sinistro e' quello che mi prende, che mi abbatte, che mi terrorizza, quello che mi decostruisce e che mi fa perdere il controllo con la sua cristallina, logica, razionale, immobilita'.

Non sarebbe male il mio lato sinistro. Se non ci fosse il destro che rompe il coglione. Quello sinistro.

lunedì, aprile 27, 2009

Incontri di città




Stamattina c'era un vento che stava per spazzare via il parrucchino playmobil di Montag. Ci salutiamo all'angolo, io vado al semaforo. Mentre aspetto, da sinistra arriva una voce.
- Stai bene?
Io non mi volto, sarà uno straniero che mi rivolge la parola credendo di riconoscere le fattezze.
- Stai bene sì o no?
Devo voltarmi. C'è un tizio vecchio, biondo, rubicondo, vestito in jeans. Su una bicicletta scassata. Secondo me è friulano. Devo rispondere, tutta questa premura mi fa effetto.
- Sì, sto bene.
- Eh. Io no. No perché mi sono preso una ciucca.
E lascia questa parola appesa. Io alzo le spalle e guardo dall'altra parte, temo che le sue confidenze si spingano oltre. Ma so di cosa parla.
Inizia a contare le macchine che passano, conta fino a otto. Poi le macchine si fermano e si chiede se ora può passare.
- Ora posso passare.
E se ne va con la ciucca e la sua bicicletta scassata.

giovedì, aprile 23, 2009

Potere maschilista sionista





Salgo sul treno, mi siedo. Vicino a me un uomo, distinto ma con quel tanto di ineleganza che mi fanno capire che è straniero.
Certo il quotidiano in ebraico sarebbe stato un altro buon indizio, ma non c'entra.

Sono seduto di fianco a un ebreo. Ha un cappello in mano, ma non è la kippa.
Rifletto per un attimo. La kippa è il cappello tradizionale ebraico, va indossato perchè è il segno che lì termina l'uomo ed inizia Dio.

Non ci credo.

Non me la bevo.

Come ogni cosa, deve avere una ragione pratica, utile.

Penso all'ebraismo, a questa religione patriarcale, a uomini vecchi e acidi che impongono il loro potere, che inventano Dio, che manipolano Dio, inconsciamente, inventano un padrone giusto e terribile.

Ma perchè la kippa.

Penso a chi conosco di vecchio e acido. Il Razzi. E capisco.

La kippa è un sistema formidabile per nascondere la calvizie.

mercoledì, aprile 22, 2009

Traiettorie





Oggi non sono in sintonia.
Con me stesso.
Con il mondo.
Mi sembra che ci sia qualcosa che non va. Nel tempo o nello spazio, non ho ben capito.
Le mie traiettorie, i miei movimenti, collidono, stridono con quelli della gente. Mi scontro, supero a fatica, vengo ostacolato.
Se mi sposto a destra, la tizia che arriva in senso contrario a me si muove specularmente. Gomitate, borsate.
Gente che si ferma in posti assurdi. Che starnutisce in posti strategicamente fastidiosi. Comitive di bambini.
Suore a tiro di bestemmia.
Mi becco anche lo zoppo che tenta di superare la semi-inferma.
Un po' come quando sulla Brescia-Piacenza ti trovi il TIR che a 75 km/h supera l'altro TIR che va a 70. Un'interminabile agonia.

Ma pure in senso lato, mi pare di mandare i curriculum al momento sbagliato, nel modo sbagliato. Di dire sempre una parola in più, qualche frase in meno. Come se attorno a me la mia vita fosse una specie di labirinto mutevole in continua evoluzione e rivoluzione.

Un senso di discronia.

Ci mancava anche questa, dopo la discromatopsia.

martedì, aprile 21, 2009

Blogging





Oggi c'e' il sole.
Mi sono fatto la barba, mi sono tagliato i capelli, proprio un bel taglio. E' incredibile come certe cose, superficiali, sciocche, ti facciano sentire tanto bene. Mi sono comprato tante cose buone da mangiare, ho proprio voglia di cucinarmi qualche buon manicaretto, mentre mi ascolto della bella musica e lascio entrare l'aria fresca dalla finestra, e da lontano vedo le colline della mia citta' che rifioriscono in questa primavera che pian piano mi sta entrando sotto la pelle.

Ma vaffanculo va', porco dio.

lunedì, aprile 20, 2009

Calvizie





La calvizie non mi spaventa.
A parte che ho una quantita' impressionante di capelli. Folti. Rigogliosi. Forti.
Ma soprattutto so che se mai dovesse capitarmi questa disgrazia, questa malattia... Potrei fare affidamento su decenni di esperienza di Razzi.

"No, non spendere soldi su quelle gocce."

"Assolutamente no, il gel effetto bagnato no"

domenica, aprile 19, 2009

Piccole babuinettes crescono




E si moltiplicano.
Forse.

venerdì, aprile 17, 2009

Rabbrividiamo.. brrrrrr.




Buona Pasqua

Scusate il ritardo, ma Buona Pasqua a tutti



giovedì, aprile 16, 2009

Me ne risulta già un altra in valdaosta.




DUBAI - Injaz, femmina, 30 kg, pelo scuro: é questo il ritratto del piccolo dromedario venuto alla luce l'8 Aprile scorso a Dubai, primo clone di quadrupede del deserto al mondo.

mercoledì, aprile 15, 2009

La mestizia




La mestizia è una compagna fragile, ma costante. Si respira in questi giorni incerti e abbastanza del cazzo, in cui ci sono cose che mi fanno ridere dentro un sacco, ma fuori esce solo un sorriso e pure stanco. È incredibile quante stronzate si possano imparare in un anno. E ti ci affezioni pure, pensi di poterle raccontare e solo l'amico che ti vuole più bene ride, se le racconti. E forse neanche lui riderà.
Tutti i miei pensieri di riposare, meditare, cogitare, mescolare, stanno andando a farsi benedire. Il matterello del futuro mi sta alle costole e non è leggero. Neanche il passato è lieve. Il presente, come è stato ampiamente dimostrato, non esiste. Quindi devo trovarmi un altro posto, possibilmente immaginario, dove nascondermi per un po'.
Resta la mestizia, la mestizia che mi scodinzola intorno perché sa che non posso rivelare chi è Jim LaFleur.

domenica, aprile 12, 2009

Buona Pasqua





Sono le nove del mattino. Il telefono squilla.
E' zia che vuole fare gli auguri e avvisarci che domani (forse) ci onorerà della sua presenza.

Ora, non per fare la cacacazzo ma vorrei soltanto puntualizzare un punto e una virgola.

. Chiamare la gente alle nove di una domenica per di più di festa (aggravante!) dovrebbe essere illegale. E sicuramente lo è in qualche stato civile, ecco.
Poi il fatto che la sottoscritta fosse già sveglia non conta nulla, è la mancanza di delicatezza ad essere inopportuna.
Mi è stato insegnato a non telefonare alla famigghia prima delle 10, dopo le 22, nella fascia oraria che va dalle 13 alle 16 (periodo della pennichellazio) e quando c'è Elisir in tv.
Eccezion fatta per la trasmissione del mirabolante Mirabella, gradirei premure simili nei miei confronti. Invece alla faccia della cistifellea, questacasachenonèunalbergo è peggio di una centralina Telecom!.
Insomma, chiamano anche alle due e alle sei del mattino..

, (sono un gattino, sono la stella del telefonino) Zia mi conosce da 26 anni. Zia per una questione anagrafica conosce mdi da persino più tempo.
Ormai dovrebbe sapere che per venire a casa nostra ci vuole normalmente un preavviso minimo di una settimana.
Si, siamo due orse e la tana ha bisogno di essere predisposta per la vita di società.
Ci sono tavoli da riordinare. Vestiti da stirare (o meglio da rendere invisibili con il magico gioco della prestidigirimirizzazione, il trucco consiste nel farli sparire nell'armadio sperando che le ante non si aprano di colpo). L'albero di Natale invece è stato già smantellato (yeah!), me ne sono occupata personalmente a febbraio. Non dimentichiamoci dei dolcetti da comprare, non posso mica offrirle due Cliffi Gambabig con il caffè.
E poi c'è anche il calendario sconcio da occultare dalla cucina. Zia non potrebbe resistere alla visione di Robbie W. patanudo, di fondo non ci resisto nemmeno io.

Sono le nove del mattino. Il telefono squilla.
E' zia che vuole fare gli auguri e avvisarci che domani (forse) ci onorerà della sua presenza.

Ora, non per fare la cacacazzo ma vorrei soltanto puntualizzare due Cliffi Gambabig.
Spero che li gradirà con il caffè.

Will You Be Here Tomorrow?



ATTENZIONE: post ad alto contenuto ematico

Staplerfahrer Klaus era una parodia dichiarata dei filmati sulla sicurezza sul lavoro.
Questo no. Questo è la parodia di sé stesso.



A cura de Il Dipartimento della Morte.

venerdì, aprile 10, 2009

Certe cose non andrebbero fatte







Ho rivisto uno dei miei film preferiti, di quando ero bambino.
Lo guardavo sempre quando lo mandavano in onda.
C'era di tutto.
Eddie Murphy.
Azione.
Magia.
Una bellissima donna asiatica (sempre avuto un precoce feticismo).
Le tette della suddetta che facevano prepotente capolino dalla camicia bagnata della suddetta.

Il bambino d'oro.
Un film che mi sembrava perfetto.

In realtà avrei fatto bene a non rivederlo. Sarà la voce di Accolla, saranno le voci da "negro" che fa, saranno le battutacce forzate, non ne ho idea.


Mi manca quella magia.

Magari un giorno lo ritroverò.

giovedì, aprile 09, 2009

Non tutto il male vien per nuocere





Leggo sul giornale di oggi, il 50% dei matrimoni e’ macchiato dall’onta del tradimento.
Uno su due.

In ufficio ne abbiamo giusto due. Scarlet Speedster, Ali. Non si scappa. O lui o lei.

Leggo poi, il tradimento si consuma spesso con colleghi e compagni di lavoro.
Mi guardo attorno.
Guardo con sospetto Ali ridere con Diable Blanc.

Leggo ancora, in aumento i tradimenti a sfondo omosessuale.
Guardo con sospetto SS ridere con E-steba.

Forse... forse la chiusura e’ arrivata nel momento migliore.
Forse era giusto così. Forse questi li riusciamo a salvare.

mercoledì, aprile 08, 2009

The EAnd




Va bene, parliamone.
Stanno chiudendo l’ufficio localizzazione di EA, questo e’ bene o male il segreto, l’oscura vicenda che aleggia in questi giorni e che sta rallentando, in qualche modo, la vita del blog.
Devo sempre ringraziare, ad ogni modo, Razzi. Che mantiene fede alla passione che ha per queste pagine. Un po’ come quando, preso da ira funesta, cacciava questo o quello dal blog con la frase, ormai entrata negli annali: “c’e’ il mio nome su quella pagina”.
Nonostante sia ormai passata quella sua febbrile ossessione, che lo portava a dire “chissa’ quanta figa raccattiamo grazie al blog, ma piu’ tu di sicuro!”. Certo la storia gli diede torto. Non sul primo punto, piuttosto sul secondo, tanto da diventare consuetudine, per me e Thesp, associare un aparazzifest con una nuova conquista del Razzi.
Nonostante io abbia cercato di oscurare la sua immagine, postando quasi ogni giorno, dandogli compitini di contorno di difficile esecuzione, quale la creazione di nuovi sondaggi.

Nonostante tutto.

Razzi e’ ancora qui che veglia su di noi, con la benevolenza di un padre, dimostrando come questo piccolo punto di contatto tra la vita di tutti di noi, sparsi per il mondo, presi dalla vita, gli stia davvero a cuore. Come a tutti noi, capite, come se fosse uno di noi, che cinque minuti al giorno li dedicano a queste pagine.

E contemporaneamente riesce a trovare l’energia, la forza creativa, per aggiornare con esemplare frequenza le sganascianti frasette che mette come sottotitolo su msn.

Alzo al cielo questa birretta a te, Razzi. E a noi.

martedì, aprile 07, 2009

Mai incrociare i flussi






Ve ne ho parlato.
Ho due maledizioni.
La prima, è che perdo i cappelli. Il Razzi perde i capelli, io i cappelli.
La seconda è che da almeno cinque anni non riesco a finire un libro.
Due flussi di sfiga.

Serata allegra, birra, sake.
Ho messo il mio cappellino e il mio libro nella stessa borsa.
La mia borsa preferita. Che conteneva la mia videocamera. Alcuni vestiti, tra i miei peferiti.

L'ho dimenticata su un taxi.

Mai incrociare i flussi.

lunedì, aprile 06, 2009

Bertolaso e le parole grosse

 


Dopo aver usato parole grosse per il superscienziato veggente, il rilancio:

BERTOLASO: PEGGIORE TRAGEDIA DEL MILLENNIO

La risposta che cerchi è:
  1. Il capo della protezione civile vuole sminuire la tragedia dicendo che negli ultimi nove anni effettivamente non c'era stato niente di simile, ma che prima del 2000 ne aveva viste di peggio.
  2. Bertolaso vuole rincuorare gli italiani, nel suo messaggio è implicito che per i prossimi 990 anni non dovrebbe succedere più niente di serio.
  3. Bertolaso possiede un precursore sismico (migliore di quello di Giuliani) che gli permette di prevedere i terremoti per il resto del millennio.
  4. Bertolaso dipinge più grande la minaccia e quindi i suoi meriti.
  5. Bertolaso voleva usare parole grosse, ma ha scelto quelle sbagliate.

domenica, aprile 05, 2009

giovedì, aprile 02, 2009

Village chronicles

Noto che è da quattro giorni che il popolo Aparazzino tace. Lo so, siete tutti racchiusi in preghiera per la celebrazione della morte di papa Wojtyla (santo subito! santo subito!). E' il momento per uno di quei post inutili, che apportano alla comunità un susseguirsi di sillabe che non cambieranno nè le vostre giornate nè i vostri umori (e non hanno nemmeno intenzione di farlo).

L'impiegato della banca è un ragazzo giovane, probabilmente appena laureato in economia e commercio e ancora in possesso di quell'allegria e quella voglia di soddisfare i clienti che probabilmente scomparirà tra non più di 7 mesi. Mi sorride in continuazione e mi spiega le cose tante, troppe volte, ogni volta assicurandosi che io abbia capito nei minimi dettagli. Portava una camicia e maglioncino, pantaloni grigio scuro eleganti. Fresco di banca, portava un paio di adidas. Non lo sa che tra 7 mesi sarà forzato a mettere quelle scarpe eleganti da uomo, di pelle marrone chiara e lucida, un pò lunghe in punta.



Domani andrò al solito aperitivo del venerdì a mezzogiorno, nel bar di paese. Siamo io e una sfilza di vecchi che mi vogliono bene e mi fanno quelle battute da vecchi che mi fanno tanto ridere. Uno di loro, avrà almeno 75 anni, porta sempre intimo da donna, ogni tanto pure la minigonna. E parla sempre di quanto ce l'ha duro e di quanti tipi di mutandine si possono vedere sui fili sospesi che attraversano il suo giardino. Ogni volta gli faccio notare che porta della biancheria molto più senxy di quella che io abbia mai avuto. E' molto gentile e innocuo. Un pò matto certo, di primo acchito. Mi capita di pensare alla sua vita, di cui mi piacerebbe conoscere i dettagli. Ma non posso chiederlo. Finirebbe tutto con la dimostrazione di un carinissimo perizoma di pizzo rosa e una giocata alla slot machine.

(*ammetto di aver dovuto controllare in internet la corretta ortografia della parola acchito)