sabato, luglio 31, 2010

Un nuovo oggetto di culto




La cosa folle?
Il prodotto esiste.

venerdì, luglio 30, 2010

Un fumetto per Montag





Si tratta di Axe Cop.

Un fumetto online, ora pubblicato anche da Dark Horse, che è disegnato da un tizio di 30 anni mentre le storie sono di suo fratello.

Di cinque anni.

E' divertente vedere il mondo incoerente della mente di un bambino, venire "fissato" nella realtà del disegno.

Per ora sono arrivato al ventesimo episodio sghignazzando.

Qui trovate la lista degli episodi.

giovedì, luglio 29, 2010

I miti del femminismo





Dopo il successo della serie di post dedicata al razzismo, altro tema molto simile, il femminismo.


C'è un mito ricorrente nella cultura moderna.
Ed è il mito femminile.



Il mito di donne libere, emancipate, capaci di tutto.
Una balla colossale.

La cultura mondiale è maschile, non è un'opinione, ma un dato di fatto. Non per colpa delle donne, per colpa degli uomini ovviamente.

O meglio, per evoluzione naturale della specie, la donna cresce il figlio, la donna controlla il figlio, la donna ha potere assoluto sul figlio, dobbiamo controllare la donna se vogliamo controllare la nostra prole.

Privarla di libertà, cultura. intelligenza.
Le donne di oggi, come le donne di sempre (o quasi, visto che la società umana nasce come matriarcato) sono schiave.
Schiave di una cultura che le cresce come donne illuse di poter essere uomini ma pur sempre donne.
Donne che parlano di "emozioni" di "sentire", quando invece sono solo diseducate a capire certe cose di sè, a perdersi in mille sciocchezze, perchè non si rendano conto di essere oggi, più di prima, plasmate come le si vuole.
Belle, ovvero appetibili.
Emotive, ovvero fragili.
Sensibili, ovvero manipolabili.
Indipendenti, ovvero orgogliose e raggirabili.

Pongono sulla vita un punto di vista "femminile", che però è quello che il maschio nei secoli ha definito come tale.

E via con i contentini e le menzogne.
Che non capiscano che emanciparsi significa liberarsi culturalmente, trovare punti di vista nuovi, affrancarsi da millenni di storia maschile. E non semplicemente sentirsi "forte" come un uomo e mantenere la propria "femminilità".

La femminilità è un'inculata.
E soprattutto non esiste, è una narrazione maschile.

Nei film, nella vita, quante volte si dice "Eh se le donne fossero al potere, se fossero al comando, tutto andrebbe meglio".
Quante volte la lezione è proprio quella, nella storiella, che la donna alla fine ce la sa.
Che dietro al grande uomo, c'è la grande donna.
Che la donna è più intelligente, meno aggressiva, ha "più sfaccettature".

Le donne.
Le donne devono imparare a liberarsi davvero.
Ma soprattutto, che cazzo vogliono andare al potere, queste, che se non le fermavamo si ammazzavano tutte tracannando lavande vaginali?




(clicca per l'articolo per il servizio)

Aguzza la vista

Visto che c'è qualcuno che vuole trasformare questo blog nella settimana enigmistica, ecco un nuovo gioco, aguzza la vista.

Osservate i due trailer e vedete se sapete trovare tutte e 10 le differenze

Trailer 1



Trailer 2

mercoledì, luglio 28, 2010

Solo in Giappone

La prossima volta che Apa si vanterà di quanto sia figa e progredita la terra nipponica, e di quanto siamo indietro noi poveri sfigati che viviamo nelle culturalmente desolate lande occidentali, fategli vedere questa pubblicità.


E vediamo se ha ancora il coraggio di dire qualcosa.

Solo in Italia



E forse nel resto del mondo.
Ma non in Giappone.
In Giappone sono molto più idioti. C'è un'allegra frenesia riguardo la celebrità e ciò che fa costume, qui. Come una consapevolezza che si tratti, comunque, di "TV". E rimane nei personaggi, questo grande senso di umiltà. So che Ergo la prenderà come l'ennesima dichiarazione d'amore del sottoscritto per la terra nipponica. Ma gli rispondo in un altro post.

Perchè questo è il momenti di gloria di Romina e Deborah, conlacca.

Che dire di loro? Hmmm.
La bira gliel'ha bevuta il Razzi. Per questo le facce un po' perplesse.

"A Romi', sa c'ha giocamo bbene po pure esse che ce chiameno affà omini e done."

Comunque, la TV, i giornali che inseguono e imitano internet, mi mettono profonda tristezza.

Sindrome di Stoccolma?

E' come se la Pepsi, per farsi pubblicità, per vendere e soopravvivere dicesse "E' come la coca cola."

martedì, luglio 27, 2010

Devo ricordarmi di filmare in orizzontale





Serata piacevole, divertente.
L'iPhone si conferma telefono di merda. Non prende un cazzo, ha una batteria ridicola, e videocamera e fotocamera sono abbastanza ridicole.
Ma tanto questo è lo standard ormai.
Immagino non sia lo standard filmare in verticale, ma amen.

Comunque serata molto piacevole, dicevo.
Doveva essere un concerto blues e si è trasformata in una sessione di jamming in cui tutti potevano partecipare, salire sul palco, suonare, cantare.

Grandi eslcusi? Il vostro Apa e il suo kazoo e la matta della metropolitana.


Che voglia di Rockband. Ormai i karaoke non mi bastano più.

lunedì, luglio 26, 2010

Cruciverba Aparazzino



Orizzontali:

1.Aveva i capelli longhi. 9. Rete locale. 10. Moglie e sorella di Zeus. 11. Sì in francese. 12. Lana senza vocali. 13. Il mashiach. 16. Esemplare femminile di grande caratura. 18. Simbolo dello yoctonewton. 19. Fato senza vocali. 20. Può esserlo un potere. 24. Personaggio de I Cavalieri dello zodiaco. 26. Sconosciuto che si presenta a casa tua per spadellare in cucina. 27. Fiume della penisola balcanica. 29. Personal Computer. 30. Lo è Juan Carlos I di Spagna. 31. Il blog della banfa. 34. Sud-Est. 36. Corti, bassi. 37. Opere Pubbliche. 39. Si pratica d'inverno. 41. Voler bene. 43. Unificato. 44. Un... po' di Mazinga.

Verticali:


1. Può essere d'aiuto a Papero. 2. Contrario di off. 3. Possono essere mobili o immobili. 4. Articolo per Calippo. 5. Emula piattaforme di gioco arcade. 6. Una famosa serie televisiva. 7. Quello della comare era inquieto. 8. Pari in cerini. 12. Apertura vetrata nel tetto. 14. L'extraterrestre di Spielberg. 15. Robin Hood ne aveva uno. 16. Signore di una certa età. 17. Il nome di Gallagher. 21. Accipicchia!. 22. Il simbolo del tantalio. 23. Variegato, molteplice. 25. Dittongo di paura. 28. La spalla di Razzi. 29. Serata inaugurale di un'opera. 32. As Soon As Possible. 33. Non aveva considerato il triangolo. 35. Un tasto della tastiera. 38. Donna virtuosa e devota. 40. Conto Corrente. 42. Antico Testamento.

EDIT: Ho sistemato il problema della casella nera mancate (16:29)

sabato, luglio 24, 2010

Una scelta che avrebbe fatto felice Apa...




Ieri all'EB Games con byflussino abbiamo comprato uno dei tre.
Indovinate quale ha scelto...

venerdì, luglio 23, 2010

La grande incognita



Allora i casi sono due.

Vedetevi il video.




O la bestemmia è il motivo per cui Dio ci ha portato Berlusconi. O forse non si è bestemmiato abbastanza. O comunque è ora giustificata.
Fatto si è che ora non so come comportarmi, non so quale sia la mia strada.

E' come se nella grande partita a scacchi contro il Signore, mi abbia appena fatto un arrocco della madonna... che ha scombussolato tutti i miei piani.

Body rolls

giovedì, luglio 22, 2010

Ignazio mon amour

Caro Ignazio,
sono passati alcuni minuti dalla fine del tuo compleanno e io sono un po' brilla.
Ciononostante, vorrei farti tanti auguri di buon compleanno, io e credo tutti gli sgaglioffi qui lettori, perché certe cose arrivano a volte in ritardo come l'amore, il bus 728 e la cosa che volevi dire al momento giusto ma appunto ti è venuta in mente dopo quindi è in ritardo.
Ma non perché in ritardo le cose che arrivano sono meno vere.
Quindi tanti auguri per tutto il giorno passato e per i minuti di questo nuovo.
E soprattutto auguri a te, al tuo viso pallido e alle tue parole buone, ai tuoi occhi sgranati e ai tuoi Sims.
E a te.

mercoledì, luglio 21, 2010

Italiano, lingua in evoluzione




L'articolo.
Non sapevo che Mak scrivesse per La Stampa.

Se ne impara ogni giorno una nuova.

Babuinette estiva


D'estate, non può mancare. Il calippo intendo.

Proprietà transitive





Tumori e bimbi.

"La Radio Vaticana presenterà al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio.
E’ bene ricordare che secondo la letteratura scientifica internazionale in materia non è stata mai dimostrata l’esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato – a quanto sembra – dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate. "

Mi piace come, improvvisamente, ciò che non è scientificamente dimostrato non abbia assolutamente valore.

martedì, luglio 20, 2010

Sacchi di teste




Capita di camminare per Tokyo e trovare per strada un sacco pieno di teste.

lunedì, luglio 19, 2010

Sono tornato.

Badesi Mare -Olbia in un'ora e sedici minuti:
Alboreto is nothing.

Ora recupero il perduto: tremate!

sabato, luglio 17, 2010

Akiba mon amour



Non sono mai stato un patito di Akihabara, l'ho sempre ritenuta una zona da turisti, da fan dei fumetti e delle minchiatine, un pezzo di Giappone falso, preconfezionato, che viveva nel nome più che nei fatti.
Ma ci ero stato sempre e solo di sfuggita.

Akihabara, per chi non lo sapesse, è il centro "Manga/videogioco/nerd/PC" di Tokyo. Un grosso mercato, una serie di negozi infinita, colori, donne vestite da eroi dei fumetti.

Ci sono tornato di recente, e mi devo assolutamente ricredere.
Arrivi e mignotte come se piovessero.
Ma non mignotte qualsiasi, mignotte giapponesi.
Ovvero mignotte che non sai bene se sono mignotte, quelle mignotte che al fascino del puttanesimo aggiungono anche il brividino del misterioso.
Perchè se fossero davvero mignotte, potrebbero darti mai dei volantini che le pubblicizzano, lì, all'uscita della stazione?

Leggi e vedi, che puoi "noleggiare" ragazze vestite da maid, da cameriera francese, per un'ora, per due ore, perchè ti accompagni per akihabara, perchè venga al bar con te. Non si capisce mai se c'è del sesso di mezzo.
Da altre parti, visto che il rapporto sessuale vaginale è vietato "venderlo", pare che pubblicizzino "rapporti anali". Quello va bene.
Maid che massaggiano.
Il bar di Gundam.
Altre maid che servono, in un bar, e che fanno gesti assurdi, per darti da bere. (Vedi il filmato).
Club privè con le maid che ballano e cantano e chissà che altro fanno.
E poi questo qua sopra, un negozio in cui se vai, ti fai vedere mentre provi i vestiti. Ti fai fotografare in completo intimo. Firmi la foto, poi ti fanno uno sconto dal 20/30%. Il tutto descritto con simpatici fumetti in cui lui non capisci se è un gentile commesso o un mezzo maniaco.

Un po' come il giapponese medio.

Ed ecco il filmato promesso.



Che dire.
Akihabara, a un quarto d'ora da casa mia, mi è entrata nel cuore. Con una kamehameha.

venerdì, luglio 16, 2010

Swan Dive!

Dovrei chiudere quella merda di sondaggio e invece ho trovato il deodorante perfetto per Apa.



Enjoy ladies!

giovedì, luglio 15, 2010

Giusto per riportarlo




Mi sembrava giusto riportarlo, giusto per farlo girare un po', così, mi pare giusto che si sappia.
Visto che quando è scoppiato lo scandalo la preoccupazione principale del vostro presidente del consiglio è stata di ribadire che lui fosse prestante a letto.
E ci metto anche la mia foto di Berlusconi preferita.

Rubo dal blog di Luttazzi

Fa talmente caldo che Berlusconi si fa pisciare addosso dalle sue troie. * (Salvatore Lobina)

* Il precedente vero è raccontato da Oliviero Beha:
" (...) la D'Addario a fotografare il premier a Palazzo Grazioli nel leggendario "lettone di Putin" con tanto di registrazione delle telefonate e dei momenti hard. Dovessi sceglierne una, opterei per la registrazione dello scambio in cui Lui la richiama perchè "è tornato forte come un toro", Lei accorre ma lo trova "inadeguato", Lui risolve con un "Beh, allora pisciami addosso." (Oliviero Beha, Dopo di Lui il diluvio, pag.118)
Nessun giornale ha riportato quel dialogo, nessun giornale ha recensito l'ottimo libro di Beha. Libertà di informazione.

mercoledì, luglio 14, 2010

Un grande classico sempre di moda



Shaggy l'ha sempre sostenuto di essere un grande artista.
E come tutti i grandi artisti sarebbe stato capito col tempo.

Nel duemila, ben dieci anni fa, se ne uscì con questa canzone, che solo ora sembra essere stata compresa appieno.

La casa di Scajola? "It wasn't me".
Vescovo in Belgio con foto pedopornografiche nel computer? "It wasn't me."


E sembra funzionare.
Evidentemente Shaggy lo sapeva che prima o poi la gente sarebbe stata talmente presa, stupida, confusa, distratta da bersi anche questa.

Lo sapeva anche Huxley.

lunedì, luglio 12, 2010

Strali di gufo 10/7

La forza di gravità è un monito silenzioso all'umiltà, essenziale ma ineluttabile promemoria: più in alto ci si arrampica e più male ci si fa quando si cade. Eppure ci sono ancora illusi che sopravvalutano le proprie capacità e si cimentano in scalate fuori dalla loro portata. Poco male, la gravità non ha fretta, sa essere paziente, sa aspettare il momento giusto. E così questa coppa del mondo finisce proprio come ci auguravamo, con dei sempliciotti "spetasciati" in terra.

Oggi festeggiamo sua maestà l'Olanda, regina della sconfitta, fontana di lacrime, prima inter pares dei perdenti. Come un pugile scarso, consapevole di non avere il colpo da "knock out", gli arancioni cercano comicamente di rimanere in piedi fino all'ultimo round, sperando di vincere ai punti. È stupendo vederli stramazzare al suolo a pochi secondi dal gong, maldestramente incapaci di fermare il jab che li mette al tappeto. E quale irresistibile spasso vederli piagnucolare, increduli di essersi visti sottrarre l'agognata lotteria dei rigori. Risate a crepapelle, coi pagliacci!

It's not the fall that hurts, it's when you hit the ground

Offrire ad un bambino un lecca-lecca e poi negarglielo, mettendoselo in bocca, rimane una delle mosse più inebrianti ed appaganti che si possano mettere in atto. Quella fronte corrucciata, quegli occhi lucidi, quel labbro inferiore tremolante, tipici di quell'espressione sull'orlo del pianto, sono una visione esaltante, vivificante. Questa è la magia del mondiale.

Il solito anticonformista improvvisato

Ciò che il Mondiale ha unito, il campionato dividerà, ma questa, come si suol dire, è un'altra storia.

domenica, luglio 11, 2010

Strali di gufo 9/7

Ad una competizione strutturata secondo la logica del "uno contro uno", male si addice il concetto "primo, secondo, terzo". Risulta posticcio, inutile. Nel tennis, infatti, una finale terzo/quarto posto non è mai stata presa in considerazione. Nel calcio, tuttavia, assume un senso se vista come pretesto per sollazzare il pubblico. E che goduria vedere due pezzenti che si sfidano per le briciole in modo che si possa stabilire chi sia "sfigato" e chi "più sfigato".

Che esoso, questo Uruguay, fa di tutto per mettersi in mostra, come un undicenne trascurato che cerca in tutti i modi di farsi notare. Ci riesce splendidamente ritagliandosi l'intramontabile parte dell'unica squadra capace di perdere due partite della fase ad eliminazione diretta, uno spassoso ed irrinunciabile paradosso. Non male per una nazionale che aveva cercato di convincere tutti che il terzo posto contasse qualcosa.

Niente di meglio di un palo, quando pesti una merda

A questo punto mi domando perchè fermarci alla "finalina". Essendoci praticamente 72 ore fra semifinali e finali, perchè non fare un bel round robin per determinare quinto, sesto, settimo e ottavo posto? Non poniamo limiti alla miseria.

Nella foto dei perdenti e due uruguagi

Fra poche ore verrà servita la portata principale, è proprio vero che la fame vien mangiando.

venerdì, luglio 09, 2010

Strali di gufo special: Mistero transalpino

La prima, eclatante, saporosa defezione di questa "Coppa del mondo dei pipponi" è stata quella dei mangiarane. Un po' di rammarico, per non averli potuti sfottere a dovere, mi rimane, ma i tempi non erano maturi.
In questa sede vorrei invece gettar luce sul misterioso regno di Raymond "Frate Indovino" Domenech. Com'è possibile che quest'uomo, che anche l'occhio di un distratto passante riconoscerebbe per il cretino che è, sia diventato il CT della Francia e, soprattutto, lo sia rimasto per sei anni sei? Pure il fatto (innegabile) che egli rappresenti l'archetipo del francese , non giustifica come quest'uomo non sia stato cacciato a gran pedate nel culo anni orsono. Poi capita di vedere per caso una fotografia del presidente della Ligue de football professionnel e vice-presidente della Fédération française de football: Fredric Thieriez...

Ho vinto qualcccheccossa?

... e i contorni si fanno più nitidi.

giovedì, luglio 08, 2010

Strali di gufo 8/7

Toh, ma chi si rivede! Venga, venga, non sia timido, e si metta lì, sul palco, in modo che la possano vedere tutti. Fazzoletto? No? Suvvia, lo prenda, se non per asciugarsi le lacrime almeno per pulirsi il moccio. Queste grasse risate? Sono tutte per lei. No, rimanga lì e se le prenda. Si ricorda quando era lei a ridere? Non avrà davvero pensato che ce ne saremmo dimenticati, vero? Ecco questo è il suo benvenuto, bentornato nel club degli illusi. Per me è un vero piacere consegnar a lei, trombato illustre, la tessera onoraria d'oro.

Quando mai si è vista, nel calcio moderno, una squadra che vincesse il mondiale elargendo goleade a destra e manca? Dopo i poker calati negli ultimi due turni e quello nel girone, i crucchi avrebbero dovuto intuire che la pacchia stava per finire. Ma il tedesco è fatto così, non si fa domande (come la storia ci insegna) e quando c'è di mezzo "kloria di krande Cèrmania", non capisce più un cazzo e comincia a sbavare (o rigurgitar birra, non ho mai capito). E così i mangiacrauti ci deliziano con il loro cavallo di battaglia, sconfitta in semifinale, un classico che non stanca mai.

I signori hanno ordinato Einz brüstel?

Non credo sarà necessario specificare, a questo punto, dove dovrà trovare il coraggio di infilarselo, il simpatico e spiritoso popolo tedesco, il suo "Alemania per la gloria". Comunque, già che ci sono, butto lì un piccolo indizio.

La folkloristica posizione dell'infornata del Frankfurter

Domenica, in prima serata, trasmettono il remake di "Una poltrona per due". Non vedo l'ora.

mercoledì, luglio 07, 2010

Strali di gufo 7/7

Ed eccoci alle semifinali, il momento della verità in cui si distinguono coloro che sono destinati alla vetta e quelli che invece no, rimarranno ancora nella moltitudine dei "mi piacerebbe ma non posso". Nelle semifinali ancora non la vedi, l'agognata coppa, ma puoi sentirne il dolce profumo. Per fortuna per qualcuno resterà solo quello, con un persistente accento di inculata.

E finalmente ce li siamo levati dai coglioni. Lasciatemelo dire, è stata una vera liberazione, ci mancava solo che arrivassero in finale, servendoci un insipido anticlimax. Questo Uruguay ci ha dimostrato come, con un po' di culo e qualche lampo di genio (mitico Suarez), tutti possano arrivare in semifinale. Per fortuna è stata anche la dimostrazione che, quando c'è da vincere veramente qualcosa, gli scartini scaldano le poltrone davanti alla TV.

L'incontestabile ilarità della disperazione altrui.

L'Uruguay è come il membro del quale gli altri iscritti si vergognano un po', ma che è riuscito ad entrare nel circolo solo perchè iscrittosi ai tempi della fondazione. E così, causa due mondiali vinti nel Precambriano, dobbiamo tenercelo, anche se speravamo tutti che non si facesse notare, rimanendo nel dimenticatoio.

Mi sa tanto che stasera non si scopa.

E stasera, finalmente, una partita che rappresenta in modo esemplare questa rubrica. Mi sento come un bimbo, indeciso fra tiramisù e meringata. Slurp!

Apa no natsu




La mia prima estate in Giappone.

Umidità al 95%.

Non ne posso già più.

martedì, luglio 06, 2010

Genetliaco Ergonomico


Ed è il compleanno di Ergo.

Giusto qualche giorno fa, in metro, ho visto due bambini. E qui c'è la mia foto a testimoniarlo.
Vestiti come i bambini si vestono qui per andare a scuola.
Da cretini, insomma.
Ma troppo carini.

Ecco, io e Ergo così carini non lo siamo mai stati, ma non è questo che volevo dire.

Ergo lo conosco da quando avevamo quell'età lì. Quell'età in cui conosci la gente che poi mai più vedrai per tutta la tua vita. Questo prima dell'invenzione di Facebook. Ora la rivedi, sei contento per dieci minuti, e poi chi se l'incula.
Comunque, Ergo no. Lo conosco da allora. Magari allora non eravamo amici, lui era amico della Maestra Elena.

Ad ogni modo, a migliaia di KM di distanza, rimane sempre Ergo, per me.
La persona a cui penso quando guardo due bimbi che sfogliano un libro assieme, indicando le figure che li "esaltano" e "gasano".
Perchè questa comunione di passioni idiote, questa sintonia demente e animalesca è il tratto comune di ogni anno, lustro e decennio della nostra amicizia.
Anche ora che siamo adulti o che fingiamo spudoratamente di esserlo.
Anche quando eravamo bambini.
Anche se noi non eravamo così carini.
Ma manco ci vestivamo da pirla, cazzo.

lunedì, luglio 05, 2010

Strali di gufo 6/7

I detti popolari sono pillole di buon senso che, proprio perchè facilmente accessibili, sembrano latori di consigli scontati, di saggezza spiccia. Invece è illuminante notare come, seppur comprendendone la logica e il messaggio, solo vivendoli, se ne carpisca la verità intrinseca e più profonda, lo spirito che li anima. I cinesi già lo sapevano: "Siediti lungo la riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare i cadaveri dei tuoi nemici."
Aggiungerei: "E potrai pisciarci sopra."

A questo turno salutiamo l'Argentina che ci regala una splendida lezione di calcio facendosi umiliare in maniera totale, incondizionata, esaltante ed esilarante. L'Argentina del "il suo è culo, la mia è classe, caro il mio coglionazzo." si becca nell'ordine: "Rovescio ad effetto dalla trequarti con striscio di testa" ; "Passaggio da terra senza chieder fallo per rinterzo a porta vuota"; "Discesa imperiosa fra birilli in garuffa centrale" e il colpo partita "Rinquarto di calcio al volo da contropiede all'italiana." Ragionier Germania 4, Direttore Conte Argentina 0.

Uacciu uari, Uacciu uari uari.

Il Paraguay, del quale ci aspettavamo una rapida esecuzione, ci sorprende proponendoci l'immortale scena di Pulp Fiction della pistola scaricata sul muro invece che sui sicari. Questi si guardano la camicia, controllano il compagno, si guardano negli occhi e poi freddano lo sprovveduto. Applauso.

Lo sguardo intenso di chi sa cogliere certe occasioni.

Here we are, born to be kings, we're the princes of the universe.

Ergo!

E allora?

sabato, luglio 03, 2010

The REBOlution


Ogni anno la stessa storia.
Rebo è distratta, confusa, ha la testa per aria.
Ogni anno ci casca sempre.

E pure quest'anno, puntualmente, stesso errore.
Il 3 di luglio compie gli anni. E cominciano a essere tanti.

E se va avanti così, diventa sempre più difficile rimorchiare adolescenti in palestra.

Rebo, datti una regolata.

E tanti auguri, tesoro.

So che volevi feseggiarli di nascosto, questa quantità spropositata di anni, da sola. Ma non lo dicevi per non offendere nessuno.
Ma sai come sono, me ne sbatto il cazzo.

Strali di gufo 5/7

Sono stati solo due giorni, ma mi sono sembrati un'eternità. Chiunque abbia detto che il gioco è bello quando dura poco, è chiaro che fosse seduto in panca a tre sostituzioni già avvenute. Non fa che migliorare, questo mondiale, quando pensi che l'apice sia già stato raggiunto ecco che ti sorprende con nuove, splendide sorprese. Perchè a volte anche il "come", piuttosto che il "chi", può essere motivo di gustoso scherno.

Ad ogni mondiale il Brasile parte per spaccar mari e monti e, contando che hanno vinto 5 delle 19 edizioni, 3 volte su 4 finiscon loro con il deretano spaccato. E come non godere vedendo i gol che prendono e la gente che mandano in campo e che l'arbitro è costretto a rispedire negli spogliatoi. In questo momento il mio pensiero va a Marcello Lippi che immagino seduto su una poltrona, a braccia conserte e occhi chiusi che annuendo dice, fra sè e sè: "L'avevo detto io che chi vince la Confederations Cup non vince i mondiali."

Coraggio, "Smilzo", c'è sempre McDonald's.

In uno scontro all'apparenza poco stuzzicante, il Ghana (in campo con la maglia del Lecce) ci regala il sempre irresistibile pezzo del bimbo poco sveglio al quale rubano il gelato. All'ultimo secondo dei supplementari stanno quasi per segnare il gol vittoria quando il centravanti uruguagio para il pallone: espulsione e rigore. Le gambe tremano, palla sulla traversa, fine dei supplementari, rigori, sconfitta. Amo il calcio.

Mal di testa? Bella scusa, vedremo se se la bevono.

Ambarabàciccicoccò, sei squadrette sul comò, prima o poi stai a vedere, chi lo prende nel sedere, nel sedere s'infilò, Ambarabàciccicoccò.

venerdì, luglio 02, 2010

Secanze semantiche



In un certo qual modo è bello scoprire dopo un anno di permanenza in Giappone che l'espressione usata fino ad ora per tradurre un comune "per cortesia", ha un'accezione leggermente diversa da quella intesa.

Per cui "kudasai" intende sempre il ricevere fisicamente qualcosa, esprime una sorta di desiderio, non un ringraziamento.
Quello è "onegaishimasu".

Per cui tutte le 1000 telefonate in cui ho chiesto di qualcuno, a quanto pare, ho in realtà espresso il mio desiderio fisico, con connotazioni erotico/sentimentali per quella persona.

Ora capisco la perplessità delle centraliniste di Konami, quando chiamai per comunicar loro la mia passione per tizio, caio e semprogno.