mercoledì, ottobre 31, 2012

Porno Giustizia

Inauguro con questo una serie di filmati per chi, come me, come Ergo, ama la giustizia.
Quella divina.

Quella che ti fa dire ah ma allora dio c'e'.

E per dio intendo Chittalock, il dio dei parcheggi e delle posizioni perfette.



martedì, ottobre 30, 2012

Cose che potrebbero capitare a Razzi e a Thesp









Originariamente questo post sarebbe dovuto capitare sotto la ben piu' nota categoria, cose che avrebbero potuto capitare a me o a Ergo.

Ma non me la sento.

Ergo ultimamente non mi mi parla piu'.
Se lo fa ha per me solo parole molto dure.

Tipo, "quanto dura il vostro volo sono solo cazzacci vostri".
O anche, "Fai quel cazzo che ti pare".
O il migliore, "pisciati addosso".

Thesp e Razzi invece sono sempre bros. Qui l'occasione per introdurre questa nuova e fantastica tag.

Bros for life.

Bros for life.



venerdì, ottobre 12, 2012

Addio a Londra


Normalmente quando lascio una citta', provo sempre un po' di rimpianto.
Malinconia.
Di malinconia normalmente ne vivo.

Questa volta e' diverso.

Sara' la scelta, drastica, categorica, radicale, improvvisa, presa in un illumimante settimana in Giappone. Sara' la rapidita' in cui tutto ha preso piede... due settimane. Sara' che vado in un posto tanto migliore...

Ma me ne vado, e sento che non mi manchera' Londra.

Certo, mi manchera' Firezza, le serate con Ergo a scegliere quale film non vedere perche' si e' fatto tardi, su Netflix.

Ma Londra, in se', non troppo.

Non la sento ancora come casa, I suppose.

Parto ora. Ci sentiamo.

mercoledì, ottobre 10, 2012

Pensionamento


Viene in ufficio il tipo per parlarci delle pensioni.

In UK funzioa che si' c'e' la pensione statale ma fa cagare. Meglio se ne fai una privata e l'azienda da' una mano.
Mi faccio spiegare come funziona.

In soldoni, gli dai i soldi e dopo i 55 anni puoi andare da loro e dire BON, vi ho dato TOT, quanto mi date per il resto della vita?

Ti fanno tre domande
Fumi?
Bevi?
Fai sport?

A seconda delle risposte ne ottieni piu' o meno soldi. Ovvero se rispondi positivamente alle prime due e negativamente all'ultima, ti danno piu' soldi. Perche'? Perche' vivrai di meno, dice, e quindi possiamo fare gli sboroni.

Fino a quando te lo dice il medico, la tele, il buon senso, la cosa ha un certo impatto. Quando te lo dice l'industria che su queste cose ci fa i miliardi, ti rendi conto di quanto sia per forza di cose vero e brutale.

Da un certo punto di vista, pero' mi consola sapere che il mio stile di vita verra' finalmente economicamente ricompensato una volta raggiunta l'eta' della pensione.

lunedì, ottobre 08, 2012

Sportivita' friulana


E comunque il Razzi e' un po' che non lo vedo... si e' lasciato un poco andare.

venerdì, ottobre 05, 2012

Cose che avrebbero potuto capitare a me o a Ergo


Miseria e nobilta'


Dove sono nato non e' una grande citta', piuttosto piccola piuttosto, ma sa essere una citta' dura.
A volte anche pericolosa.

E' una citta' industriale, ci trovi la gente ricca e quella che la invidia.

Ma sono cose con le quali non fai i conti fin da subito, cresci spensierato, allegro, persino un po' coglione.
Con gli amici, con le prime esperienze con lo sport.

E cosi' feci pure io, forse non molti sanno o si ricordano, ma da giovane amavo il basket e con alcuni amici, piu' grandi di me, andavo nei parchetti di periferia, o anche nella mia zona, che pur essendo a pochi passi dal centro, era piuttosto malfamata, soprattutto la parte al di la' dello "stradone", cosi' lo chiamavamo.

E per chi se lo domandasse, facevo cagare. Ero veramente pessimo. Ma ero il piu' piccolo, simpatico, la mascotte del gruppo.

E alla fine fu proprio durante una di queste allegre partite, inconsapevole com'ero mai l'avrei saputo prevedere, che la mia vita cambio'.

Una sbruffonata di troppo, mi sentivo invincibile con amici molto piu' grandi di me, e in qualche modo diedi fastidio alla gente sbagliata.
Soprattutto a questo tizio, enorme nella mia memoria, che di fronte alla propria "gang" non poteva fare a meno che farmi pagare cara la lezione.

Non ricordo nemmeno quale fu la grave offesa, non ricordo cosa feci o dissi, forse gli lanciai contro la palla, forse al mio solito non tenni la bocca chiusa. Ricordo solo questo vichingo di uomo alzarsi e dirigersi verso di me.
E poi il delirio.
E in qualche modo, fortunosamente, la fuga.

Scappai. Un poco sotto choc, ma non esattamente terrorizzato. La paura mi venne solo quando vidi gli occhi di mia madre.

Come realizzare improvvisamente che un pericolo e' reale, adulto.

E forse mia madre reagi' esageratamente, il tizio, il criminale, mi conosceva, sapeva dove bazzicavo, e mia madre e' sempre stata un poco "overprotective".

E cosi' mi mando a casa di mio zio, miliardario, che abitava in altra citta'.
Per qualche tempo. Giusto fino a quando la situazione non fosse sbollita.

E pur essendo una situazione folle, esasperata, devo essere sincero, fu uno dei periodi piu' belli della mia vita.

Tante minchiate, mille avventure, sempre in compagnia di quell'adorabile sfigato di mio cugino Carlton.


mercoledì, ottobre 03, 2012

Lo sballo: spremute d'arancia in bicchieri di cristallo


Sono tornato da Tokyo volando in business e non e' stato niente male.
Non credo valga i mille mila euro che si pagano di differenza, ma se paga qualcun altro, perche' farne una questione a riguardo. E cosi' sul mio bel lettino, servito e coccolato da hostess e hostessi, rifletto.

Mentre ero a Tokyo ho scoperto quella strana sensazione di trovarmi spiazzato, in un luogo che era casa mia e che ora non lo e'. O non del tutto.

E ne ho perso il passo.
Il passo di Londra e' diverso, deciso e ordinato secondo un caos differente da quello di Tokyo. E lo sentivo, lo si vedeva. Non anticipavo le mosse altrui. Mi trovavo sempre dal lato sbagliato.

Mi sentivo una spia che sta per essere scoperta, un rinnegato, un infiltrato.

Guardavo la gente e non erano i miei concittadini, ora sono un gaijin come un altro... o quasi. E loro sono gente che non conosco, che non riconosco.

Non resta che accettare questo ruolo.

Capivo quello che la gente diceva, ma fingevo che non fosse cosi'.
Avevo un certo distacco negli occhi, che tuttora permane.
Una nostalgia che non viene appagata ma piuttosto... delusa.

Posseggo e preferivo essere posseduto. E forse e' l'orgoglio.
Tokyo cambia, non si ferma, non sente la mia mancanza.
Faccio lo stesso.


Stronza.