venerdì, luglio 31, 2009

Esempio di bad parenting della settimana






Ma questa rubrica piace?

Dramatic Cupcake Hypnodog of the Day



Esterrefazione





Leggo. Parroco di Borgo Vecchio di Palermo condannato a sei anni per pedofilia, per aver molestato e violentato due quattordicenni.

L'associazione dipingi la pace, organizzazzione che si occupa di lotta alla mafia, di Castegnato, in provincia di Brescia, si dice esterrefatta e addolorata, distrutta e desidera comunicare la propria sentita vicinanza... AD UN AMICO CHE STA PASSANDO UN MOMENTO DIFFICILE.

Ragiono.
Ma porco dio. Cioè, uno molesta, rovina la vita a due quattordicenni, approfittando del proprio ruolo di guida spirituale e della fiducia che la propria figura trasmette per approfittarsene in uno dei modi più biechi e indecenti che esista... e LUI sta passando un momento difficile. Le persone di questa associazione, in un mondo sano sarebbero tra le prime a sentirsi tradite, violate, a sentir crescere uno sdegno incontenibile... Ma no. Piuttosto che rimettere in gioco il proprio sistema morale, le proprie convinzioni, decidono di chiudere gli occhi sull'orrore. Mi chiedo cosa serva, cos'altro serva.

Che poi tutto ciò dimostra pure come queste stesse persone ragionino per sistemi preconfezionati, stereotipi da bere in un fiato. E quindi ogni idea diventa tifo calcistico, ogni opinione un dogma dai numerosi corollari intoccabili. Non sono giunti a una qualche soluzione tramite una riflessione, hanno semplicemente scelto una posizione, e ne accettano ogni aspetto a prescindere, per cui ogni critica, ogni elemento che leda anche gli aspetti più marginali, diventa motivo di chiusura, rifiuto, rigetto. Metterebbe in crisi il sistema stesso, in toto, non essendo frutto di ragionamento non saprebbero ovviare al problema.

Procedo con la lettura.
L'articolo continua dicendo "L'assocziazone dipingi la pace, con la collaborazione del parroco, si proponeva di offrire una scelta diversa, un modello di vita alternativo, una distrazione per i giovani e giovanissimi dei territori colpiti dalla piaga della mafia."

Ah.
Ma allora è diverso.
Era previsto nel loro statuto.
Combattere la mafia con la pedofilia. E poi dicono che sono secoli che la chiesa non ha idee innovative.

giovedì, luglio 30, 2009

Sosia






Il Montag giapponese.

Saluti dalle Valle d'Aosta




Estate atipica





È estate da un po' e manca qualcosa.
O meglio, mancava.

Ma finalmente stamane qualcuno ha posto rimedio.
Sono anni che Brescia ci regala il primato dei truci omicidi estivi, gente sciolta nell'acido, liti, crisi, gelosie. Parenti fatti a pezzi e sparsi per le valli.

Ma stamane apro il giornale e leggo, donna nel bresciano ammazzata a fucilate.

Finalmente.

Poi leggo meglio "...arrestato il marito, napoletano trapiantato a Brescia...".

Cazzo, non conta allora!

mercoledì, luglio 29, 2009

S'è desto

Torno da voi per dirvi che stanotte ho sognato il cazzo nella sua celeberrima doppiezza.

Era sotto forma di cartone animato, disegnato. Camminava goffamente sui testicoli ed era moscio, fiacco, lento. Con la punta leggermente piegata, la cappella sulle ventitré.

Poi entrava in un campo da squash e si trasformava, nel modo più naturale possibile, diventando super-eroe.

Si gonfiava e respingeva le palline da squash contro la parete, con un una potenza e un'elasticità incredibili, e per il suo avversario non c'era scampo.

Poi, quella che sembrava una storia semplice si complicava a causa degli allegati: file excel e zip che gli si appiccicavano addosso. Attachments.

Un attimo di attenzione






Mi piacerebbe che questo blog servisse anche per fare del bene, non solo per sparare minchiate, divertirci e sfottere quel nano pelato del Razzi.

Mi è arrivata inattesa questa mail, che pubblico, chiunque possa fare qualcosa lo faccia, perchè è un'occasione d'oro.


Buongiorno,

So che il mio messaggio vi sembrerà un po'sconosciuto, ma abbiate fiducia poiché sono una persona onesta.

Vorrei che vi prestavate un'attenzione particolare poiché il grande umanista Raoul Follereau li ha insegnati che “nullo non ha il diritto di essere felice molto solo„.

Sono Bernard Walter di nazionalità Svizzera. Ho risieduto alcuni tempi fa in Costa d'Avorio in seguito ad affari fiorenti che ho intrapreso nel settore agricolo e nel tessile. Ciò che mi ha permesso di beneficiare di importanti fondi valutati finora alla somma di DUE MILIONI TRE CENTO DIECI OTTO MILLE FRANCHI SVIZZERI (2.318.000, 00 CHF).

Sono attualmente in osservazione in NUOVA CALEDONIA da cui vi scrivo questo messaggio.

Soffro purtroppo di un cancro terribile della prostata che è in fase terminale, cioè che sono condannato ad una morte sicuro e certa.

Il mio medico curante anche lo ha appena informato che i miei giorni sono contati a causa del mio stato di salute deteriorato.

Ma la mia situazione è tale che non ho né donna, né bambini, né i miei parenti potranno usufruire della mia eredità.

È per ciò che vorrei in modo gentile e per aiutare i poveri, legarvi questi fondi per permettervi di costruire una fondazione che porterà il mio nome.

Li prego di accettare quest'offerta per non che i miei averi diventano sistematicamente la proprietà del governo della Costa d'Avorio.

Subito dopo la ricezione del suddetto messaggio, li prego di contattare con la massima urgenza il mio notaio.

PADRONE DIALLO MAMADOU

il suo smalto è: cabineXXXXXXamadou@XXXX.com

Tel.: 00 225 XXXXXXXX

con tutte le vostre coordinate per permettermi di mettervi in contatto con il notaio che si occuperà della procedura di questa donazione e del trasferimento dei fondi presso voi.

Conto di conseguenza sulla vostra prontezza e soprattutto vi chiedo di fare un buono impiego di questi fondi quando li saranno trasferiti e messi a vostra disposizione.

Che DIO benedica la nostra collaborazione.

Walter Bernard



Che DIO ci benedica tutti e tutte le nostre collaborazioni.

martedì, luglio 28, 2009

Un film per l'estate




Shark Attack 3: Megalodon

Dubbi del primo pomeriggio




In questo periodo non so bene cosa scrivere, ma sento comunque di volervi mettere a parte di un fantastico libro che ho appena iniziato. Trattasi di "Intransigenze", una raccolta di interviste a Nabokov, o meglio una raccolta di situazioni in cui Nabokov si lascia intervistare.
Nabokov rilasciava interviste a "tre condizioni inderogabili": "Le domande dell'intervistatore devono essere inviate per iscritto, ricevono risposte scritte e le risposte devono essere riprodotte alla lettera".
Dopo un inizio che mi fa dubitare se io Nabokov lo amo o lo odio (all'intervistatore che domanda "Le dispiacerebbe mostrarci un campione delle sue brutte copie?", VN risponde "Temo di dover rifiutare. Solo le nullità ambiziose e le mediocrità esuberanti mettono in mostra le loro brutte copie. È come far circolare campioni del proprio sputo"), si arriva a uno dei miei temi preferiti: la sinestesia e quella teoria di colori e scrittura stretti a doppio filo. VN afferma di essere stato un amante del colore sin da piccolo, infatti dice di essere nato pittore ma di quelli non così talentuosi, quindi verso i 14 anni abbandonò la pittura. Gli era rimasta però la cromestesia, questo "dono un po' strambo di vedere le lettere colorate". Una roba che solo uno su mille ce l'ha, anche se gli psicologi sostengono che tutti i bambini hanno questo dono ma poi lo perdono perché dei genitori stupidi gli dicono che sono sciocchezze. Si giunge a questa domanda e a leggere la risposta mi sono dovuta fermare.

Di che colore sono le sue iniziali, VN?

La V è di un rosa pallido, trasparente: credo che il nome tecnico sia rosa quarzo; è uno dei colori che più si avvicinano alla V. La N, invece, ha il colore grigio-giallognolo della farina d'avena. Capita però una cosa buffa: anche mia moglie ha il dono di vedere le lettere a colori, ma i suoi colori sono completamente diversi. Ci saranno due o tre lettere sulle quali siamo d'accordo, ma per il resto i colori sono diversissimi. Caso strano, un giorno abbiamo scoperto che anche mio figlio, che allora era un bambino - doveva avere dieci o undici anni -, vedeva le lettere a colori. Con la massima naturalezza diceva: "Oh, questa non è di quel colore, è di questo", e così via. Gli abbiamo chiesto di elencare i suoi colori, e abbiamo scoperto che, in un caso, una lettera che lui vede viola, o forse malva, è rosa per me e blu per mia moglie. È la lettera M. In altre parole, nel suo caso il rosa e il blu, combinandosi, hanno dato il lilla. Come dire che i geni umani dipingono ad acquerello.


Lo amo.

Colpi di scena





Viaggio, mattina presto, mi siedo.
Seduta al mio fianco una ragazza, dorme.
Pantaloni corti, belle gambe, belle caviglie, sembra un bel fisico. Piega la testa e i capelli le coprono il volo, respira lentamente e profondamente, l'aria con dolci ondate le gonfia il petto.
Chiudo gli occhi per qualche secondo, pondero se dormire o meno.
Quando ecco che la ragazza si muove, si sposta, le cede la testa e la appoggia sulla mia spalla, quasi abbracciandomi. Continuando a dormire.

Trattengo una risata per non svegliarla.
E nella mia mente malata comincio a pensare al blog, ad una serie di post, ognuno che inizia in questo stesso modo e finisce in modo diverso, e folle, e divertente.
Ne ho già preparati tre, forse quattro quando si volta, inclinando il viso.
La vedo.
Un cesso.

Ma va' a cagare te, i post e il blog.
Ora capisco il Razzi.

lunedì, luglio 27, 2009

Who Ya Gonna Call?


Mi lavo e mi sento male


Due come noi





Viaggio.
Con me c'è un negro uguale a Chris Rock.
C'è anche Kevin Federline, l'ex di Brittney Spears. Cappello, camicia, barba. Un bel ragazzo.

Più là c'è un tizio che è talmente anni 80 che il solo guardarlo mi fa venire in testa la colonna sonora di the breakfast club. Pantaloncini fighetti, all star, maglietta bianca larga, bretelle sottili che si incrociano, polsiera, occhialoni. Ma sono i pantaloncini con le bretelle che mi comunicano molto.
Molto disagio.

Scendo e vedo un tizio, egiziano, a torso nudo.
Sembra un orso. Grasso e muscoloso, un fisico animalesco e imponente, sotto alla pelle che sembra cuoio, sotto al pelo, sotto al grasso fasce di muscoli imponenti, massicce. Non mi sento sessualmente attratto, ma un certo tipo di curiosità, di fascino, lo suscita in me.
Sto diventando forse ricchione?

Ricomincio a camminare e ribecco Kevin Federline e mr Eighties, procedono innanzi a me fumando una sigaretta entrambi in modo molto fico.
Mi domando, sono davvero tanto "unico", o sono come loro sembrano a me, esagerati, inquadrati, ribelli improvvisati.

Due domande esistenziali nella stessa mattinata, non va bene.

Decido di comprarmi delle sigarette, le fumerò in modo molto fico alla fermata del tram.

sabato, luglio 25, 2009

L'onda





La sento, arriva.
L'onda.
Mancano ancora almeno quindici minuti di treno prima di arrivare a destinazione ma si diffonde una sorta di agitazione. L'ansia dell'arrivo.
Il treno per l'italiano medio è ancora una bestia non domata, un mistero.
Fa paura, e se non riuscissi a scendere? L'angoscia dell'immortale lotta dell'uomo contro il mondo, la natura, la realtà.
Il primo cede, si alza, è l'inizio.
Come capre, come lemming, la gente comincia ad alzarsi, uno dopo l'altro. Una reazione a catena.
Siedo vicino al corridoio e il mio compagno di sedile comincia a farsi prendere, non siamo manco a Lambrate, ma comincia a non riuscire a stare seduto, la sedia sembra scottare. Non si può alzare se non faccio altrettanto. Si sente bloccato.
Si agita, sbuffa, si guarda attorno, guarda fuori, guarda la gente che si alza e cammina. Negli occhi riconosco lo sguardo del cane che vede il padrone uscire di casa. Chiudo gli occhi ma quella immagine non mi abbandona.
Ok, porca troia, mi alzo.

E mi faccio quei cazzo di 15 minuti in piedi, in fila, lungo il corridoio.

venerdì, luglio 24, 2009

Istantanee momentanee





Gambe snelle, abbronzate che si tuffano in scarpe bianche.
Una timida afa che arriva alla bocca ma è troppo debole per soffocare la gola.
Caldo che arriva come sparisce, per gradazioni talmente lievi che la mente, presa da altro, si dimentica che temperatura ci fosse la mattina.
Aria condizionata, una strana fame, vecchi fastidi che come tarli scavano nella tranquillità così faticamente costruita.

Questa mia ultima estate italiana passa veloce ed anonima.

Mentre la notte la mia insonnia è cambiata, invertita, ormai scivolo facilmente nel sonno, solo per svegliarmi alle tre, alle quattro, e non riesco ad addormentarmi fino a pochi istanti prima del suono della sveglia.

Come se vivessi su di un diverso fuso orario.

giovedì, luglio 23, 2009

Rapporti epistolari






Questo un frammento della lettera che Provenzano scrisse di proprio pugno e diede a Ciancimino da far recapitare a Berlusconi tramite Dell'Utri, richiedendo al nostro primo ministro di cedere una delle sue tre reti alla Mafia.
Coincidenza volle che mediaset fu all'epoca protagonista di una forte campagna contro molte figure dell'antimafia.

Tanto perchè sono sicuro che non ne abbiate sentito parlare. Come del processo al figlio di Ciancimino che sta tirando fuori cose molto interessanti sui tristi figuri di cui sopra.

No perchè qui sembra che l'importante siano le puttane.

mercoledì, luglio 22, 2009

Mastella





STRASBURGO - "Una diaria di 290 euro! 'Sta miseria. Non ci si sta dentro. Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano". Clemente Mastella esterna il suo disappunto per le nuove "durezze" a cui sono sottoposti i 736 eurodeputati. "Si prende meno che in Italia". Lo urla in ascensore, sventolando furioso le carte che via via gli porgono i suoi assistenti. Studia i chilometraggi. Chiede a Cristiana Muscardini, storica eurodeputata di An, ora nel Pdl assieme all'ex ministro di Prodi, come funzionino le firme-presenze per essere pagati.

Per albergo e vitto la Ue paga ai deputati 295 euro al giorno. Più una correzione legata alla durata del viaggio e alla distanza fra casa e aeroporto (tre euro al chilometro). Fino a questa legislatura gli euro erano 250: l'aumento è legato alla nuova normativa scattata all'Europarlamento. Da quest'anno tutti i deputati guadagnano uguale: 7.666,31 lordi al mese, indicizzati sull'inflazione. Al netto, sono 5.700 euro. Con pensione dopo cinque anni, finito il mandato. Finora invece gli stipendi erano equiparati a quelli dei parlamentari nazionali: gli italiani erano i Paperoni e adesso prendono meno; ma per lituani, bulgari, e molti altri è una pacchia.

Nel conto, poi, ci sono 4.402 euro al mese per spese generali: vere o no, non si deve dimostrare nulla. Solo essere presenti in aula almeno sette volte all'anno. Altri 17.570 euro mensili, invece, sono per l'indennità di segreteria: stipendi e spese degli assistenti scelti dal deputato. Finora anche questa cifra era intascata senza ricevute, magari per collaboratori condivisi fra deputati.

I biglietti aerei per la prima volta non sono rimborsati a forfait: i rimborsi di business class per biglietti low cost o per viaggi di gruppo in auto erano prassi diffusa. Così ora è obbligatoria la ricevuta. Idem per la benzina: 0,49 euro al km. Infine, 4.148 euro sono destinati a viaggi fuori dai rispettivi Stati e 149 euro al giorno, hotel escluso, per missioni extra-Ue. Finisce così l'escamotage di incassare 1.500 euro in nero a settimana per i viaggi aerei che i deputati compiono per le tre settimane mensili di sedute a Bruxelles o Strasburgo. Alcuni, peraltro, si facevano vedere all'Europarlamento anche la quarta settimana, quella destinata al collegio di casa. Altri 1.500 euro.



E nessuno dice nulla.
E non succede niente.
Ormai siamo l'appendice di un potentato di malfattori, briganti e merda.

Ma l'importante è che sia fan di Padre Pio.

Ignoranza arrogante e bastarda.

martedì, luglio 21, 2009

I segreti della Chiesa





Impaginazione del corriere della sera di oggi.

Foto del papa, infortunato al polso della mano destra che campeggia in altro.
Ha il polso fasciato, ingessato.
Dice qualcosa su come i disoccupati debbano tenere duro, l'aragosta di ieri non era freschissima e questo lo ha fatto sentire vicino ai colpiti dalla crisi.

Ma torniamo alla fasciatura, l'abbiamo pensato tutti, no?
Voglio dire, il papa, il polso destro, "appoggiato male", dai...

E il corriere della sera aiuta, in basso a destra, foto di Wojtyla, tutto corrucciato, triste, ma serio. Guarda in camera.
Titolo
"Ai suoi tempi Wojtyla tentò di utilizzare la sinistra."


Giuro.

lunedì, luglio 20, 2009

La consistenza di un addio




Il momento dell'addio inizio a sentirlo giorni prima, come i cani sentono il temporale in arrivo.
Gli addii finiscono per consumarsi nell’attesa e in effetti elaboro così tanto gli ultimi momenti che poi quando arriva la partenza mi sento quasi liberata di quella sensazione di sospensione, in cui non vorrei sapere dove mi trovo ma lo so perfettamente. Odio gli addii, mi fanno sentire esposta, rintracciabile, mi stancano e vorrei saltarli a piè pari.
Prima di un addio i suoni somigliano allo sbuffo del treno, ogni linea sulla strada ricorda un binario, le voci riecheggiano come le ultime parole di quegli annunci metallici di orari e arrivi, ritardi e partenze.
Però sul binario gli abbracci si fanno più stretti, la pelle è più fitta, gli occhi sembrano più lunghi e le parole sono fatte di accenni e riferimenti sotterranei a quegli eventi nascosti che hanno segnato il tempo trascorso insieme, quelle cose a cui ripensi in silenzio e sorridi. C’era ancora una cosa che volevo dire, pensi, anzi due, ma ti viene in mente solo mentre torni a casa, col passo pieno e quel peso lì sul petto, nelle vaghe vicinanze del cuore.

Vi presento un nuovo aparazzino






Si chiama Renny, è il mio nuovo amico e spero sarà anche vostro.
Ultimamente soggiorna da me e penso si senta a suo agio dato che non vuole schiodare.
E' carino, beneducato, non puzza come il pesce - infatti è un sasso - e nel tempo libero ama fare quattro salti in sede pelvica a sinistra svoltando l'angolo verso l'uretere distale.
E poi è il classico tipo da happy hour ma con una marcia in più. Infatti non beve i soliti mojito, vodka o tequila. Lui è un originale, ama distinguersi e mi ha fatto conoscere valide alternative ai beveroni storici. Renny ed io sorseggiamo Orudis, Lucen 40 e Toradol.. il tutto accompagnato da una stupenda acqua Sangemini shakerata, non mescolata.
Stabilito che l'amicizia è soprattutto condivisione, ho pensato che è giunto il momento di permettere a chi lo desidera di godere della gioiosa presenza di Renny.
Nel caso fatemelo solo sapere prima che così lo piscio.

Saluuuuuti.

domenica, luglio 19, 2009

I lavori che non pensi






Chissà in quale momento della storia esattamente la razza umana ha pensato di affidare a parole altrui la comunicazione di auguri, congratuliazioni, felicitazioni.
Chissà chi si è detto "Oh, io mi metto a scrivere simpatici foglietti con messaggini e li vendo a chi li vuole far propri".

Mi domando se è stato un successo spinto dalla pigrizia, o da quella ritrosia che si ha a comunicare i propri sentimenti.
Molto più simpatico ed impersonale lasciare che sia qualcun altro a dire cose che quindi risultino solo parzialmente vere, non sbilanciamoci.

Ecco, un lavoro a cui uno non pensa, l'ideatore di biglietti augurali. Chissà chi è, come lo fa, se è freelance, se ha aspirazioni di diventare, un giorno, scrittore di oroscopi, o di messaggi a led, quelli che appaiono sull'autostrada.
Tipo "rispetta la vita, rallenta" o "allaccia anche le cinture di sicurezza posteriori".

Lettere da un desaparecido





E più o meno puntualmente mi arrivano queste cartoline del Razzi.

Ancora una volta criptico il suo commento

"Chi l'avrebbe detto che il formaggio mi sarebbe piaciuto tanto?"


Sembra comunque che il nostro amico si diverta parecchio, in giro per il mondo.

venerdì, luglio 17, 2009

Rassegnazione






Arrivando in stazione vedo un tizio che uscendo da una rotonda investe un ragazzo in bici, che aveva la precedenza. Non si fa niente, si rialza, si sitema la borsa, le cuffie, l'autista scende dall'auto, per dieci secondi o poco meno è preoccupato, spaventato, poi comincia ad assalire il giovane, preso da una specie di paura, da una forma di ansia e da quello spirito che mi pare oramai tipicamente italiano di discolparsi incolpando gli altri.

Non c'è nulla da fare, siam un popolo di solipsisti morali, abituati a ricondurre l'etica e la morale, la divinità stessa a noi stessi, al nostro vissuto, alle nostre esigenze.

Posso guidare anche se bevo, va bene se non pago il biglietto, va bene se non pago l'IVA, va bene se passo con il rosso, va bene se supero il limite di velocità.

Ricostruiamo Dio non solo a nostra immagine ma a nostro vantaggio, non è mai colpa nostra, le regole che infrangiamo sono secondarie.

Sondaggio, alzati e cammina.



Era il 24 Dicembre 2008 quando Razzi poneva fine all’Aparazzi Contest falsando, con un’interpretazione faziosa, la volontà del popolo. Al contempo proponeva un sondaggio che sarebbe durato, su queste pagine per quasi 7 mesi. Il motivo di questo perdurare è insito nella qualità del sondaggio stesso. Nessuno, neppure il suo autore, ha avuto fin’ora il coraggio di commentarlo. Ebbene è giunto il momento di porre fine all’omertà.

Il calendario di Jordan, vuoi passare un anno di festa con Jordan in testa?

Oh sì, canestro (1 voto, 4%)
Sì, ma con dedica autografata e profumata (2 voti, 9%)
Che idea del cazzo (8 voti, 36%)
No, voglio il calendario di Thesp e Papero (11 voti, 50%)

L’unico commento che si può fare al sondaggio esprime, io credo, il pensiero di molti. Un pensiero covato per 7 mesi e mai espresso ma che ora finalmente vede la luce dopo lungo travaglio: questo sondaggio fa cagare.

Ora che ce lo siamo finalmente levato dai coglioni, procediamo con il prossimo. Un sondaggio che sono sicuro non mancherà di infiammare gli animi e che giunge come ultimo, disperato tentativo dopo una serie interminabile di richiami all’ordine. Richiami che, inutile dirlo, sono andati tutti a vuoto.

giovedì, luglio 16, 2009

Giggino o bello





Notare che a un certo punto parla anche direttamente al Razzi.

mercoledì, luglio 15, 2009

Ripensamenti





Se penso alla mia fuga, al mio lasciare questo paese, ho un solo rimpianto vero, concreto.

Un giorno morirà Berlusconi.

E rifletto.

Quando accadrà davvero... io non ci sarò.
Cioè, non qui, non Italia, non potrò vedere le facce di tutti i coglioni che piangeranno e ridere loro in faccia.

Perchè se è vero che lui è una merda, se è vero che però è talmente merda che non riesco ad odiarlo, lo stesso trattamento non lo riservo per quella mandria di coglioni che lo adorano e santificano e invidiano e giustificano e amano ma, soprattutto, votano.

Guarda che è l'una




Interessante inchiesta di uno dei più storicamente agguerriti settimanale italiano, Sorrisi e Canzoni.

"Cosa facevano i VIP quando l'uomo sbarcò sulla Luna?"

Per un attimo mi fermo a pensare all'idiozia su molteplici livelli, un'idiozia che si propaga ad ondate attraverso ogni strato di senso, del titolo "Sorrisi e canzoni". Rischio di perdermi, ma è solo un attimo.

E così scopro che che Mike Bongiorno quel giorno bevve tanta birra.
Che Baudo litigò con Calindri. Che Sandra Milo protestò vigorosamente, perchè stavano rubando la Luna a "loro innamorati". Ricordo che la NASA fu lì lì per annullare la spedizione e tutto quanto, prima di ricordarsi che non sapevano chi cazzo fosse Sandra Milo. Personaggio che, tralaltro, non riesco a non immaginare come una vecchia laida e platinata, l'ispiratrice di Platinette, fin da bambina.

Ma soprattutto leggo come Barbareschi quella notte "fece per la prima volta all'amore" e "quella notte i miei genitori si separarono".

La mia mente cerca di ricostruire immagini sguaiate di un giovane Barbareschi infoiato, trame edipiche che possano ricollegare i due eventi narrati.

E penso.
Penso che Barbareschi morirà tra il 2009 e il 2010.


Ma al momento non riesco a capire se si tratta di un pensiero, di un'intuizione o di una vana, intensa speranza.

martedì, luglio 14, 2009

Malmostoso




Mi sento fuori forma. Gonfio come neppure le amiche della Marcuzzi nelle pubblicità, stanco, pallido e brutto. Mi vedo negli specchi e ciò che vedo riflesso è persino meno gratificante della ben modesta immagine mentale di me stesso che mi concedo. La vita fondamentalmente mi dimostra il contrario, ma non riesce a convincermi. E se convivere con i propri limiti è difficile, frustrante, farlo con quelli degli altri mi risulta al limite con l'impossibile.
La gente, la gente italiana, quella massa mobile composta di persone ognuna convinta di essere più furba delle altre, più in gamba. Che non valga la pena ascoltare, che non sia proprio il caso di stare a guardare, di rispettare spazi e opinioni altrui, che chi non è d'accordo vuole fregarti ed è un bastardo.Ognuna convinta che la loro è una buona idea. Che deve proprio superarti, anche se davanti c'è un semaforo, anche se magari è pericoloso.

lunedì, luglio 13, 2009

Messa a fuoco






Credo che ognuno di noi faccia affidamento, consciamente o meno, su una propria qualità per attraversare la vita.
Chi si basa sulla propria bellezza, chi sul proprio carisma, chi sulla simpatia. Chi sulla forza, chi l'attitudine allo sport, chi alla propria capacità di mentire.

Onestamente, non mi sono mai ritenuto un genio, ma comunque abbastanza intelligente.
Brillante, sveglio, in gamba. Di certo non ho mai potuto basare la mia vita sul mio aspetto o... sulla mia resistenza alla fatica per avere successo nella vita, piuttosto, nonostante la premessa, sul mio cervello.

Putroppo ci sono dei momenti anche questa vana sicurezza, questa traballante stima nelle proprie capacità di sopravvivenza viene meno.

Come quando ti chiudi una porta sul piede massacrandoti quattro dita.

Ecco in questi momenti mi domando come farò ad arrivare a domani.

domenica, luglio 12, 2009

Very Inutil People





C'era una volta in una villetta con tanto di piscina di millemila chilometri tondi una bella ragazza nella parte della bella ragazza e una Festa Qualsiasi nella parte della Festa Qualsiasi. Al loro fianco ma anche nei pressi e un po' più in là vegetavano gli amici: Pungitopo, Genuflessa, Porfirio, Parziale e Mariabuttalapasta.

Tutta bella gente proprio come la bella ragazza. Un gregge di pouf su rotelle. Questo gregge è munito di una cinghia che fa anche da manico, con una campana che è diversa per ogni pecora, si chiama Beea.
Mica cotiche, solo fagioli.

Dato che Qualsiasi era lì gli invitati cominciarono ad onorare la Festa. Cibo. Alcool. Cibo. Alcool. Alcool. Alcool. Foto dell'evento. Genuflessa che si genuflette. Pungitopo che abbraccia Parziale. Mariabuttalapasta che buttalocchio su Pungitopo. La bella ragazza nella parte della bella ragazza. Qualsiasi che è e basta.

La testata decisiva però arrivò solo ad un'ora imprecisata della notte nell'anno della lasagna surgelata. Manzoni infatti firmò la bella gente facendo acquisire loro lo status Super Sayan - o scultura vivente, non ricordo - e la bella gente nel turbinio d'emozioni decise di turbinare in piscina.

Turbina qua
Turbina là
ma non li troverai
Turbina là Turbina qua
forse poi ti perderai
Turbina di qua, Turbina di là
loro ti vedono sai
Turbina di là, Turbina di qua
ma dove sono chissà!

Nello scarico, sono nello scarico. A forza di turbinare si è infatti formata un'onda anomala in grado di risucchiare le sculture viventi.
Oh cazzo - disse la piscina.
Oh cazzo - disse la bella gente.
Sti cazzi - disse l'onda anomala.

Le chiare,fresche, dolci acque cloroformiche ove le belle membra posero coloro che solo a me parsero pirla da allora non sono più state le stesse. Qualche litro è passato a miglior evaporazione, qualche altro litro ancora ricorda l'evento e qualche altro litro non sa/non risponde/si è messo a bere.

La bella gente invece ha fatto di necessità bisogno. Trovato riparo e fraterno conforto nelle fogne arredarono i condotti con le mutande D&G di Pungitopo. Parziale e Porfirio si fecero crescere un guscio sulla schiena. Mariabuttalapasta buttacaso grazie al ginocchio che faceva contatto con il gomito iniziò a vendere gadget ispirati alle tartarughe bella gente. Astucci. Bambole gonfiabili. Magliette. Qualsiasi cosa sebbene Qualsiasi continuasse a chiedere cosa. Genuflessa si genufletteva di fronte a tanta grazia. E la bella ragazza faceva la parte della bella ragazza.

E vissero tutti squamosi e contenti o almeno così narra il loro profilo su Facebook.

Ps: Fine.

sabato, luglio 11, 2009

Amatemi!

venerdì, luglio 10, 2009

5cento





Solo ad un giapponese poteva venire in mente di fare un carro armato con una vecchia 500
-.-

giovedì, luglio 09, 2009

Società di cazzate - Aggiornamenti e progetto spot






Come CEO della SDC vorrei informare di aver dato l'avvallo al progetto "Forza 4 - Worldwide Crime Fighting", progetto ideato da Ergo che, nella tradizione dinamica e fluida della SDC, ha preso il posto di inventore... che normalmente spetta a Fiodor. Fiodor a 'sto punto dovrà occuparsi degli psicofarmaci e il Razzi si scoperà le giapponesi.

Ad ogni modo volevo sottoporre un'idea per la pubblicità di una nota bevanda.

Un uomo in auto, ascolta la radio, musica Rock, qualcosa di anglosassone, un ritmo incalzante, orecchiabile, niente di eccessivo, ma magari di non mainstream e non facilmente riconoscibile.

Canticchia, felice, guida. Si ferma ad un semaforo.

Picchietta con le mani sul volante seguendo la batteria della canzone, poi si prende una lattina, di Red Bull, primo piano della bibita mentre se la porta alla bocca e ne beve un sorso.

La musica cambia all'improvviso, dall'autoradio.

"Ti lascerò vivereeeee, ti lascerò crescereeeee"

Il guidatore è palesemente stupito, stupefatto.
Poi guarda la lattina, capisce, sorride.

"Red Bull. Ti mette Leali."


Sfumata.


Che ne pensate?

mercoledì, luglio 08, 2009

martedì, luglio 07, 2009

Lettere da un desaparecido






Proseguono le foto-cartolina spedite dal Razzi dal suo volontario esilio, dal suo peregrinare lungo gli angoli del mondo, continua dunque la serie Worldwide Razzi.

Qui il nostro eroe in una sessione di scalata con bird watching che ha preso una piega insperata e inaspettata.

Il suo commento abbastanza epistolare: "Mi mancate".

Da quel che ho capito non si riferiva ai gabbiani.

Pensieri Notturni

La notte si allontana
come una ladra
guardiana del nostro amore,
del tuo dolce aprirti come un fiore
del mio gonfiarsi
come un germoglio fertile
e le stelle si spengono ,
lasciandomi il tuo dolcissimo sapore.

lunedì, luglio 06, 2009

Fiducia




Prendendo la storia per vera...
Come biasimarla, chi non si sarebbe fidato di quel tizio?
È proprio vero che spesso il diavolo si traveste da angelo.

Genetliaci ergonomici





Normalmente me la cavo abbastanza bene con le parole, o almeno così mi dicono talmente spesso che ho finito per crederci.
Ma ci sono cose che in effetti fatico un po’ a spiegare, anche se c’è chi, spero, le capisce benissimo.

Una di queste è come una persona dall’altra parte del mondo, che se sono fortunato posso vedere pochi giorni ogni tre mesi, che sarà sempre più dura, difficile incontrare possa essere uno dei miei migliori amici in assoluto, un punto folle e fermo della mia vita, uno dei motivi principali per cui ho “bisogno” della rete, perchè come una sorta di faro lontano ci si possa confortare a vicenda della virtuale, distante, rarefatta presenza l’uno dell’altro, bearci del “tutto bene dall’altra parte del mondo.”

E oggi questa persona compie gli anni.

E allora fatemi sotto, e unitevi a me. Perchè alla fine lo amate tutti questo scorbutico, rigido, assurdo, biondo rompicapo di nome Ergo.

Mafalda, fa’ gli auguri ad Alessandro.

domenica, luglio 05, 2009

Il Colpo Di Grazia Finale: la pubblicità della catena Piccòl!




E vi va bene che non pubblico tutta la saga di Sensualità A Corte...

La luna (W. Benjamin, "Infanzia berlinese intorno al millenovecento")




La luce che piove dalla luna non è destinata alla scena del nostro essere diurno. Il cerchio che essa indistintamente rischiara, sembra essere quello di una terra rivale o secondaria. Non è quella che la luna segue da satellite, ma quella a sua volta trasformata in satellite della luna. Il suo vasto petto, il cui respiro era il tempo, non si muove più; finalmente la creazione è tornata alle origini e può nuovamente indossare il velo vedovile che il giorno le aveva strappato. Questo mi faceva capire il pallido raggio che attraverso la persiana penetrava fino a me. Il mio sonno era inquieto; la luna lo sezionava con il suo andare e venire. Quando c'era lei nella camera e io mi svegliavo, ne venivo scacciato, perché sembrava che la stanza non volesse ospitare nessuno all'infuori di lei. La prima cosa su cui cadeva il mio sguardo erano le due catinelle color crema del lavamano. Di giorno non mi capitava mai di prestarvi attenzione. Ma alla luce lunare, la striscia blu che correva lungo la parte superiore mi turbava. Simulava una sorta di fettuccia che entrava e usciva da un tessuto. E in effetti: l'orlo delle catinelle era increspato come una gorgiera. Fra le due erano sistemate delle brocche panciute, fatte della stessa porcellana e ornate dello stesso motivo floreale. Quando scendevo dal letto, tintinnavano, e questo tintinnio, attraverso il ripiano di marmo, si trasmetteva alle vaschette e bacinelle della toeletta. Ma per quanto mi facesse piacere carpire un segno di vita - fosse anche solo l'eco della mia - all'atmosfera notturna, era però un segno insidioso che come un falso amico attendeva il momento di ingannarmi. Avveniva quando con la mano sollevavo la caraffa per versare acqua in un bicchiere. Il gorgogliare di quell'acqua, il rumore con cui deponevo prima la caraffa e poi il bicchiere - ogni cosa giungeva al mio orecchio sotto forma di ripetizione. Perché sembrava che il passato avesse già occupato tutti i luoghi di quella terra secondaria in cui ero rapito. Dovevo rassegnarmi all'idea. E quando poi mi accostavo al letto, era sempre con la paura di trovarci steso me stesso.
La paura svaniva del tutto solo quando sotto la schiena sentivo il materasso. Allora mi addormentavo. La luce della luna abbandonava a poco a poco la mia camera. E spesso era già immersa nell'oscurità quando mi risvegliavo una seconda o una terza volta. La mano era la prima a dover trovare il coraggio per affacciarsi oltre il fossato del sonno in cui aveva trovato riparo dal sogno. Quando poi il tremulo lumino da notte aveva placato lei e me, risultava che del mondo nulla più esisteva se non un unico, ostinato interrogativo. E questo era: perché mai esiste qualcosa nel mondo, perché esiste il mondo stesso? Con sbigottimento mi accorgevo che nel mondo niente poteva costringermi a pensare il mondo stesso. Il suo non-essere non mi sarebbe risultato in alcun modo più problematico del suo essere che sembrava ammiccare al non-essere. Quando la luna ancora splendeva, il mare e i suoi continenti non avevano molto in più del mio lavamano. Della mia stessa esistenza non era rimasto altro che il sedimento del suo abbandono.


(Traduzione di Enrico Ganni)

sabato, luglio 04, 2009

Mi piacerebbe






In certi istanti, di dormiveglia, il caldo, il suono delle cicale, la leggera brezza crescono sulla pelle, nella mente, fino a diventare sensazione importanti, ma inafferrabili.
Sembrano però essere elementi focali, che aguzzano i tuoi sensi, i tuoi ricordi.

Pensi a quanto vorresti portarle con te, e con esse mille altre cose. L'odore di un costume bagnato, certe voci che senti in lontananza da quando sei bambino e che non hai mai portato in primo piano.

E vorresti avere le parole, le parole per fissare certi concetti, certi attimi, certi odori ferrosi che nascono da dentro di te, invece che dall'esterno, come il sapore del tuo sangue, come un dolore raro.

E invece queste parole non le hai, turbato dalla tua solitudine sensoriale puoi affidarti solo alla malinconia per riconoscere queste cose in te stesso, e per conservarle.

Storia Minima Dell'Arte - 9



E concludiamo la saga.

Niente, vado va', cià, cià!

venerdì, luglio 03, 2009

Evviva






Tranquillizzati i fan, si è già reincarnato!

Storia Minima Dell'Arte - 8

Rispetto per i fan






Leggo una notizia.
La compagnia che ha allestito circa 50 concerti di Michael Jackson a Londra offre una generosa possibilità ai propri fan. Quella di poter tenere i propri biglietti come ricordo.
Certo, in quel caso devono rinunciare al rimborso dovuto del biglietto per mancata performance dell'artista, ma vuoi mettere che gentilezza?

E ci tengono a precisare che lo fanno perchè vogliono rispettare l'amore immenso che Michael Jackson aveva per i propri fan, e vogliono ricordare che il layout dei biglietti era stato appunto scelto da Michael, con i mente loro, i fan.

È bello quando la morte di un'icona del pedopop riesce a scalfire il duro cuore di roccia di una multinazionale.

Storia Minima Dell'Arte - 7

Auguri




Oggi è il compleanno di una persona speciale: La Rebo.
È timida e non ha mai scritto su questo blog però ci legge e in fondo è legata alla vita di alcuni di noi, quindi la si potrebbe insignire del titolo di "Aparazzina ad honorem".
È entrata zitta zitta nella mia vita un anno fa e spero che ci rimanga a lungo, almeno tanto a lungo per poter finalmente fare una delle tremila cose che sempre ci ripromettiamo di fare insieme.
Quindi buon compleanno, cara Rebo. Non importa se gli anni passano, se la piastra perde calore e i capelli perdono colore. Non fa niente se ti aggiri in pigiama per casa tutto il giorno. Per me sarai sempre molto elegante ma soprattutto sarai la mia compagna tabaccona. Ci sarà sempre un terrazzino ovunque andrai.
Approfitto anche per farti gli auguri dell'anno passato, perché questo giorno un anno fa eri così nel panico che non ci hai neanche detto che era il tuo compleanno.

giovedì, luglio 02, 2009

Vi parlo di Amore



Ho vent'anni, mi guardo intorno e vedo quanto è dura la vita. Sì, ma anche splendida. Mi commuovo di fronte a un'alba, per un amico darei tutto quello che ho senza sentirmi per questo povero. Danzo con la vita, la invito a ballare, la stringo ma non troppo, la guardo negli occhi, rispettandola e amandola, così come amo lo sguardo di una donna innamorata.

L'eterno ritorno dell'uguale





E ritorno a fare il pendolare.
Male.
Nel senso che perdo il primo treno.
Il secondo non arriverà mai, annunciano due ore di ritardo, qualcuno si è ammazzato sulle rotaie, polizia, investigazioni, se si sbloccheranno prima di sera è un miracolo.

Mentre ancora questa bella notizia non era stata diffusa, attendo seduto su di una panchina, sfogliando un giornale gratuito.
Di fianco a me una donna, sandali rossi e smalto rosso, mangia una mela rossa con le labbra rossissime. La pelle bianchissima. Sul piede destro, dove posa il laccio del sandalo, un cerotto che nasconde qualcosa. Provo schifo. Ribrezzo. Mi alzo per buttare il giornale nel cestino della carta e una tizia scatta e si siede al mio posto.

È brutta. Ma non solo. Negli occhi le manca quella naturale timidezza, quello sguardo dolce tipico delle persone brutte, di quel tipo di bruttezza molle. Leggo invece superbia, cattiveria.
Faccio per spiegarle che il posto era mio, che mi ero solo alzato un attimo e fatto meno di un metro... quando apre un giornale.
Libero.
Campeggiano titoli sulla sinistra morta, sul giusto silenzio sui "gossip" che riguardano Silvio.

Cedo.

Non avrebbe senso spiegarle, non capirebbe.
Questi hanno una naturale osticità a comprendere argomenti quali giustizia, legalità, rispetto, intelligenza.

Storia Minima Dell'Arte - 6

mercoledì, luglio 01, 2009

Una confessione






Lo sapete tutti, voglio andare in Giappone.
Quello che credete di sapere è il motivo, la ragione, ciò che veramente mi spinge.
Il demone giapponese, l'oni che mi brucia sotto la pelle, l'ossessione.
Ognuno di voi si è fatto di sicuro la propria idea.
Donne, cibo, cultura, fuga, cartoni animati, cazzate, signori, cazzate.

Il vero motivo è un altro, e come tutti i "veri motivi" è banale, puerile, sciocco.

Il fatto è che tempo fa, più di un anno fa, chiesi a qualcuno, forse Pan, forse Ali, di comparami un set di boxer, più o meno in questo modo: "Devo partire, comprami TANTI boxer".
Cosa che la persona, efficientemente, fece.
Solo che sono dei bei boxer, tutti simili, tutti con l'elastico che dice "INTIMISSIMI".
Ora, io porto pantaloni che normalmente scendono e fanno intravedere l'elastico dei boxer, posso mai andare in giro in Italia con scritto INTIMISSIMI?

Ecco l'esigenza di rivalorizzare quella partita di boxer, andando per esempio in Giappone, dove la scritta intimissimi di sicuro ha tutto altro impatto.

Ecco spiegato il meccanismo, il demone, il segreto.

Un po' come Ergo che è andato in USA perchè ha il cazzo circonciso, per intenderci.

Storia Minima Dell'Arte - 5




Varda ti... che vita demmerda!...