giovedì, marzo 31, 2011

Super Apa Evil Porno Idea


Ho avuto un'ideona.
Per un progetto lavorativo che potrebbe veder coinvolte alcune delle vostre figure professionali.

Il concetto fondamentale e' che il mondo e' pieno di gente che ha certi pruritini e porta risentimento o nostalgia verso gli ex.
Se uniamo questo a una serie di sviluppi nelle tecniche di manipolazione fotografica nonche' all'evoluzione di internet, dei social network, dei livelli di utenza...

Ma sto perdendo tempo, l'idea e' talmente vincente che si vende da sola.

Un servizio di consolazione per cuori infranti. Di vera consolazione.
Un esempio di servizi da offrire.
- Tu ci mandi una normale foto della tua ex o della ragazza che ti ha spezzato il cuore, noi la rielaboriamo creando dei finti nudi o finte foto erotiche, entrambi assolutamente realistici, perche' tu ne faccia quel che vuoi.
- Tu ci mandi una normale foto o filmato della tua ex e il nostro team di esperti vagliera' la totalita' della scena porno mondiale, amatoriale e non, messa a disposizione dalla rete per trovare quella/e che piu' le assomigliano perche' tu ne faccia quel che vuoi.
- Hai invece a tua disposizione una serie di foto e filmatini piccanti e hai paura che a pubblicarli online si possa risalire a te? Per un modico fee ci pensiamo noi, garantendoti totale anonimato o modificando leggermente i filmati in modo tale che tu non sia perseguibile, ma che allo stesso modo tu possa farne quel che vuoi.
- Nessun cuore spezzato ma vuoi che gente totalmente estranea veda quanto sei bravo o quanto e' brava la tua lei tra le lenzuola? Ci pensiamo sempre noi, nascondendo in modo esperto la vostra identita', mettendovi al riparo da parenti, amici, colleghi e malelingue.


Che ne dite?
In quanto tempo diventeremo miliardari?

mercoledì, marzo 30, 2011

Manca poco al compleanno



Manca poco al compleanno di Thesp.

Uomo, come alcuni di voi sanno, di stirpe russa.
Terra di Tolstoj, di Dostojevskj.
Di cultura raffinata e di tradizioni antiche.

Mi dicono che quello nel seguente filmato e' la classica celebrazione del 32esimo compleanno di un giovane uomo.

Se potete confermare, credo sia il caso di organizzarci per il nostro amico Thesp.

Lutti e amarezze


Ed e' dunque cosi' che il Giappone annuncia che quest'anno, non ci sara' la festa del cazzo.
Il Kanamura Matsuri, infatti, non si celebrera' quest'anno, e' ufficiale.

UFFICIALMENTE, il motivo e' che non pare bello celebrare una festa quando il paese e' stato colpito dall'immane tragedia del terremoto.

Ma noi tutti sappiamo che la festa non ha ragion d'essere, se io non sono in Giappone.


martedì, marzo 29, 2011

Domande. Domande per il Razzi.


Ma i quattro formaggi... quali sono?

giovedì, marzo 24, 2011

Smascheratore di spiriti

Negli anni venti, dopo la morte dell'amata madre, Houdini dedicò le sue energie a smascherare medium e parapsicologi, un'attività che verrà poi proseguita ai nostri giorni, tra gli altri, dal prestigiatore James Randi e dalla coppia Penn & Teller. La preparazione tecnica di Houdini nelle arti della prestidigitazione gli permise di svelare frodi che avevano fino ad allora ingannato molti scienziati e accademici.

Divenne un membro del comitato di Scientific American che offriva un premio in denaro a chiunque avesse saputo dimostrare di possedere capacità soprannaturali. Grazie a lui il premio non fu mai ritirato. A mano a mano che la sua fama di "acchiappafantasmi" cresceva, Houdini iniziò a frequentare sedute spiritiche in incognito, accompagnato da un reporter e da un ufficiale di polizia.

La più famosa medium che cercò di smascherare fu Mina Crandon, nota col nome di Margery. Houdini seppe riprodurre gli effetti delle sedute della Crandon, ma altri aspetti delle sedute di quest'ultima rimangono controversi. Per esempio, la comparsa della seconda mano 'teleplasmica' di Crandon non è mai stata totalmente spiegabile.

Quest'attività costò a Houdini l'inimicizia di Sir Arthur Conan Doyle (1859-1930), il creatore di Sherlock Holmes. Nonostante Holmes fosse un razionalista che rifiutava il soprannaturale, il suo creatore Doyle era un fervente credente nello spiritismo e si oppose pubblicamente a Houdini, rifiutandosi di credere ai suoi resoconti.

Houdini morì di peritonite, in seguito alla rottura dell'appendice, nella notte di Halloween il 31 ottobre 1926 all'età di cinquantadue anni.

Uno passa la vita a dimostrare che gli spiriti non esistono e muore la notte di Halloween.

Analisi e sfogo sullo sviluppo del blog





Molti si aspettavano probabilmente che scrivessi qualcosa, su queste pagine, dei giorni del terremoto. Delle paure radioattive, dei casini.
Non e' affatto facile.

Non e' affatto facile perche' il blog si e' pian piano trasformato. Ha cambiato i toni, le modalita'. Il ridicolo diventa necessario, sotteso, indispensabile.

Il finalino frizzante, la battuta nascosta.
Una volta non era cosi', ma il tutto e' dovuto all'allargamento del pubblico e dei lettori.

Diventa difficile rimanere serio, parlare di se stessi, delle proprie percezioni. Perche' se pure "APA" qui rimane un personaggio fittizio, un espediente letterario, non sempre chi legge e' in grado di scindere, di capire e apprezzare la differenza.

Ecco scemare la serieta' e seriamente aumentare la scemenza.

E non e' tutto, visto che il pubblico si allarga, diventa difficile parlar male, sfottere, prendere per il culo. Non sia mai che l'oggetto delle nostre critiche, delle nostre invettive se ne abbia male, si offenda, leggendo.

Non rimane che, quindi, prendersela con chi possiamo essere sicuri che non legga questo blog. Questo il margine di liberta' che ci rimane. E quindi usiamolo...
Vaffanculo Berlusconi.
Vaffanculo Razzi.

mercoledì, marzo 23, 2011

Scampagnata


Chi c'e' domenica a pranzo per un allegro ritrovo e magari uno strachi'para't?

Io, LK, Montag, Hazey, Byfluss, Lady Byfluss e Byflussino, Ergo e...?

martedì, marzo 22, 2011

Cambiamenti


Saranno le radiazioni, sara' la vecchiaia, ma il mio corpo sta cambiando.
I miei capelli sembrano meno ribelli, quasi malleabili, anche ora che hanno una certa lunghezza.
Sono passato da pisciare una, due volte al giorno al massimo a svegliarmi la notte, verso le quattro, le cinque, per barcollare verso la tazza.

Ma la cosa che mi preoccupa di piu' e' la frequenza con la quale mi capita questo strano fenomeno per cui se mi siedo a lungo su certi tipi di sedili... mi si informicola il cazzo.


Cosi', per mantenervi aggiornati sul mio stato di decadimento fisico.

giovedì, marzo 17, 2011

Back


Tornato in Italia.
Stanco.
Affranto.
Triste.

Unica nota positiva, andato a pisciare ieri notte, piacevole scoprirsi il glande fosforescente.

mercoledì, marzo 16, 2011

Io sono Godzilla e tu sei Tokyo



Tra poche ore Radioactive Man toccherà il suolo natio.
Facciamolo sentire a casa.
Accingiamoci tutti ad accoglierlo come si conviene a un eroe dei nostri tempi.

martedì, marzo 15, 2011

...

Da alcuni giorni, ogni volta che accendo la televisione o mi collego ad internet, vedo sempre delle scene che ricordano tanto quelle di un film.
Una pellicola infarcita di effetti speciali, il regista si è fatto evidentemente prendere la mano.

C'è un terremoto. Fortissimo.
Uno tsunami con onde di dieci metri.
E una centrale nucleare fuori controllo.

Eppure è tutto vero e là in mezzo c'è (spero ancora per poco) una persona che conosco.
Apa.

Vorrei essere d'aiuto, scrivere almeno qualche parola d'incoraggiamento ma non credo di poter trovare le parole giuste.
Forse non ne esistono.

Del resto cosa vuoi dire di fronte a un disastro del genere?
Al massimo posso dare una pacca sulla spalla virtualmente ad Apa, dirgli che sto pensando a lui.. come del resto tutte le persone di questo blog.

Però è sempre troppo poco.
Troppo poco, davvero.


Forse è solo il caso di far parlare il silenzio..

Photopost

photomap

leaving Tokyo. It ain't easy.

domenica, marzo 13, 2011

Japanese Syndrome


E' difficile parlarne.
Difficile parlarne perchè difficile spiegare tutta una serie di dettagli, pratici, emotivi, contingenze proprie di chi questa realtà l'ha vissuta e la vive e che non sai quanto vanno spiegate a chi ti legge, ascolta. Come sempre comunicare diventa anche soppesare, filtrare, e fondamentalmente, devi mettere in ordine i fatti e i tuoi pensieri.

Pensi al rispetto verso il dramma, verso le persone ma sai che c'è? Cazzo, io c'ero, questa cosa l'ho vissuta sulla pelle, quindi vaffanculo. Ho vissuto la scossa, la confusione, la gente che scappava, che piangeva, le cose cadute dai muri, dai soffitti. Ho vissuto il non capirci un cazzo, vedere gente la cui ultima priorità sul momento era spiegare ad un povero gaijin che non parla giapponese cosa cazzo stava succedendo e cosa dicevano gli altoparlanti, le sirene e i mille televisori sintonizzati su messaggi di allarme. Ho vissuto l'essere completamente solo e il ritrovare per caso, nella folla i miei colleghi. Ho vissuto il decifrare il telegiornale per capire cosa mi aspettava. Ho dovuto prendere decisioni che la situazione emotiva, l'ansia, facevano pesare come se ne potesse dipendere la mia vita. Ho vissuto la città bloccata e l'esodo notturno lungo le strade, mi sono perso, mi sono ritrovato. Ho vissuto l'essere separato dalle persone a me care, il non poterle raggiungere e l'impotenza di fronte al doverle aspettare. Ho vissuto il dover provare a far funzionare tre cellulari diversi e skype ogni 30 secondi, e un volo in bici una volta che, per 30 secondi, il cellulare ha funzionato e ho capito dove cazzo fosse LK. Quindi ho vissuto quello che bene o male tutti hanno vissuto a Tokyo. Quindi, dicevo, vaffanculo posso dire quello che voglio.

E posso dire che qui, a Tokyo, col senno di poi, non è successo un cazzo.

Chiariamoci, questo è una dramma, una tragedia, un dramma vero. Un dramma vero che si è svolto a 250 km da qui. Qui, non è successo un cazzo. Solo l'eco di quel dramma. Una breve paura. Un disagio a seguire. E sembra quasi che a qualcuno che a Tokyo ci vive, dispiaccia. Ma le riflessioni sulla natura umana le lascio ad un altro momento.

E sia lodato internet. Quando telefoni, treni, strade non funzionavano, internet, dopo un breve periodo di smarrimento, ha retto. Anche solo poter dire "siamo vivi" a chi era in ufficio, o si stava svegliando in Italia. E con esso ha retto il GPS del mio povero iPhone, che bene o male mi ha portato a casa lungo strade sconosciute. Di contro, finita la crisi, internet è diventato l'angolo dei rumors senza controllo. E una cassa di risonanza di allarmi e panico.

E fondamentalmente questo è quello che ci rimane da fare in questi giorni che sanno di emergenza, di vacanza, e di normalità. Separare il panico dalla razionalità, separare il rumore della lussuria della tragedia di coloro che pronti a non credere a ogni news positiva sono disposti a fare eco a ogni peto come se fosse bomba, dalle informazioni vere, dai problemi veri. Tenere la situazione sotto controllo.
Non sobbalzare a ogni vibrazione di cellulare, non auscultare il terreno alla ricerca delle scosse di assestamento. Aftershock uno ogni cinque minuti, dicono. Ne ho sentito UNO in due giorni. Gli altri ci sono, ma li senti solo se li vuoi cercare, immagino. Ricordarsi che non si muore di "terremoto", ma per le conseguenze di esso, per panico e per scelte sbagliate. Evitare di stare fuori da palazzi dove possa cadere l'intonaco, vetri e insegne. Credo che dopo una scossa 7.9 sulla solidità delle case di Tokyo non ci sia nemmeno da discutere.

E poi vivere la propria giornata, farsi due risate sulla propria situazione, ridicolizzare il panico, piangere e compiangere chi il dramma vero l'ha vissuto e lo sta vivendo davvero, uscire a fare due passi, mangiare qualcosa, rasserenare come si può chi anche qui, e non li biasimo, è teso e spaventato, e, se si riesce, donare un po' di sangue.

Per strada i bambini giocano, le famiglie escono, i negozi e i ristoranti sono aperti.

Siamo soprravvissuti a un terremoto 7.9 sulla scala Richter, da queste parti. Credo che sia il caso di farne buon uso di questa cosa.

Quindi appena Marta si sveglia, la mia collega che durante l'emergenza dorme nel mio salotto, mi attacco alla PS3, che devo livellare a DC Universe Online.

venerdì, marzo 11, 2011

Omens

Qualche tempo fa ero sul punto di fare un post sui grandi terremoti in Giappone.

Poi ho pensato che sarebbe stata una mossa poco carina nei confronti di Apa.

Sembra però che il nostro caro amico si sia dato una mano di iettatura da solo, per quelli che non lo sapessero il post precedente è infatti stato pubblicato PRIMA del terremoto.

Apa sostiene di aver avuto una premonizione: una cefalea "strana" che normalmente gli viene in concomitanza con repentini cambiamenti climatici.

Ho raccolto una testimonianza fotografica di questo intenso momento di attività medianica


Siamo felici che tu stia bene e siamo anche più tranquilli perché ora abbiamo la dimostrazione che saprai scampare a qualsiasi pericolo grazie al tuo superpotere.

Avvisaci prima la prossima volta.

Volano cazzi

mercoledì, marzo 09, 2011

martedì, marzo 08, 2011

Discriminazioni




Lo sputo altrui ci fa schifo.
Cosi' l'urina.

Il sudore.
Il cerume.

La merda. Non fatemi neppure parlare della merda.

Ogni cazzo di secrezione corporale altrui, fondamentalmente, ci fa schifo.

Tranne, le lacrime.

Le lacrime a quanto pare hanno una nobilta' tutta loro, come se non fossero un liquido salino prodotto da una ghiandola.

Io vorrei cominciare a proporre l'idea che pure quelle facciano schifo.

Anche perche' mi pare ingiusto che al giorno d'oggi il pianto, sia prerogativa delle donne.

In passato era diverso. Le sentivi, le donne, che "amavano un uomo che non si vergogna di piangere".
Negli anni settanta, poi, era un trionfo. Quante canzoni. Battisti, Equipe 84, i Dik Dik. Tutti che cantavano di uomini, addolorati, affranti, soli che piangevano.


Ma allora, cosa e' cambiato?

Il problema e' che al giorno d'oggi l'uomo, se e' solo, semplicemente va su porntube, produce altre secrezioni, e poi a piangere non ci pensa piu'.

lunedì, marzo 07, 2011

venerdì, marzo 04, 2011

Achille


Mi ricordo ancora uno dei primi giorni al liceo.
L'inizio dell'Iliade, Achille che piange sulla scogliera e sua madre, ninfa marina, che arriva e lo consola.
Achille che piange perche' gli portano via Briseide, la tradizione lo vuole innamorato, la verita' e' che di Briseide non gliene frega un cazzo. Achille piange perche' ha subito un ordine.
Il suo onore e' ferito, lui e' il piu' figo degli Achei, quindi non puo' subire quest'onta.
Quindi piange.
E chiama la mamma.

Tu dici, ma allora e' un pirla. NO!
Perche' ti spiegano che per gli antichi greci gli eroi dovevano essere esagerati in tutto.
Urlare, ridere, mangiare come dieci uomini.
Amare come mai.
Piangere, dunque, come nessuno.

Sara'.
Ma mettici quello. Mettici che si era vestito da donna per non andare in guerra. Mettici che il personaggio di Achille e' recitato da Brad Pitt che siccome ha i piedi brutti si fa cambiare i calzari e si fa mettere degli stivali... Mettici che non riesce a raggiungere una tartaruga...

Mettici questo ed altro e per me Achille rimane una fighetta.

Ecco l'ho detto.

Una fighetta che se avesse avuto due grammi di cervello in piu' si sarebbe messo una placca, o qualcosa sul tallone e via.

mercoledì, marzo 02, 2011

Minchia





Doppi auguri, entrambi micidiali, musicali, multimediali, che colpo al cuore.

Arrivare in ufficio, con le mille preoccupazioni, le mille cose.

Gli auguri ballerini di mia moglie nella testa.

E poi trovare questi auguri qui.

Pensare che forse davvero la qualita' del tempo speso, la pesatura di quel che siamo, forse davvero le si misurano entrambe in base agli amici che si hanno. E se e' cosi', allora minchia io sto a postissimo davvero. Piu' di cosi' non posso fare.

Sono commosso. Seriamente commosso. Talmente commosso da pensare che alla fine che ci faccio lontano da gente cosi'? Ma poi lo so che di fatto non si e' mai lontani. E il piano e' quasi chiaro.

Sono commosso.

Che posso dire se non grazie. E minchia.

E se non fosse che mi sono dimenticato di mettermi il deodorante stamane, potrebbe persino essere una giornata decente.

Purtroppo quando non mi sento protetto, sotto le ascelle, vabbe', lo sapete come divento.

Apaversario

Abbiamo condiviso con te solo alcuni di questi tuoi 33 anni, ma mi piace immaginare che siano stati i migliori, per me di sicuro lo sono stati.


Per questo vorrei ringraziarti.

Ciao Apa, benvenuto nel tuo futuro, ed è tutto tuo.


Eroicamente

Abbiamo tutti i nostri problemi, le nostre piccole e grandi tragedie, le nostre paure, le nostre battaglie. Nessuna esistenza è, o sarà mai, facile. In questa valle di lacrime, però, c'è chi trova il suo equilibrio, chi vive con relativa serenità, chi riesce a coltivare una certa pace, se non proprio felicità. Situazioni e prospettive possono aiutare, ma credo sia anche un fatto di predisposizione mentale, di propensione attitudinale.

Infatti c'è anche l'inquieto, l'ansioso, il tribolato. E se devo pensare ad una persona che , nel mio immaginario, sembra sempre impegnata in un insanabile conflitto interiore, che sembra sempre in lotta per farcela, che si sveglia con un peso sulle spalle e sullo stomaco; se c'è qualcuno che mi immagino fieramente in battaglia con l'essere, quale fosse un compito, per quanto ingrato, assolutamente imperativo; se penso a qualcuno che, dopo ogni livido lasciatogli dalla vita, sospira profondamente, poggiando la mano sul ginocchio si rialza e, pulitosi il sangue con la mano, continua ad andare avanti; se penso a qualcuno, quando ascolto "I won't back down" nella versione di Johnny Cash, penso ad Apa.

Ad Apa che oggi compie 33 anni e che andrà avanti dove pure Gesù si è fermato.



"Il mondo intero, ma non dirlo a nessuno, mi vergogno."

(Takashi Mitsuhashi)

martedì, marzo 01, 2011

Il passato del nostro eroticissimo



Forse non tutti sanno che io e Byflo condividiamo una passata esperienza comune, lo sport nobile per eccellenza, il Rugby.

In epoche distanti, entrambi ci siamo dilettati nell'arte della mischia, in ruoli non troppo diversi... ma con stili molto differenti.

Diverso l'impegno, la passione, ma soprattutto la tecnica. La mia, più classica, la sua, più atipica. E come potete vedere qui sotto dal filmato, recentemente condannata in Australia.









Per cui Byflo, se capiti da quelle parti, ricordati che la mossa che tanto entusiasticamente viene chiamata "STRALE DI BYFLUSS" dalle nostre parti, dalle parti di Sydney è "frowned upon".