Strali di gufo 5/7
Sono stati solo due giorni, ma mi sono sembrati un'eternità. Chiunque abbia detto che il gioco è bello quando dura poco, è chiaro che fosse seduto in panca a tre sostituzioni già avvenute. Non fa che migliorare, questo mondiale, quando pensi che l'apice sia già stato raggiunto ecco che ti sorprende con nuove, splendide sorprese. Perchè a volte anche il "come", piuttosto che il "chi", può essere motivo di gustoso scherno.
Ad ogni mondiale il Brasile parte per spaccar mari e monti e, contando che hanno vinto 5 delle 19 edizioni, 3 volte su 4 finiscon loro con il deretano spaccato. E come non godere vedendo i gol che prendono e la gente che mandano in campo e che l'arbitro è costretto a rispedire negli spogliatoi. In questo momento il mio pensiero va a Marcello Lippi che immagino seduto su una poltrona, a braccia conserte e occhi chiusi che annuendo dice, fra sè e sè: "L'avevo detto io che chi vince la Confederations Cup non vince i mondiali."
Ambarabàciccicoccò, sei squadrette sul comò, prima o poi stai a vedere, chi lo prende nel sedere, nel sedere s'infilò, Ambarabàciccicoccò.
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