mercoledì, luglio 07, 2010

Strali di gufo 7/7

Ed eccoci alle semifinali, il momento della verità in cui si distinguono coloro che sono destinati alla vetta e quelli che invece no, rimarranno ancora nella moltitudine dei "mi piacerebbe ma non posso". Nelle semifinali ancora non la vedi, l'agognata coppa, ma puoi sentirne il dolce profumo. Per fortuna per qualcuno resterà solo quello, con un persistente accento di inculata.

E finalmente ce li siamo levati dai coglioni. Lasciatemelo dire, è stata una vera liberazione, ci mancava solo che arrivassero in finale, servendoci un insipido anticlimax. Questo Uruguay ci ha dimostrato come, con un po' di culo e qualche lampo di genio (mitico Suarez), tutti possano arrivare in semifinale. Per fortuna è stata anche la dimostrazione che, quando c'è da vincere veramente qualcosa, gli scartini scaldano le poltrone davanti alla TV.

L'incontestabile ilarità della disperazione altrui.

L'Uruguay è come il membro del quale gli altri iscritti si vergognano un po', ma che è riuscito ad entrare nel circolo solo perchè iscrittosi ai tempi della fondazione. E così, causa due mondiali vinti nel Precambriano, dobbiamo tenercelo, anche se speravamo tutti che non si facesse notare, rimanendo nel dimenticatoio.

Mi sa tanto che stasera non si scopa.

E stasera, finalmente, una partita che rappresenta in modo esemplare questa rubrica. Mi sento come un bimbo, indeciso fra tiramisù e meringata. Slurp!

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