E ancora bellezza
La bellezza sta anche nello sballo.
Ovvero l'oblio, lo scordarsi di ciò che si dissolve, di ciò che è impossibile, dell'inesistenza di Dio. Tanto che rimane solo un godimento idiota e perfetto.
A volte lo sballo è provocato da ondate di straordinaria felicità, legate cioè a eventi di piacevolezza non ordinaria, altre da alcool e droga.
Ma lo sballo per eccellenza risiede nell'innamoramento. Quella tenerezza sconfinata accompagnata da una formidabile erezione.
Quella follia in cui l'uomo dimentica l'imperfezione propria e universale, la natura effimera della bellezza, la cruda verità che fa di ogni nascita il principio e il seguito di una morte.
Lo stato di grazia in cui del divenire si circoscrive la componente genetica, escludendo quella funebre.
9 commenti:
Mi aspetto un terzo post, a concludere la trilogia. Spero non mi deluderai.
Io comunque non sono d'accordo. O meglio il tuo è un falso ragionamento. Lo "sballo" è asintotico, manca per lo più di componente cerebrale, a me no che non vi sia un contrasto antecedente, una consapevolezza posteriore, in quanto la bellezza, come ho cercato di spiegare prima in modo allusivo, non è nelle cose, non è qualità dal valore ontologico a se stante, ma ritrova una forma di essere nel fenomeno dell'appercezione. Poi se questa sia da considerarsi ontologicamente sussistente, immanente o persino insignificante è tutto un altro discorso, che non mi sembra il caso di affrontare ora e qui.
Non so Apa, a me piacerebbe sentire l'opinione di Byfluss sull'argomento.
Quello che hai cercato di spiegare era chiaro. Così come credo fosse il mio post, che proponeva un altro punto di vista. Se scrivo oblio, scordarsi, follia, circoscrivere ed escludere è perché mi riferisco VOLUTAMENTE ad una percezione della bellezza che si fonda sull'inconsapevolezza.
E brontologico sarai tu.
Ok, ergo.
Quale argomento?
Per me non esiste estetica senza consapevolezza, per questo rifiuto la tua posizione.
Ma Byfluss, mi riferivo al passaggio di Beckham al Milan, no?
Ah già.
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