sabato, settembre 13, 2008

Post - umo





Se leggerete queste righe vorrà dire che sono morto.

No, scherzo. In teoria sarò in viaggio. O forse no, sarò morto davvero, chi lo sa.

Questo post lo scrivo in caso, che ne so, succeda davvero il fattaccio, magari finiamo su un telegiornale di primo livello, che ne so, STUDIO APERTO.

Poi facciamo il picco di lettori. Certo che senza di me sarà difficile portare avanti la baracca, ma con i giusti innesti ce la potrete fare.

Prima cosa, cacciate il Razzi. Se non ci sono io non è giusto che ci sia neppure lui.

Dio, per quanto partecipa possiamo anche lasciarlo qui.

Vediamo, qualche consiglio.

Razzi, cresci. In altezza.

Fiodor, smettila di cercare qualcosa nel passato, cercala nel futuro. Nel tuo futuro c'è l'ernia iatale.

Ergo, sii come la canna, che si piega alla tempesta, e non come la quercia che viene spezzata dalla bufera.

Hazey, sfavilla, sfavilla per tutti noi.

Montag, non fare il pirla, smettila di fare quello che fai e comincia a fare quello che dovresti.

Ignazio, dimentica il Mak, il Mak è il male, tu è noi che vuoi.

Sami, smettila di essere Cipi.

Byfluss, vaffanculo.

Ilaria, se vuoi puoi andare con Byfluss, ma non te lo consiglio.

Ragion Perduta, ma poi cosa ti è successo in quelle 24 ore?

Milo, impara a suonare la chitarra. Quella di rockband. Le altre non contano.

A tutti gli altri, postate di più, che manco mi ricordo chi rimane.


E incrociamo le dita per un bel servizio su STUDIO APERTO, magari con la musichetta strappalacrime.

Ah, magari fate loro leggere un bel mix dei mie post più significativi.

Ciao ragazzi!

2 commenti:

byfluss ha detto...

Cascasse per davvero!

Ignazio ha detto...

Secondo me non sei morto, l'Ansa tace. Ora ti dico quello che avrei affermato in caso d'intervista da parte di studio aperto. Ti avrei ricordato dicendo che eri un bravo fiol, impegnato nel sociale. Avrei rammentato di quel momento - per altro molto commovente - di quando ci hai confidato che regalavi buoni pasto ai mendicanti meritevoli. E di quando facevi le gimcane al mattino con le suore. Cose così, insomma