domenica, dicembre 03, 2006

Delenda Cartago

A Trento hanno aperto un nuovo centro sociale. "Bruno" si chiama, in onore dell'orso bruno di pura origine trentina ammazzato dai cacciatori tedeschi (il trentino è stato preso dall'orgoglio regionale).
Ci sono stata per la prima volta qualche settimana fa e ne sono rimasta da un lato piacevolmente impressionata (ottima location, buona musica elettronica) ma dall'altro un pò delusa.
La mia idea di centro sociale di provincia, ovvero quello a cui ero abituata, è rimasta intrappolata negli ultimi anni 90. Un posto in cui ci si ritrova, si discute, si fa festa, senza nessuna differenza sostanziale di età, credo, sesso ma nel quale tutti hanno il comune ideale di "riunirsi in un posto dove si può creare qualcosa di costruttivo".
Al Bruno, invece, ho ritrovato uno spettacolo del tutto nuovo. Adolescenti che hanno scambiato il centro sociale per una discoteca in cui ci si possono fare le canne. Si assiste quindi alla sfilata delle sbarbine in minigonna e stivali a punta, ragazzini stilosissimi che arrivano su lucide smart. Con questo, ribadendo quanto sopra detto, non voglio dire che questi non sono ben accetti in un centro sociale a causa del loro style decisamente non street-wear. Penso solo che i canoni del centro sociale siano radicalmente cambiati. Ho visto tanta apparenza e poca sostanza. Una sfilata di moda fatta da ragazzini a cui non interessa lo stare insieme, ma l'apparire insieme. Tavoli pieni di volantini di critica sociale e scambio di opinioni che non vengono nemmeno considerati, se non per trovare una buona carta da filtro.
Sarò io troppo attaccata all'idea tradizionale di centro sociale o la nuova generazione di adolescenti troppo poco interessata alle idee e più attratta dall'apparenza?

La mia piccola Cartagine è stata distrutta.

12 commenti:

Jarman ha detto...

Ho sempre trovato i post seri un po' fuori posto in questo blog; ma se ti interessa il tema della generazione smarrita, ti segnalo un ottimo articolo pubblicato un mese fa su Repubblica online:
http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/cronaca/esercito-napoli-1-/esercito-napoli-1-/esercito-napoli-1-.html

il mak ha detto...

In pratica è la taverna di guerre stellari.

A Segrate invece c'è l'unico centro sociale che fa orari d'ufficio.

Sono scelte.

Apa ha detto...

Devo ammettere che non conosco troppo bene la realtà dei centri sociali, ma che da altre "manifestazioni" ormai ho capito che l'ideologia è morta. O meglio, ormai la differenza ideologica è tra chi veste Adidas e chi Nike.


@Jarman: e perchè mai la serietà dovrebbe essere fuori luogo? Il caos comprende l'ordine, la banfa comprende la serietà.

byfluss ha detto...

Confermo.
Ero stato circa tre anni fa allo Zapata di Genova e la sensazione è che al 95% la gente andasse lì per farsi una canna in santa pace, bere a prezzi scontati e ascoltare musica dal vivo gratis.
Insomma, un posto per nuovi pidocchi trendaioli.
Aggiungo che l'unico luogo dedicato alla vera cultura di sinistra, cioè una biblioteca, era pressochè deserta...

Ci-Pi ha detto...

Non ero a conoscenza del fatto che adesso anche le biblioteche sono schierate... Ma hanno deciso loro da che parte stare?

Ergonomico ha detto...

Non porprio, e' la destra che le ha abbandonate al loro destino.

byfluss ha detto...

@cipi: da sempre la cultura e la comicità sono di sinistra.
Ma dove vivi?

Apa ha detto...

La riprova è "Pippo Franco".

Razzi ha detto...

Se non ho capito male si parlava della biblioteca interna allo Zapata di Genova. Magari non l'avrà scelto lei, ma credo che quella biblioteca fosse nettamente schierata...

byfluss ha detto...

Beh, io il Mein Kampf non l'ho trovato.

ragion perduta ha detto...

apa: e la signora Cordiandoli?

Apa ha detto...

E' morta.