lunedì, febbraio 19, 2007

Ossimori e sinestesie

Put your feet in the air
and your head on the ground

Sali sul treno e c'è una coppietta splendida. Lei bellissima e piccola. Lui non altrettanto bello, un poco peloso, ma dal viso intelligente e simpatico. Si baciano di continuo, lei gli tiene la mano.

Arrivi a milano e ci sono quelli che non ti fanno uscire dallo scompartimento. Scendi, l'aria è pungente, non fredda, ma solletica le guance, entra fresca nei polmoni, pare di sentire ogni ramificazione bronchiale.

La musica nelle orecchie e gradevole. La ressa nella stazione un po' meno. Gente stupida che sta ferma davanti le porte, che blocca la strada.

Vecchie biondate che all'arrivo della metropolitana si fiondano davanti a te, spingendo, nell'ansia inumana di sedersi per quelle tre fermate del cazzo che devono fare. Seduto c'è un negro col cappello fedora, la giacca sportiva e un guanto bianco, sembra uscito da un video degli anni '80. Fine anni '80. Tipo, '88. C'è un ciccione con un cappotto di pelle che lo fascia. In giro c'è pieno di ragazze belle, minute, carine, sorridenti. Dietro di me un vecchio pelato con la barba e la faccia da leghista, mi sta attaccato al culo nonostante il vagone sia vuoto. Mi controllo il portafogli.

Ho voglia di camminare. Esco. E penso quanto sia incredibile quanto Milano in certi momenti riesca a farti contemporaneamente più e meno schifo del solito.


You try this trick and spin it
Your head will collapse but theres nothing in it so you ask yourself

Where is my mind?


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