*io maiale (permettetemi uno libero sfogo)
Oggi ho lavorato per 15:09 ore consecutive. Pur avvicinandomi da tempo a questo jackpot, oggi credo di aver sfondato tutti i record. Il preludio di questo tragico destino è stato stamane, quando Monicà (capa suprema, svizzera sosia di Andy Warhol) ha esordito dicendo “Ci sarebbero due cosine da cambiare nelle piante”. E non si riferiva né all’orchidea morta irreversibilmente sulla mia scrivania, né al bambù non proprio morto ma che invoca pietà a chiunque soggiorni in terrazza per fumare una sigaretta. Erano i piani esecutivi del progetto che mi sta facendo vincere sempre più rughe di sbigottimento sulla fronte e borse sotto gli occhi da ospitare un piccolo di canguro.
Caffè.
Sigarette.
Dall’inizio dell’universtà l’uso di queste due sostanze si è conciliato perfettamente col mio rendimento scolastico, bisognerebbe dirlo agli indiani di qualche post fa. E diventa un fedele amico per gli esordi della carriera.
I vicini di studio hanno ascoltato in loop lo stesso cd -a volume immenso- per tutto il pomeriggio. Più volte ho accarezzato il catalogo Poltrona Frau tarando il suo peso specifico nel rapstus di lanciarlo contro un loro monitor. E poi una strana telefonata.
-Alò?
-Oui, alò, Monicà?
-No, sono Camillà. Monicà è in riunion.
-Ah, aveté la vocé uguale
-Ah.
-Può dire a Monicà che Isabella ha chiamato?
-Si, certo, Isabella come?
-Rossellini.
-…
Ah. Cazzo proprio l’altroieri ho visto un film di tuo padre. Guarda tua madre era veramente figa. Oh ma è vero che tuo fratello non si dice ma si sa che in realtà è culo e l’hanno beccato a letto col fratello di Carolina di Monaco e che invece per casa tua volevi una nicchia in bagno per la doccia del cane.
Intanto i lavandini continuano a cambiare. Le tende se prendono fuoco colano catrame come goccioline di pioggia. Sono stanchissima.
9 commenti:
E comunque ringrazia che non devi avere a che fare con clienti giapponesi.
Quelli sono proprio il massimo del divertimento.
Tremo al solo pensiero. Le mie 15 ore risulterebbero ridicole, immagino. O più che ridicole la norma, che è peggio.
Quando sentirai di nuovo la Rossellini, dille che è sulla mia lista di celebrità con le quali posso provarci, e che nella mia lista non c'è Angela Lansbury. Capirà.
l'anno scorso, quando avevo i miei famigerati 2 lavori che non mi hanno permesso manco un pomeriggio libero in 3 mesi, in una settimana particolare ho lavorato 74 ore. me lo ricorderò sempre.
e avevo a che fare, nei weekend alla scuola di surf al lago, con vecchi clienti tedeschi. quelli col calzino bianco e le birkenstock, per intenderci.
tremendo.
Tanta solidarietà...
Una volta ho lavorato per oltre 21 ore di seguito, stavo facendo The Sims per XBOX e Gamecube a San Francisco. Sono entrato alle 10 e sono uscito alle sette e mezza di mattina del giorno dopo. Dovevo soprattutto aspettare, poi tradurre una frase, poi aspettare, poi tradurre una frase.
Ho fatto il record al flipper di Medieval Madness. Oltre 50 milioni di punti.
Io una volta lavoravo tantissimo.
Io al massimo ho lavorato 18 ore, in un bar... solo che non mi ricordo affatto le ultime 4 ore, forse non avrei dovuto bere?
Ragazzi, lavorare è un droga, se cominci poi non te lo puoi più permettere
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