martedì, marzo 04, 2008

Se telefonando

Ieri, 3 marzo, come molti sapranno grazie ai vignettisti di Google, si festeggiava in tutto il mondo il compleanno di Alexander Graham Bell, inventore del telefono.
Tra circa un mese, Il 13 aprile, si festeggerà invece il compleanno di Antonio Meucci, colui che ha inventato il telefono.

Qualcuno potrebbe obiettarmi che queste informazioni sono contraddittorie.
Tutt'altro, eccovi una giustificazione illustrata:


L'attento osservatore se ne sarà già accorto: i risvolti delle giacche sono identici e questo non lascia spazio a dubbi: Alex e Antonio sono la stessa persona.

A questo punto vi starete chiedendo perché Meucci abbia fatto causa a Bell, quando Bell era lui stesso.

La storia in breve:
Antonio, dissanguato da debitori insolventi, con una moglie invalida a carico, sopravvive solo grazie alle elemosine degli amici.
Il continuo insuccesso nel trovare finanziatori per il suo progetto portano la sua fantasia delusa a trasformarsi in qualcosa di concreto quando, attorno al 1874, perde completamente la ragione e inizia a soffrire di disordine dissociativo dell’identità.
Nasce Alexander Graham Bell, uomo spocchioso, scienziato senza scrupoli, dotato di una sicurezza di sé che l'umile Antonio non avrebbe mai avuto.
In breve Bell trova i finanziatori per il brevetto telefonico.
Con i proventi il suo stato di indigenza rientra e con esso la sua seconda personalità.
Antonio, riavutosi, non si rende conto di quello che ha fatto, ma presto riceve notizie del brevetto depositato da Bell. Il resto è storia.

2 commenti:

Apa ha detto...

Mi era sempre sembrato sospetto che qualcosa che "squillasse" fosse stato inventato da qualcuno che si chiama "campana". Ecco finalmente svelato l'arcano. Grazie Fio'.

Razzi ha detto...

Una specie di Fight Club di fine ottocento, insomma.