La famiglia cuore
Accanto al mio condominio, in un appartamento che si affaccia su un piccolo giardino, dimora una famigliola formata da babbo, madre e figlia. Fin da piccola li ho osservati con malcelata curiosità, probabilmente affascinata dall'affetto sincero che permea le loro mura domestiche. Penso però che cotanto charme scaturisca anche da questa bizzarra passione (o meglio ossessione) per il bianco. Mobili di casa, coperte, vestiti sono esclusivamente di quel colore. Persino il cane non fa eccezione. Ricordo una festa di compleanno organizzata per la bimba, palloncini chiari come la neve (o l'eroina, eh) e invitati in tinta. Sono dei veri professionisti, non lasciano mai nulla al caso. Nemmeno gli amici (e gli animali domestici degli amici).
Nutro una profonda stima per questa famiglia tanto perfetta. A volte li immagino mentre si addormentano sereni nelle loro stanze color latte, consci di aver ricreato un delizioso microcosmo su misura. Lieti di aver trionfato laddove altri falliscono miseramente, poiché concretizzare una passione è un sogno di molti ma ahimè una realtà per pochi. E poi - diciamolo - invecchieranno da Dio, per la famiglia cuore una chioma canuta sarà sempre motivo di vanto e sollazzo. Uhm.
Eppure nell'insieme c'è qualcosa che mi turba. Sarà l'aspetto asettico della cucina. Sarà colpa degli amici. Sono tanti e vestiti come i drughi di arancia meccanica. Forse sono adepti di una setta che idolatra l'omino bianco. E si sa che le sette sono - come gli zombi - alla spasmodica ricerca di nuovi cervelli da fagocitare.
Un giorno potrebbero bussare anche alla mia porta. Ed io allora li accoglierò come si deve.
VESTIZIONE DELL'ABOMINEVOLE IGNAZIO:
* maglia rossa che mdi indossava quando aveva 18 anni e che - per osmosi presumo - il mio guardaroba ha ereditato. C'è chi la definisce vintage. Io preferisco "quinonsibuttavianienteohvuoiunafettadiculo?";
* Pantaloni gialli modello Dragon Ball GT, comprati da sedicenne a seguito di un'insolazione. Ora mi sono un po' larghini ma l'effetto rapper è un discreto valore aggiunto;
* Il pezzo forte: calze a righe gialle e rosse impreziosite da un gatto gigante e la scritta "I love my cats".
Roba che nemmeno Ronald Mc Donald indosserebbe per andare a cagare da Burghy.
Sento che posso farcela. Forza sbiaditi venite da Iridella. Vi aspetto.
Ma soprattutto vi aspettano le mie calze.
3 commenti:
Forse non è la famiglia cuore. Forse è LA FAMIGLIA DEL MULINO BIANCO!!! E a quel punto tutto avrebbe un senso.
Pensaci.
P.S. voglio assolutamente i calzini come i tuoi! :-)
P.S. voglio assolutamente i calzini come i tuoi!
Ecco, questo è un problema. :P
Un post che dimostra tutta la tua insensibilità verso noi daltonici.
Da te non me lo sarei aspettato, Ignazio.
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