mercoledì, agosto 20, 2008

Ombre


Se si sta attenti, se si presta attenzione, a volte capita.
Capita di guardare qualcosa, di capire qualcosa, di percepire qualcosa di confuso e contorto eppure così fastidiosamente chiaro nella propria confusione e astrusità.

Capita che sei ad un binario, con il sole che ti batte in testa e vedi la tua ombra, per terra.
Precisa, formata, si staglia sull'asfalto che luccica di cristalli opachi.
La tua testa, il tuo corpo, la tua mano e la sigaretta che lentamente si consuma.

E ti vedi così.
Un'ombra sull'asfalto di un posto insignificante.
E ti domandi se è tutto quello che sei. Se è tutto quello che rimarrà di te, perchè non sai legarti ad un posto e ad un tempo.

E perchè alla fine tutto quello che fai lo distruggi o ti distrugge, spingendoti a cambiare ancora, a rinascere.

A scoprire nuove nostalgie.
Perchè forse è di queste che vivi.
E non ce n'è come guardare certe foto, notturne, esotiche, poderose per risvegliare in te emozioni struggenti che normalmente cacci in fondo allo stomaco, in attesa che esplodano. Come un orgasmo magistralmente solleticato e trattenuto.
E capisci che vivi lasciandoti scorrere perchè sei drogato di malinconia e rimpianti.
Perchè la tua memoria, emotiva ed affilata, la tua consapevolezza, nitida e penetrante, si sono trasformate da un vantaggio in una debolezza.
Talmente assuefatto a queste emozioni da spingerti a percepire le altrui. A esserne geloso.
A scavare in una foto, in un'immagine. Maledicendo il tempo e la tua stessa capacità di essere incostante nell'essere te stesso.

6 commenti:

Ali ha detto...

Io ti capisco, ma meglio drogarsi di malinconia che di rimpianti.
Mal che vada, puoi sempre cambiare pusher.

Inoltre, meglio un'ombra sull'asfalto di un luogo insignificante che un biondotruzzo all'ombra di una sfigopanzona.

Bonza.

Ignazio ha detto...

La Scala è stata bombardata durante la seconda guerra mondiale. I danni sono stati ingenti, alcune parti erano praticamente distrutte. I milanesi però ricostruirono le zone rovinate ed il risultato è quello che vediamo oggi: un edificio solido e perfetto con interni sfavillanti e imperiosi.
Il binomio distruggere/costruire è insito nell'animo umano. Proprio come è umano cullarsi nella malinconia.

E comunque sei troppo pallido per vestire i panni di un'ombra. Non rendi.

Bakunin ha detto...

Io credo che tutto quello che hai scritto sia bellissimo.

E no, non ho scritto questo commento per far tacere quelle malelingue che dicono che io non segua aparazzi.

Apa ha detto...

lol maledette malelingue.

B. ha detto...

Hai mai letto "La camera chiara" di Roland Barthes? E' un libro su 'sta roba qua. Mi hai fatto pure venire nostalgia di quel libro e di come (non) ero mentre lo leggevo.

Bel blogh! ciao.

B.

Apa ha detto...

In realtà no.
Ma pensa alla coincidenza, ho cominciato a leggere proprio stamattina Norwegian Wood di Murakami, e anche quello sembrerebbe parlare di temi simili, per ora almeno.

Comunque grazie, se vuoi partecipare sei senz'altro il benvenuto :)