martedì, agosto 05, 2008

Veganism

Sono stato in un ristorante vegan.
Ho mangiato bene.

Mi hanno spiegato, a parole, con il menu, la filosofia del posto.
C'hanno buttato dentro Sai Baba, l'India, il fatto che mangiare esseri che provano dolore corrompe la nostra spiritualità. Mi domando se contino anche gli acari.

La tizia era palesemente lesbica.
Ci prova vagamente con la ragazza che mi accompagna.

Dietro di me, seduta al tavolo, una coppia.
Discutono.
O meglio, lui discute da solo.
Su cose che non pensavo si potessero affrontare con questa enfasi e serietà, senza il minimo senso di mistero.

Il tizio sosteneva che se non apri i chakra al 100% non puoi aspettarti di ottenere la totalità dell'aroma, del profumo e della sintonia, mi pare.
Era anche abbastanza incazzato riguardo la cosa.

Mi domando se la gente provi le stesse sensazioni quando mi sente discutere dell'uomo ragno.

La conversazione poi credo sia stata portata all'attenzione della ristoratrice, che ovviamente ne rimane coinvolta. Proprio dopo che abbiamo chiesto il conto.

Tutta questa sensibilità verso il mondo animale, la sofferenza, e mi fanno aspettare venticinque minuti per darmi il conto.

Ho pagato.
Ucciso un moschino che era sulla tavola.
E sono uscito.

Abbiamo mangiato bene.

3 commenti:

milo ha detto...

che palle però che - in italia almeno - non esistono quasi ristoranti vegan o persone vegan LAICHE. devono sempre associare il veganesimo a minchiate etnico-olistiche, new age con canto dei delfini e synth degli Enigma, e iridologia.

Sami ha detto...

Io ho una cintura e una borsa di cavallino, le scarpe di pitone e un giubbino di lapin (comunemente conosciuto come "dolcissimo coniglietto"), adoro la carne rossa mooolto al sangue e il pesce crudo. Nonostante apra i miei chakra al 100% e ottenga la totalità dell'aroma probabilmente nella prossima vita rinascerò cavallo o pitone, ma quasi sicuramente coniglietto.

Apa ha detto...

Dimenticavo che ho un portafogli in pitone (tamarrissimo e regalatomi) e che quindi non ho potuto pagare io, per non rischiare il linciaggio.

Mi sono quindi fatto offrire la cena.