sabato, marzo 25, 2006

Linguistica bresciana, lezione I

Non so come sia nel resto della lombardia ma a Brescia, terra di poeti e di signori (anche quest'anno infatti Brescia ha vinto l'ambito titolo di Capitale del Buongusto), il termine "FIGA" viene usato non solo per individuare una parte anatomica femminile o per complimentarsi veracemente delle qualità estetiche di una donna ma, con una simpatica e pertinente metonimia (una parte per il tutto), "figa" può semplicemente stare per "donna". Da qui l'espressione "brutta figa" che suona simpaticamente ossimorica a tutti, tranne al bresciano, per il quale semplicemente significa "bruttona". Questa serie di lezioni si propone come obiettivo quello di rendere il mondo un posto migliore portando la brescianità nello stesso.

9 commenti:

byfluss ha detto...

Veramente l'espressione "brutta figa" l'abbiamo inventato a Piacenza parlando delle bresciane...

Apa ha detto...

Sì ma a Piacenza parlate anche mal coniugando genere dell'oggetto e predicato, a quanto pare. Tu e il tuo revisionismo linguoistico del cazzo. E scottando!

byfluss ha detto...

Linguoistico?

Apa ha detto...

Hai capito bene.

byfluss ha detto...

Esco.

Ergonomico ha detto...

Concordo: "linguoistico e scottando!"

il mak ha detto...

Secondo me è una banfa, ora telefono a mia nonna a Castelcovati e gli chiedo se è vero.

Apa ha detto...

Mi stai dando del bugiardo?

il mak ha detto...

Mi ha risposto "non so se troverai moglie..."