Strali di gufo: quarta di campionato
Cosa sarebbe il calcio senza la possibilità di godere delle sfortune altrui? Le vittorie sono passeggere (sic transit gloria mundi), sconfitta e vergogna, invece, sono per sempre. Il tifo vive della logica "io meglio, tu peggio, io ragione, tu torto, io figo, tu merda". Procura quindi immenso appagamento avvicinarsi allo sconfitto, a giochi ormai fatti, e dirgli candidamente: "Non ho potuto far a meno di notare che hai perso."
Sono tante le sberle che si becca il Bari, due addirittura su rigore (giusto per mortificare ogni velleità). E se è vero che l'arbitro non può terminare la partita in anticipo, dichiarando un "Technical KO" o la sconfitta per "manifesta inferiorità", è anche vero che in questi casi tende a sorvolare sul tempo di recupero. Invece, a questo giro, in pieno spirito "Strali di gufo", il signor Mazzoleni di Bergamo decide di prolungare l'agonia di tanti minuti quanti i gol presi dal Bari. Quattro. Magnifico.
Il premio "The rough and painful way" va alla Roma, la quale, per vocazione e blasone, non è incline a ricevere favori arbitrali. Così la terna arbitrale, avendo già le sviste in canna, pronte a colpire, piuttosto che sprecarle sparando a salve, decide di usarle a favore degli avversari. Il Galattico Brescia ringrazia e incamera.
Una citazione doverosa va all'Udinese di Razzi, ancora ferma a zero punti. I bookmaker inglesi cominceranno ad accettare scomesse su quando arriverà il primo punto. Io comincio ad augurarmi che i friulani si giochino la loro chance contro il Brescia.
4 commenti:
Forza la Bari.
Mi devo aspettare anche una giornata 4.1 immagino, con il posticipo di ieri.
Vi dico che vinciamo lo scudetto.
No, Apa, ci sono limiti oltre i quali anche io provo pietà.
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