Densha de boh
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nippomenate
Salgo sul treno.
Ho caldo, sono stanco, ho voglia di tornare a casa.
Vorrei silenzio, pace, ma qualcuno non la pensa così.
Qualcuno decide di provarci con me.
Sul treno.
Si avvicina facendo una specie di saluto, che non so se dovrebbe essere carino, quasi finto, fingo di non vedere.
E' plausibile.
Mi volto.
Si sposta e mi viene davanti.
Mi guarda.
Colgo l'occasione di una fermata e mi volte.
Si sposta ancora e mi è ancora davanti.
Ora mi guarda.
Mi sorride.
Fa gli occhioni, si mette in pose strane, cerca di farsi notare, di avere una qualche reazione da parte mia.
Fermata, mi giro.
Ecco, ancora di fronte a me, mi guarda e si accarezza i capelli.
Oh ma 'sto tipo che cazzo vuole?
4 commenti:
Forse voleva soltanto una delle tue crunky ball nude.
Egoista, ne hai un pacco intero, potevi pure offrirgliene una.....
Sapevo che, prima o poi, il tuo magnetico, incontenibile, strabordante fascino avrebbe sconfinato in territori pericolosi.
Questo è quel che meriti per l'insolente uso che fai di Kant.
E di Kafka e di Bukowski.
Troppe k, perdio.
Non fatele vedere alla Igny.
Comunque l'incipit del post mi ha fatto tornare in mente le centinaia di post che Apa ha scritto raccontando le sue avventure in treno.
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