venerdì, marzo 19, 2010

Tamburi







Comunque ci sono mattine che ti svegli e non è che proprio ti sei svegliato, ma più alzato dal letto e basta.

O meglio, hai compiuto un vuoto gesto simbolico, privo di valore reale, un rito che ha smesso di significare qualcosa che non sia il gesto stesso.
E pensi che dovresti risolverla quella diatriba tutta tua tra il giorno e la notte, tra il sonno e la veglia.
Tra caos necessario ed ordine sostenibile, tra nutriente e digestibile, e ritorni sempre lì.
A gesti svuotati, cose che fai ma sulle quali non agisci. Pranzare, lavare, vestirsi, sistemare, dormire, lavorare.
Sono come battiti.
Il ritmo sincopato con il quale scandisci il tuo tempo.
In cui spezzi il vuoto di quello che poi sei tu, il flusso silenzioso dei tuoi pensieri, con quello che fai di riconoscibile, di umano ed universale, il ritmo che tieni nella tua vita.
A volte una samba, un jazzettino, una rumba, una salsa, un rock, una canzone di Baglioni.
A volte sei un virtuoso e a volte sei il giro sotto della pianolina Bontempi.
Devi saper far sentire i battiti che fai e quelli che non fai, in un armonia di vuoti e pieni, di tocchi e di rullate.

E non sei un esperto.

La batteria di Rockband la setti a "medium" perchè alla fine ti piace ancora divertirti.
Ma certi giri, certi giri entrano storti, e tu tieni un ritmo coerente solo con se stesso, fuori asse, sbagliato.

E quando ci sei dentro non ci esci, le cose vanno da sè, non lo puoi correggere, ha una sua energia, una sua resistenza, una sua inerzia. Perchè ha una sua qualità di essere altro da te.

Devi allora fermarti, e cercare di sentire il battito, quello inespresso ma richiesto... e ricopiarlo, ricalcarlo con il tuo, colpo dopo colpo per ritrovare il ritmo.
E se anche all'inizio non ti piace, lo sai che una volta che ci sei dentro, a questo nuovo, corretto giro, ti verrà naturale.

E allora magari chiudo un attimo ancora gli occhi, tendo l'orecchio, ascolto il battito inespresso ma richiesto, ne percepisco la cadenza, e cerco di ricalcarlo.

Nessun commento: