Lettere da un desaparecido
Mi scrive Razzi, chiedendo di pubblicare la sua lettera.
Ancora in viaggio, ancora alla ricerca di qualcosa che gli sfugge. Ma questa volta è un viaggio diverso, come lui stesso spiega.
Caro Apa,
Continua il mio viaggio, continuano le mie peregrinazioni, ma questa volta non mi perdo per le vie del mondo, piuttosto mi lascio andare per i dolorosi, scoscesi sentieri della memoria.
Basta poco, i tramonti del castello di Caporiacco, il profumo del frico, un vecchio ubriaco, ma poche cose sono poderose come una fotografia, proprio come dicevi tu.
E questa foto che ti mando ha risvegliato in me ricordi sopiti, sfogli un libro ed esce, ed eccomi qui, 15, 16 anni fa, ancora con i capelli lunghi, in un momento spaesato e felice, come ce n'erano tanti, con i miei amici di allora. Quello tatuato è Sergio, quello ricciolo è Palombo. Non li sento, non li vedo più.
Ho pensato quasi di chiamarli, quando ho trovato questa foto, ma poi non ce l'ho fatta. Voglio ricordarmeli così, voglio che Sergio e Palombo siano per me bloccati in questo momento, con Palombo che mi costringe generosamente i genitali e io che faccio altrettanto con Sergio.
Ma cosa è successo a quei periodi spensierati? L'unica risposta che so darmi è che è successa la vita. Il lavoro. Le scelte di diventare maturo, di proteggere la mia immagine, di curarla. Il lavoro. Il tempo che non ho per tutti voi, per noi.
Perchè diciamolo, se non ho avuto tempo per Sergio e Palombo, perchè mai dovrei averlo per voi stronzi?
Maledetto Razzi.
Sa sempre andare dritto al cuore.
9 commenti:
MA perché ci vuoi così male? Io certe cose non le voglio vedere.
Cavolo, mi tocca essere d'accordo con hazey!
Di che "cose" parlate?
Di che "cose" parlate?
AH! la pubertà del razzi, questo gioco di squadra.
Di che "cose" parlate?
Di che "cose" parlate?
Dunque, questa non batte il cheddar ma comunque il sigaro te lo meriti. Bravo Apa.
ohhh, le tre grazie.. Grazia, Graziella e Grazie al cats.
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