Inversione etica del dentifrizio
Ho comprato un dentifricio nuovo.
E cià il bionium.
Non so cosa cazzo sia, ma è bello che ci sia.
Voglio dire, può solo essere una buona cosa. Il BIONIUM.
Sa di uomo da sei milioni di dollari. Sa di cosa figa.
Solo che il dentifricio, immagino anche per questo bionium, sa veramente di merda.
Raramente lavarsi i denti è stata una sensazione così sgradevole.
Amaro, piccante, aspro, acre, sgradevole. Un gusto che mentalmente assoceresti solo al sudore delle palle del demonio.
Eppure ti convince.
Una cosa talmente schifosa non può che farti bene.
Ma, mi viene da ponderare, esattamente perchè nasce in me questo pensiero?
Da un lato una consapevolezza consumistica, credo. Non produrrebbero merda che non sia però in un certo qual modo utile, non venderebbe...
Poi penso ai film di Checco Zalone e scarto questa ottimistica ipotesi.
Dall'altro, scavando, trovo in me una sorta di associazione mentale spontanea.
Abissale.
Sepolta.
Inconscia.
Ciò che mi piace, mi fa male. Per derivazione, ciò che non mi piace, mi fa bene.
Il salame fa male, la droga fa male, il sesso è peccato...
Peccato.
Un concetto che ci fotte la vita da millenni.
Se godi è peccato.
Se soffri va bene, e sopporta e porgi l'altra guancia.
E mi piacerebbe poterlo davvero credere e che non fosse per me un semplice riflesso condizionato sentirlo.
Ma i dinosauri.
Si sarebbero mai lavati i denti col bionium?
3 commenti:
Temevo che la serie di post terribili non avrebbe mai avuto fine (ma almeno lui ci prova, vero Razzi?). Per fortuna ecco un post interessante che fa riflettere.
Ed ora: Strachì Parat pr tutti e in culo al peccato!
Caro Apa, guarda che quello è lucido da scarpe...
BIONIUM
Peccato non provarlo.
Posta un commento