Banfutsu
Il Giappone, più che ogni altro posto, si presta allo smarrirsi.
Almeno a me fa questo effetto.
Sarà che non esistono numeri civici, che spesso le strade sono tutte simili, che ci sono 100 negozi tutti uguali, tutti nella stessa zona.
Sarà per quello, ma mi perdo spessissimo.
Shinjuku la conosco come le mie tasche, eppure prendo ancora le strade sbagliate.
La cosa bella è che in genere me ne accorgo quasi subito.
Solo che il fatto di essere biondo e barbuto aumenta la mia già considerevole self awareness, per cui mi sono spesso trovato a sentirmi particolarmente sciocco, a sentirmi osservato mentre come un pirla mi fermavo e facevo un'inversione a 180 gradi.
Per cui ho elaborato questa particolare manovra, che si è rivelata utile in moltissime occasioni.
Quando ti rendi conto che stai andando a passo spedito nella direzione errata, rallenti, mano in tasca, estrai il cellulare.
Viso di chi legge e dice "AH!".
Attenzione, deve essere un "AH!" abbastanza generico.
Non vogliamo forzare l'espressione, caricarla di significati, è un errore che molti, alle prime armi, fanno, vanificando poi tutta la performance.
Dopo l'AH!, sono importantissimi quei due, tre passi incerti.
Titubanti.
Ecco, in questi passi e nella successiva virata, è qui che potete far emergere il vostro piglio artistico.
E la virata.
Decisa, ma non arrogante.
Espressiva ma mai contenta di se stessa.
Una virata solida.
E via, vi ritroverete soddisfatti e sulla giusta strada.
A meno che non vi siate sbagliati nel ritenere la prima strada errata, nel qual caso siete dei pirla e c'è ben poco che il banfutsu possa fare per voi.
7 commenti:
Sei un folle nella folla.
Anche io a volte cerco dei modi per non far capire ai passanti che mi sono persa o che non mi sento ancora pronta per entrare in un negozio, di solito il parrucchiere.
Io adotto il metodo sveviano "ultima sigaretta".
Una volta invece un mio amico ed io, uscendo da un Coffee Shop di Utrecht, abbiamo girato fino a sera cercando un parcheggio a silo in cui avevamo lasciato l'auto.
Ci siamo ritrovati vagando, sui binari di una ferrovia e lì, per non far capire, ci siamo sdraiati sui binari per fingere il suicidio.
Sinceramente non capisco il bisogno di non far capire di aver sbagliato strada. Non è che il resto dell'umanità sia lì solo per valutare e giudicare i nostri errori. Credo anzi che non freghi proprio a nessuno e che siano tutti già abbastanza occupati a non farne loro, di errori.
Montag!!!
Per piacere, eh!
Scusa byflo, è stato un attimo di debolezza. Non si ripeterà.
Ok.
Potrai continuare a vivere anche dopo domenica.
Consideralo il mio regalo di Natale.
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