giovedì, agosto 20, 2009

Gusti, arte e quelle cazzate là





Parlavo con Ergo, il nuovo curatore del sondaggio che sta facendo, lasciatemelo dire, un lavoro impeccabile non facendo rimpiangere il Razzi neppure un po'.
*Nota che questa voleva essere una frecciatina, questo post è stato "confezionato" prima degli ultimi ergonomici aggiornamenti

Parlavamo di sensi, gusti e, di riflesso, di arte in senso generale.

È un discorso che spero coinvolgerà anche il già citato Razzi.

La questione fondamentale, il cosiddetto nocciolo, è come la musica, tra tutti i gusti, i piaceri, abbia un aspetto unico e che la contraddistingue.

La gente, la gente si mette le magliettine con i gruppi musicali, si veste per il genere che predilige, sceglie come atteggiarsi e che gente frequentare anche in base alla musica.

Chi ascolta punk si veste come uno skater, così i metallari, con le magliette con i 666 e i capelli lunghi, o comunque le camicie nei pantaloni e le cinture di cuoio. E fra i vari gruppi, fra i vari ambienti, circolano anche certi dissapori, disprezzi, sfottò, per chi non apprezza il proprio genere, oltre alla voglia di imporre il proprio gusto.

La musica, insomma, crea un senso di comunità, di appartenenza.

E mi domando, com'è che non succeda lo stesso per i gusti in fatto, che ne so, di cucina.

Mai vista gente che indossasse una t-shirt con scritto "Foie gras" o "Pizza ai funghi". E neppure uno che amasse alla pazzia la crème brulée avercela a morte con chi predilige quella catalana o, dio ce ne scampi, la panna cotta.

Ma soprattutto non mi spiego come uno che si compra i sushi surgelato al discount disprezzi la musica metal.

2 commenti:

Ergonomico ha detto...

Sondaggio cancellato, maledizione finalmente spezzata. Nessuno dovrà più soffrire le angherie di Apa. Non capisco perchè Razzi non abbia mai pensato ad una soluzione così semplice ed efficace.

byfluss ha detto...

Io ho una t-shirt con scritto /Long live Pisarei e Fasò".