Le iene
Una volta ero in Africa, in cima a un promontorio che domina la distesa sconfinata del Serengeti, al tramonto. Bel posto. C'erano la mia ex, due giovani guerrieri Masai e uno sconosciuto inglese.
(No, non è una di quelle barzellette tipo “un tedesco, un francese e un italiano...”).
Ho scambiato qualche parola con l'uomo inglese. Era un tipo divertente, abbiamo passato in rassegna gli animali che avevamo visto durante il safari. Mi disse:
“Se dovessi rinascere, vorrei essere una iena. È l'animale che preferisco. È brutta, arruffata, spelacchiata. Il tipo di soggetto che non farebbero mai entrare in un club esclusivo. Ma è instancabile, può camminare più a lungo di chiunque altro, è simpatica, non molla mai”.
L'ho osservato per capire se scherzasse, ma la sua simpatia per quell'animale sembrava genuina. E allora l'ho invidiato, realizzando che entrambi eravamo già un po' iene, ma che io non l'avevo mai trovato particolarmente... eccitante.
1 commento:
che posa da iena sognatrice, razzi.
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