Ricordi
Una cosa, un'altra, un'altra ancora. A volte certi ricordi, poderosi, soffocanti, avvolgenti, ti esplodono in faccia, ti levano non solo il respiro ma anche il controllo che normalmente eserciti sulle tue emozioni.
La cosa strana è che questa esplosione, subdola e lenta, la vedi arrivare, la senti, per usare la figura di un mio caro amico, come un pugno troppo lento per essere schivato... perchè non ne percepisci i movimenti.
E ti lasci investire.
E stamattina è così. Parlo con amici e mi ricordo di mia nonna. Angela. Lina. Anzi, Nonnalina.
Ricordo la sua voce, il suo sguardo, le sue mani. Ricordo le sue tazze da té, i suoi biscotti. I suoi sorrisi, il suo viso serio che mi ascoltava pendendo dalle labbra di un bambino. Il suo amore serio. Il suo corpo fragile animato dalle macchine che le facevano sobbalzare il petto quasi dovesse esplodere da un momento all'altro. Ricordo di aver guidato come un pazzo per portare mia madre al suo letto d'ospedale. Malpensa-Brescia in meno di un'ora.
Ma soprattutto ricordo quanto mi facesse sentire bene, leggerle nel viso che la mia vita le dava significato, perchè è proprio così che mi faceva sentire.
Le parole, in genere, non mi mancano... Ma da sempre per me vengono meno quando provo a parlare di lei. Quando provo a spiegare cosa fosse. E solo la mia famiglia riesce a capire fino in fondo, senza parlare perchè così si fa noi gente del nord. E tutti coviamo e condividiamo il segreto di questa persona meravigliosa che ci ha posseduto. Perchè eravamo, e siamo, soprattutto tutti figli suoi.
6 commenti:
Hai scritto di una persona e di un amore specifici, ma ci fai pensare a una delle più grandi e incondizionate manifestazioni della tenerezza, quella che lega nonni e nipoti. Un rapporto che spesso rasenta la perfezione e la perfetta felicità.
Questo è uno dei tuoi rari post privi di sarcasmo ed è uno dei più toccanti.
Solo perchè mi sono dimenticato di aggiungere "E grazie al Razzi che mi ha portato via il Lexotan".
Cosa non si fa per vincere un fottuto sondaggio...
Mio papà è mancato qualche anno fa e basta poco per farmi ripensare a lui.. basta un film, un pacchetto di liquirizia o un post come il tuo :) .
Fanbagno Apa :)
Il pugno che genera i ricordi spesso è mosso dalle cose piu' impensabili come accenna Ignazio. Tu pensi alla nonna, ignazio al papa', io al mio compagno, ognuno ho i propri ricordi piu' intimi legati spesso ad eventi spiacevoli come la morte ma che pero' col tempo tornano sotto forma di melanconico piacere per i bei ricordi e le belle sensazioni a cui associamo la persona che non c'è piu'. Proprio stasera ero a cena da amici, due coppie ed io da solo. Torno a casa e leggo questo post dopo qualche giorno di assenza dal blog, inutile sottolineare che in questo preciso momento ho gli occhi lucidi, pero' sorrido.
Anch'io avevo una nonna Lina. Mi diceva sempre che mi avrebbe lasciato 200 mila lire per comprarmi un vestito da sposa. Cucinava spesso capelli d'angelo, che io odiavo ma mangiavo per farle piacere. E preparava panini al prosciutto e formaggio per il cane.
Dicevo a mia mamma che andavo dalla nonna Lina a studiare, invece guardavamo i cartoni, con radio maria perennemente accesa in sottofondo.
Viva le nonne, che spesso se ne vanno troppo presto.
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