Il maestro Cosmico
Il Maestro Cosimo lo chiamavamo il Maestro Cosmico.
Non so se fosse una semplice storpiatura del nome o fosse uno di quegli esempi in cui la sensibilità e l'intelligenza, l'acume e l'arguzia, dei bambini supera quella degli adulti.
Il Maestro Cosimo era bassino, pelato, con dei folti baffetti neri e degli occhiali spessi e aveva una sorta di agitazione interiore, questa voglia di fare tutto lui, di mettersi in mostra, di risolvere i problemi.
Il Maestro Cosmico.
E ricordo poco altro di lui.
Ricordo che a me sembrava si contendesse le grazie della Maestra Rosa, con il suo rivale, Il Maestro Attilio, o Artiglio. Di contro calmo, pacato, elegante, quasi omosessuale.
E mi ricordo questa scena, una recita di Natale, il teatro gremito di genitori e bambini, un videoregistratore che si blocca e l'attimo di panico prima che i due soli maestri maschi della scuole elementare Torricella si fiondino sul problema.
Ricordo il Maestro Cosmico, appigliato malamente al palco, mentre con un gesto che pareva nascere atletico e invece morì goffissimo tentava con quelle gambette di scavalcare quel misero ostacolo che noi bambini avevamo scavalcato mille volte nelle nostre ore gioco.
Ricordo la sua pelata diventare viola per lo sforzo e forse la vergogna.
Mentre il Maestro Artiglio con calma saliva le scale ai lati del palco, sistemava l'apparecchio, e con eleganza prendeva il telecomando.
Non ricordo se noi bambini ridemmo, ma mi risulta facile crederlo.
Ora mi fa specie che tutto quel che ricordi del Maestro Cosmico sia questo senso di fastidio, di disagio e i suoi orrendi maglioni infeltriti.
2 commenti:
Ora mi fa specie che parlando di un tizio bassino, pelato, infeltrito tu non mi abbia citato. Che non ci sia nemmeno un solo "Razzi" in questo tuo post. Beh, ci penso io con questo commento.
Razzi, ti avevo chiaramente nascosto tra le righe, questo lo ritengo infatti il mio capitolo piu' bello sul RAZZIsmo, il mio capolavoro forse.
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